Comune di Roma - Reprise

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Offline cippolo

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Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1440 il: 19 Apr 2019, 14:02 »
Allora, posto che orami si è capito che quel che dice in pubblico la Bugiarda si legge col segno -; e dovendo al contrario assegnare massimo credibilità a quanto dichiarato da Bagnacani in una denuncia depositata in procura, la domanda da porsi diventa: perchè la Bugiarda, il potente DG e l'ex Discotecaro volevano che AMA chiudesse il bilancio coi conti in rosso? Perchè? Perché?

Te lo dico io che ci lavoro. Chiudendo il bilancio 2017 in rosso automaticamente ai anche il bilancio 2018 in rosso. Anche perché dal 2017 al 2018 il comune senza nessuna giustificazione ha tolto al bilancio di Ama altri 58 milioni di euro. Quando ancora c'era Marino è stato votato un emendamento,che i sindacati da anni chiedono di ritirare che dice che se per 2 anni consecutivi il bilancio delle municipalizzate comunali,Ama quindi, chiude in rosso il contratto di servizio (adesso è affidato ad Ama per 15 anni) è nullo e invece di rimanere 100% publica è possibile spacchettare tutto. Quindi il loro interesse è spacchettarlo per far entrare il privato che con la immondizia farà un mucchio di soldi. Non dico altro sinno mi licenziano
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1441 il: 19 Apr 2019, 14:09 »
scusate non ho letto tutto... è emerso per caso come si possa fare per non avere una città che puzza di merda dal centro alla periferia? (a parte chiudere per sempre l'AS.Riomma)

Privato, pubblico, misto.... stigrancazzi.

Grazie
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1442 il: 19 Apr 2019, 15:18 »
Te lo dico io che ci lavoro. Chiudendo il bilancio 2017 in rosso automaticamente ai anche il bilancio 2018 in rosso. Anche perché dal 2017 al 2018 il comune senza nessuna giustificazione ha tolto al bilancio di Ama altri 58 milioni di euro. Quando ancora c'era Marino è stato votato un emendamento,che i sindacati da anni chiedono di ritirare che dice che se per 2 anni consecutivi il bilancio delle municipalizzate comunali,Ama quindi, chiude in rosso il contratto di servizio (adesso è affidato ad Ama per 15 anni) è nullo e invece di rimanere 100% publica è possibile spacchettare tutto. Quindi il loro interesse è spacchettarlo per far entrare il privato che con la immondizia farà un mucchio di soldi. Non dico altro sinno mi licenziano

Ma guarda, ma che mi dici.... Magari, lo spacchettamento lo facciamo con un bel concordato preventivo, eh?! Belle consulenze, il bollino del tribunale e dai così....

30 ottobre 2018
Incontro tra Raggi, il presidente ed ad di Ama Lorenzo Bagnacani, l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari e altri dirigenti del Campidoglio

Bagnacani: Se toccasse a me scegliere tra uno e due io scelgo il secondo. si fa un’assemblea, il socio viene ed esprime perché non va bene il bilancio  così scopriamo anche questo mistero che sta nel cloud al momento. non va bene ma non sappiamo perché. Ci sarà l’obbligo di dire perché non va bene e quindi il cda prende atto dall’assemblea dei soci di questa cosa e farà i passi di conseguenza.
Dirigente del Comune: Che sono?
Bagnacani: Devo studiare…
Raggi: Bè, che sono modificare il bilancio come chiede il socio. C’è un’altra opzione?
Bagnacani: La mia difficoltà è che (il credito) è certo, liquido ed esigibile dopodiché se io… se la legge mi dice che devo farlo, io sono a postissimo e lo farò. è molto semplice. ma se la legge mi dice che mantengo la prerogativa dell’amministratore e nonostante le pretese di controparte, io devo valutare la qualità del credito che è certo, liquido ed esigibile.
Raggi: No no, non devi valutare. Se il socio ti chiede di fare una modifica, la devi fare.


No, Signora Sindaca. L'Amministratore non la "deve" fare, men che meno se per farla viola uno dei principi legali fondamentali in materia (quello della verità delle comunciazioni sociali).

