AVVOCATO ALBERTO SIRO HA RISPOSTO COSÌ AD UN POST DI SELVAGGIA LUCARELLI
Mettendo da parte l'intervento non richiesto e perlopiù non voluto di Casapound e altre formazioni becere, due parole. Non sono un taxista e forse non è il luogo più opportuno, ma noto molta disinformazione sul punto, anche perché Uber notoriamente finanzia organi di stampa in Italia e all'estero (sarà a conoscenza delle intercettazioni del CEO che invitava a tracciare gli spostamenti dei giornalisti non allineati). Cerco di chiarire alcuni punti: la Lanzillotta contestualmente al milleproroghe e nonostante precedenti accordi col governo (che prevedevano una riforma concertata) ha anche sospeso l'applicazione di una norma che poneva le distinzioni tra taxi e ncc. Poi trovo inopportuno parlare di lobby dei taxi quando Uber è finanziata da Goldman Sachs. Come funziona Uber: ha sede in un paradiso fiscale e di fatto elude il fisco con una triangolazione tra Delawere, Olanda e Bermuda. Su ogni corsa trattiene il 20-25% dai ricavi degli autisti. Di tasse non paga praticamente niente. App simili a Uber per i taxi già ne esistono (es. My taxi. Come fa a lavorare coi taxi? Semplice, non trattiene il 25%, che per un taxista è insostenibile). Un taxi svolge un servizio pubblico quindi ha obblighi di turno, di accettare la corsa, assicurazione specifica, due revisioni all'anno e tariffe fisse stabilite dal comune. Sono iscritti in CCIAA e pagano INAIL INPS IRAP IRPEF. Un ncc no, è un libero professionista che può mettere il prezzo che vuole in base alla domanda e lavorare come e quando vuole ma aveva l'obbligo di partire dalla rimessa. Non poteva cioè prendere le corse per strada come i taxi. Il pasticcio della lobbista Lanzillotta è che lungi dal riordinare la materia ha abolito per un anno questa differenza; quindi abbiamo i taxi che devono rispettare turni, orari, obbligo di corsa, tariffe stabilite dal comune di appartenenza e che pagano in tasse circa il 50% dei ricavi (per non parlare delle licenze: sino al 1992 il mercato era illegale ma dalla legge 21 la vendita è tassata al 23% come trasferimento di azienda e anche le amministrazioni locali sono autorizzate a emetterne a pagamento. Una settimana fa il comune di Firenze - non un privato - ha emesso 70 licenze nuove a 170.000€ l'una!), da una parte, e dall'altra gli ncc che ora possono fare di fatto lo stesso lavoro ma senza tutte le regole che ho elencato. La concorrenza da tanti invocata presuppone le stesse regole, il che in queste condizioni non avviene: un taxi ha tariffe fisse determinate dal comune di appartenenza mentre Uber ad esempio fa price sourcing, un taxista come ho spiegato ha vincoli di turno mentre un Ncc no. Poi ritengo sbagliato annoverare Uber nella sharing economy: la sharing presuppone la condivisione di risorse con la condivisione delle spese sottese. Uber si affida a lavoratori senza assumerli, che mettono loro il capitale, e per la sua semplice intermediazione si prende sino al 25% del loro ricavo. Si chiama caporalato tanto che anche negli USA è stato oggetto di cause (vinte o transate dagli autisti) e di regolamentazione (Hillary ha multato Uber per milioni di dollari. Sostenitore di Uber era Jeb Bush). C'erano tanti modi per intervenire, così la Lanzillotta ha fatto un disastro e basta. Qui prodest? Per trasparenza: sono un avvocato che annovera tra i clienti numerosi taxisti (ed anche ncc). Una riorganizzazione della materia è necessaria, Uber rappresenta senz'altro sotto alcuni aspetti il futuro ma la deregulation totale come sta avvenendo, e a senso unico, porta a questi risultati. Uber è andato incontro a limitazioni in quasi tutto il mondo, compresi alcuni stati USA (es. il Nevada e il North Dakota. È stato limitato anche in Spagna, Francia, Portogallo, Germania, Olanda, India, Brasile, e addirittura vietato in Cina e Korea del Sud).