è troppo tardi, ormai la memoria storica è andata a farsi fottere, sono riusciti a far passare la violenza nazista come nulla di particolare o diverso da qualsiasi tipo di violenza politica.
"eh ma i kommunisti" "eh ma i scentri sociali" "eh ma stalin" "E ALLORA LE FOIBE!!!!"
Gente che attribuisce l'attentato di piazza fontana alle BR si perde in digressioni storiche da bocciatura all'esame di maturità sentendosi anche particolarmente acuta perché a costoro i professoroni kommunisti che hanno riscritto la storia non je l'hanno data a bere.
No no, loro so' furbi.
Schiere di psudo-voltaire (il quale poraccio lui non ha mai detto quella frase ridicola continuamente a lui attribuita) sono pronti a difendere la possibilità di tutti di professare il proprio credo a prescindere dal merito, perché semplicemente non ci arrivano.
Toccherà passarci di nuovo.
Toccherà capire sulla propria pelle il perché il nazifascismo non ha diritto all'esistenza.
Toccherà soffrire ancora, ma alla fine la concreta realtà mostrerà anche agli stolti perché è giusto prendere a sediate in faccia il fascismo.
Si, con violenza, avete capito proprio bene. e se non se capisce il perché e si arriva ad una discussione metafisica sulla "violenza" il problema già è qui tra noi, non dobbiamo di certo aspettare che esploda in tutta la sua virulenza.
E se toccherà ripetere questa via crucis, beh, la colpa è solo di chi ha trattato la memoria come una reliquia, un monumento a cui cambiare i fiori ogni anno, e non un qualcosa di vivo da riaffermare quotidianamente. Perché, parliamoci chiaro, la memoria viva dava fastidio anche al potere non-fascista.
Troppa partecipazione, troppa democrazia e soprattutto troppe teste alte e capaci di reagire al momento del bisogno. Meglio anestetizzare tutto.
La memoria-reliquia diviene pura icona e alla lunga non è diversa da una Madonna o un Sant'Antonio all'angolo di una strada di paese, la memoria viva, quella il fascismo lo tiene sotto il tacco tutti i giorni, al punto tale che non servono manco più le sediate per non fargli rialzare la testa.