Manette, casa Sindaca, manette ai polsi. Stia comoda, adesso gliele porgono.
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1443 il: 19 Apr 2019, 15:20 »
Cinque minuti dopo
Bagnacani: Perché se loro (Giampaoletti e Lemmetti) tirano fuori dal cilindro un perché il mio numero non va bene, ma io lo cambio alla velocità della luce perché io non posso non cambiarlo, mi sentirei in difficoltà se le ragioni che trovano son ragioni… squalificate.
Raggi: Però se tu lo devi cambiare comunque, lo devi cambiare. Punto. Anche se loro dicono: “Perché la luna è piatta”
Bagnacani: Avvocato, ma lei lo sa questo? Perché è il mio quesito di prima, perché non ho studiato fino all’ultimissimo passaggio. Cioè: diventa un imperativo che devo…
Avvocato del Campidoglio: A mio avviso sì, diciamo che il socio che si assume la responsabilità.
Raggi: Sì, la giurisprudenza va in questo senso. :o :o :o :o :o :o :o
Bagnacani: Allora io non ho problemi, se è quello che dicono, io lo farò. Se è così… Purché…
Raggi: Però io suggerisco su questo di fare un approfondimento che poi… Questa operazione va a buon fine se tutta la giurisprudenza che noi abbiamo, te la diamo, tu la fai esaminare se vuoi, ma se c’è qualcosa che balla la risolviamo, perché io non vado in assemblea, faccio questa cosa e poi il cda mi dice no. Cioè l’operazione dev’essere blindata, eh.

Il cda di Ama non cambierà il bilancio. Il 18 febbraio scorso l’ad di Ama Bagnacani è stato licenziato
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1444 il: 19 Apr 2019, 15:21 »
26 novembre 2018
Incontro tra la sindaca Virginia Raggi e il presidente e ad di Ama Lorenzo Bagnacani

Raggi: Scusa, scusami. Però tu me devi da’ una mano, Lorenzo. Perché così non mi stai aiutando. Io ho la città che praticamente è fuori controllo. I sindacati che fanno quel cazzo che vogliono. E io cioè non riesco ad arrivare a…
Bagnacani: Virginia, se per darci una mano… Cioè, non siamo controparti
Raggi: Ma se tu…
Bagnacani: Però dobbiamo tener presente, Virginia, che per darci una mano, non possiamo fare quello che non è possibile fare
Raggi: Ma scusami, fattelo dire dal collegio sindacale. Se tu provi a modificare il tuo progetto di bilancio sulla scorta di quella che è una contestazione, che secondo noi è analitica e secondo voi è generica… Non importa: provi a fare una bozza di modifica dal tuo progetto. Fattelo dire dal collegio che non è… che non si può fare perché è generica. A quel punto apriamo un contenzioso
Bagnacani: No, perché…
Raggi: Non mi stai dando neanche un cazzo di appiglio, Lorenzo. Che devo fare? Come faccio?

26 novembre 2018
Incontro tra la sindaca Virginia Raggi e il presidente e ad di Ama Lorenzo Bagnacani

Raggi: Io però oggi non posso chiedere ai romani di aumentargli la… Cioè, non posso aumentare la Tari. Perché se loro vedono, grazie anche a quest’opera dei sindacati, degli operai che non hanno voglia di fare… Se loro si affacciano e vedono la merda in città… In alcune zone purtroppo è così: in altre zone è pulito e tenete bene, in altre zone… cioè non c’è modo. Non c’è modo. Quando ai romani gli dico: sì, la città è sporca però vi aumento la Tari, ma io scateno…. Cioè: mettono la città a ferro e fuoco. Altro che gilet gialli.
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1445 il: 19 Apr 2019, 15:27 »
Forse a qalcuno sta sfuggendo la gravità delle condotte della Signora Sindaca: a mio parere, possono integrare 3/4 reati diveri.

E voglio sia fatto il nome dell'Avvocato dell'avvocatura capitolina, questo giursita insignea, secondo il quale se il socio di maggioranza "si assume la responsabilità", allora l'Amministratore può formare deliberatamente un bilancio contrario alle regole del codice civile e ai principi contabili (= FALSO).

