riscritto: questo è quello giustoBoardwalk empire c'è chi dice, da addicted e ababbo morto, che sia lento, "noia amena" al limite anche palloso.
c'è qualcosa di lento, mai però come l'ultima ora di c'era una volta in america. ma la sua è la lentezza della costruzione. Ovviamente grandissima produzione Hbo, cast eccellente, grande scrittura. Sul genere gangster, politica, proibizionismo etc è un grande serie classica, la sua forza è la raffinatezza e la determinatezza a chiudere il cerchio. Fondamentale? il confronto va fatto con i film che precedono Boardwalk. se si cerca originalità non si può metterla sullo stesso piano di Dexter prima serie. Ci parla di immaginari per noi in parte già assimilati. Ma ha uno standard altissimo di qualità. peccato perderlo.perchè è da quest'altezza da trampolino che è meglio buttarsi in altre serie.
Sempre per la teoria di ecce bombo, l'alba che aspetti sorge dove non la cerchi, BoardWalk empire pareggia i conti lasciati aperti Gangs of New York, film molto ambizioso ma per me fermo a un guado. La prova è che non lo rivedo volentieri. Lì le lungaggini danneggiavano di più il film. E soprattutto Cameron Diaz non è Paz de la Huerta.
Non è la solita NY ma Atlantic City, città che tenta la competizione con NY. Caro prezzo quello di sostenere una rivalità del genere. Atlantic City era stata anche il teatro di uno degli ultimi grandi noir della tradizione americana, l'omonimo film girato da Louis Malle con Burt Lancaster, girato però non negli anni d'oro del noir ma nel 1980. fu l'ultima spiaggia del noir, a metà tra i film di Melville e The Long Goodbye di Altman. Boardwalk empire è l'inizio di tutto questo.
Buscemi trova la sua consacrazione: dall'immagine da sogliola, da attore caratterista di film indie passa alla sagoma dei giganti. L'ho ritrovato per tutta una serie dei Soprano, scoprendo che è pure un bravissimo screenwriter, una delle puntate più belle e irrequiete l'aveva scritta lui. E proprio il creatore di Boardwalk Empire è Terence Winter, insieme a David Chase il più importante sceneggiatore dei Soprano.
Stephen Graham,l'attore che qui fa un giovanissimo Al Capone, è il pappone del video di When The Sun Goes Dow degli Arctic Monkeys. La nascita di Capone è una bellissima storia lambita dalla serie. Ambizione, potere, determinazione.
Per chi ricorda con affetto l'appartenenza al club di Trainspotting c'è Kelly Macdonald.
è curioso: sia lei Mark che Diane sono usciti dalla sfiga della Scozia.
lui ha persino cantato nello splendido moulin rouge, lei da cortigiana nei film in costume è passata a un ruolo più umile ma più importante. e nelle premiazioni della serie è stata sempre in prima fila.
Richard Harrow played by Jack Huston è un soldato della prima guerra mondiale, sfigurato.
inquietante e spietato. carne maciullata. pesantissimo personaggio che ricorda la mattanza della guerra di secessione e quella che verrà. è un personaggio che viene fuori da questo libro terrificante.
http://www.librimondadori.it/web/mondadori/scheda-libro?isbn=978880453473ultimo motivo ma starebbe bene come primo
purtroppo si muore fulminati per davvero. altrimenti basterebbe la pioggia di bellezza, malizia, salute, gioventù, sensualità di Paz de la Huerta. un corpo e un volto che ti costringono a una resa dei conti, si comincia dal basso: siamo troppo abituati a pensare "metto la tacca" credendo che sia tutto sotto controllo quando scruti una donna.
lei va oltre: ti corrompe già come appare, non fa prigionieri e non dichiara neanche guerra.
ho un bisnonno che lasciò tutto ma proprio tutto per una ballerina. se era come lei cedere fu facile quanto fallire.
se passate indenni la conta delle lentiggini della huerta troverete in fondo un librettino pazzesco, che racconta l'america che volle farsi america. cronologicamente è spostato in avanti di un decennio ma è un resoconto di quello che offriva l'america delle città in quegli anni. cosa hanno provato a raccontarci di quegli anni? l'opportunità di una nuova vita insieme a qualcosa di selvaggio, libero, violento. la possibilità di essere entrambi. se pensate di aver perso qualcosa nella gioventù e che quel qualcosa possa essere laggiù nel vitalismo americano, in questo calderone dove tutto sembrava possibile e dove tutti mordevano tutti, allora andate a leggervi America primo amore di Mario Soldati.
http://www.ibs.it/code/9788838918483/soldati-mario/america-primo-amore.html