Voglio sapere chi è, questa grandissima testadicazzo, che guadagenrà 6-7.000 euro al mese minimo per suggerire condotte delittuose e rendersi compartecipe di reati.
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1446 il: 19 Apr 2019, 15:29 »
Perché il bilancio di Ama doveva andare a tutti i costi in rosso? Perché? Perché? Perché? IELOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO OOOOOOO!!! Perché???

Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1447 il: 19 Apr 2019, 15:30 »
edit meglio che mi calmo, va.... :p :p :p :p :p
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1448 il: 19 Apr 2019, 15:35 »
La raggi dice che deve andare in rosso così non si pagano i premi ai dirigenti ama cit intervista a piazza pulita di ieri sera
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1449 il: 19 Apr 2019, 15:50 »
La raggi dice che deve andare in rosso così non si pagano i premi ai dirigenti ama cit intervista a piazza pulita di ieri sera

E sì, e la luna è piatta. Quindi, invece di limitarsi (il Comune è socio unico di AMA S.p.a.) a NON approvare in assemblea un bilancio inveritiero (che espone un utile solo per favorire una malversazione e/o un abuso: pagare premi non dovuti) e, un secondo dopo REVOCARE PER GIUSTA CAUSA il CDA chiedendogli i danni, la Signora Sindaca fa pressioni di quel tipo per farlo cambiare, il bilnacio, secondo i suoi desiderata (e di chi altro? IELOOOOOOOOO????)?

Ma ti sembra credibile la storia che Bagnacani volesse andare contro le regole per far pagare i premi ai dirigenti AMA? Ma leggendo le intercettazioni non è evidente il contrario e, cioè, che il bilancio è giusto ma che il CDA lo deve cambiare comunque? E quando Bagnacani dice che non ci sono appigli normativi per modificare il bilancio e la Signora Sindaca si lamenta che così non gli dà "un cazzo di appoggio" non poteva dire la medesima Bugiarda "Bagnacani non ti azzardare a portarmi un bilancio falso solo per pagare i premi sennò ti revoco e ti spacco il culo" (uso una semantica omogenea a quella della Signora Sindaca).

Sveglia, su, sveglia. Senza queste intercettazioni, il nuovo presidente sarebbe già l'avv. Sammarco.

La Signora Sindaca agisce per conto terzi, mente, fa casino, copre con le menzogne e i casini fallimenti e inadeguatezza: e comincio a credere che si faccia ben bene i cazzetti suoi.
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1450 il: 19 Apr 2019, 16:02 »
E sì, e la luna è piatta. Quindi, invece di limitarsi (il Comune è socio unico di AMA S.p.a.) a NON approvare in assemblea un bilancio inveritiero (che espone un utile solo per favorire una malversazione e/o un abuso: pagare premi non dovuti) e, un secondo dopo REVOCARE PER GIUSTA CAUSA il CDA chiedendogli i danni, la Signora Sindaca fa pressioni di quel tipo per farlo cambiare, il bilnacio, secondo i suoi desiderata (e di chi altro? IELOOOOOOOOO????)?

Ma ti sembra credibile la storia che Bagnacani volesse andare contro le regole per far pagare i premi ai dirigenti AMA? Ma leggendo le intercettazioni non è evidente il contrario e, cioè, che il bilancio è giusto ma che il CDA lo deve cambiare comunque? E quando Bagnacani dice che non ci sono appigli normativi per modificare il bilancio e la Signora Sindaca si lamenta che così non gli dà "un cazzo di appoggio" non poteva dire la medesima Bugiarda "Bagnacani non ti azzardare a portarmi un bilancio falso solo per pagare i premi sennò ti revoco e ti spacco il culo" (uso una semantica omogenea a quella della Signora Sindaca).

Sveglia, su, sveglia. Senza queste intercettazioni, il nuovo presidente sarebbe già l'avv. Sammarco.

La Signora Sindaca agisce per conto terzi, mente, fa casino, copre con le menzogne e i casini fallimenti e inadeguatezza: e comincio a credere che si faccia ben bene i cazzetti suoi.

questa casca sempre in piedi, io so basito
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1451 il: 19 Apr 2019, 16:05 »
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/04/19/roma-legale-raggi-querela-per-bagnacani-_ec49da1f-8ad1-4f22-9b3b-0a5e8c71f458.html

Roma: legale Raggi, querela per Bagnacani
"Attendiamo di leggere l'esposto", dice l'avvocato della sindaca

"Attendiamo di leggere l'esposto presentato dall'ex ad di Ama, Bagnacani, per valutare se ci sono profili penali, come ad esempio la calunnia o la diffamazione, da parte dell'autore della denuncia". E' quanto afferma l'avvocato Emiliano Fasulo, legale del sindaco di Roma, Virginia Raggi.
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1452 il: 19 Apr 2019, 16:47 »
La raggi dice che deve andare in rosso così non si pagano i premi ai dirigenti ama cit intervista a piazza pulita di ieri sera

http://www.romatoday.it/politica/ama-intercettazioni-raggi-premi-produttivita.html


Ama, la bufala di Virginia Raggi: nessun premio a dirigenti con bilancio in attivo
La difesa della sindaca non regge. Da anni i dirigenti non prendevano premi, nonostante il bilancio con segno più

Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1453 il: 19 Apr 2019, 17:57 »
http://www.romatoday.it/politica/ama-intercettazioni-raggi-premi-produttivita.html


Ama, la bufala di Virginia Raggi: nessun premio a dirigenti con bilancio in attivo
La difesa della sindaca non regge. Da anni i dirigenti non prendevano premi, nonostante il bilancio con segno più

Quando la Bugiarda parla, aggiungere il segno - e non ti sbagli.

L'Iter del merdodromo? TUTTO REGOLARE.....  :^^ :^^ :^^ :^^
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1454 il: 19 Apr 2019, 20:13 »
Tranquilli amici: la classe borghese è sopravvissuta a cose peggiori.
Viva la razionalità, viva il maglioncino.

Offline radar

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Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1455 il: 20 Apr 2019, 09:52 »
L'intervista della Stampa/Repubblica all'ex assessora Pinuccia Montanari è per me l'epitaffio definito della sindaca
 
I danni prodotti da questa amministrazione dureranno anni, gli altri rubavano ma almeno la notte dormivano, questa amministrazione ha fatto danni anche di notte, come i cretini...

Offline Tarallo

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Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1456 il: 20 Apr 2019, 10:01 »
Sequestrare un'intera amministrazione per un anno per focalizzata solo sullo stadio sarebbe una tragedia per tutte le città che hanno i problemi di Roma, che vengono ignorati a causa di questo monointeresse per il merdodromo. Ma forse nel caso nostro è un bene, meno fanno meglio è, questo grumo di deficienti.

Offline Sonni Boi

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Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1457 il: 20 Apr 2019, 11:20 »
Lo stadio è l'unica loro speranza di recuperare consensi visto lo sfacelo che stanno combinando in ogni altro ambito. Togli loro anche quello, e le speranze di farsi rieleggere vanno sotto zero.
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1458 il: 22 Apr 2019, 02:27 »
L'intervista della Stampa/Repubblica all'ex assessora Pinuccia Montanari è per me l'epitaffio definito della sindaca

Se anche solo un decimo di quello che dice Pinuccia è vero virgy non arriva a fine mandato.
Re:Comune di Roma - Reprise
« Risposta #1459 il: 23 Apr 2019, 11:39 »
L'intervista della Stampa/Repubblica all'ex assessora Pinuccia Montanari è per me l'epitaffio definito della sindaca
 
I danni prodotti da questa amministrazione dureranno anni, gli altri rubavano ma almeno la notte dormivano, questa amministrazione ha fatto danni anche di notte, come i cretini...

https://www.lastampa.it/2019/04/20/italia/pinuccia-montanari-una-lobby-assai-opaca-guida-il-campidoglio-e-grillo-impotente-M4cWssIIFqgoy4Vng9EjEN/print.html

Un pomeriggio con Pinuccia Montanari. Ambientalista storica, assessore per otto anni a Reggio Emilia e Genova in giunte di centrosinistra, chiamata a Roma a fine 2016 dopo le dimissioni di Paola Muraro. Se ne è andata l’8 febbraio, dopo che la giunta Raggi ha bocciato il bilancio di Ama, l’azienda comunale dei rifiuti, e poco prima del licenziamento del presidente, Lorenzo Bagnacani, che ha depositato gli esposti e gli audio della sindaca su cui indaga la Procura.

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Da dove cominciamo?

«Dalla fine»

La fine: le sue dimissioni

«L’8 febbraio era programmata una conferenza stampa con la sindaca a Villa Borghese, sulla riqualificazione di 20 parchi. Improvvisamente mi dissero che congelata, convocandomi il giorno prima in Campidoglio per una riunione con la Raggi cui sarebbe seguita una giunta straordinaria su argomento da definire».

Sorpresa?

«Soprattutto quando arrivai in Campidoglio. Mi fermò nell’anticamera della sindaca un suo collaboratore, dicendomi: “Riunione annullata”. Mi venne il sospetto che la riunione c’era, ma senza di me. Scoprirò che era così. In quella riunione fu deciso di portare in giunta la delibera che bocciava il bilancio di Ama».

La sua reazione?

«Il giorno dopo andai in giunta, dove mi fu detto: dobbiamo bocciare il bilancio. Franco Giampaoletti, direttore generale del Comune, mi mostrò la delibera: “Assessore, c’è da firmare”. Una scorrettezza assoluta. “Non ci penso nemmeno. Voglio leggerla”, replicai chiedendo tre ore di rinvio».

In che cosa consiste la scorrettezza?

«Le delibere hanno un iter di una settimana, si leggono e si correggono tra gli assessorati competenti. Non si fanno firmare al buio. Una cosa mai capitata. Gravissima».

Il rinvio fu concesso?

«Entrò la sindaca e disse: “No, cominciamo”. E diede la parola a Giampaoletti, per illustrare la delibera. Per tre ore contestai la delibera punto per punto, chiedendo conto di omissioni e incongruenze».

Reazione di Giampaoletti?

«Molto irritato».

La Raggi interveniva?

«No. Oltre a Giampaoletti parlava solo l’assessore alle partecipate Gianni Lemmetti, interrompendomi mentre leggevo alcuni pareri positivi sul bilancio che la delibera non aveva considerato e accusandomi di voler perdere tempo. “Non li voglio ascoltare perché sono di parte”, diceva. Peccato che tra gli autori di quei pareri ci fossero giuristi del calibro di Antonio Catricalà, ex presidente dell’Antitrust».

Gli altri assessori ne sapevano più di lei?

«A parte Lemmetti, nessuno. A mio avviso votarono al buio».

Nessuno obiettava?

«Accanto a me c’era Margherita Gatta (lavori pubblici), che a un certo punto espresse perplessità, dandomi ragione. Da dietro le si avvicinò Marcello De Vito (allora presidente dell’Assemblea capitolina, poi arrestato per corruzione, ndr) sussurrandole all’orecchio qualcosa. La Gatta riprese la parola: “Va bene, per questa volta sono disposta a votare”».

Stupita dall’intervento di De Vito?

«Solo in parte. Qualche giorno prima avevo chiesto a un consigliere comunale di portare la questione Ama in Assemblea capitolina, per sbloccarla. E lui. “Non se ne parla, perché adesso De Vito è legatissimo alla Raggi. È impossibile che faccia una cosa che lei non vuole».

La vulgata dice che Raggi e De Vito erano nemici.

«Non nell’ultimo periodo. Me ne sono accorta in una riunione di maggioranza in cui si percepiva una totale sintonia tra i due».

A quel punto che cosa successe?

«La Raggi mise ai voti la delibera dicendo: “Chi non ci sta vada fuori”».

E lei?

«Io rimasi dentro, misi a verbale il dissenso e votai contro. Poi riunii i miei collaboratori, scrissi la lettera di dimissioni e tornai a Reggio Emilia».

La Raggi le chiese di ripensarci?

«Sì, mi scrisse dopo un giorno».

E lei?

«Risposi ponendo alcune condizioni: approvazione del bilancio dell’Ama, basta pressioni anche da parte sua, stop alle invasioni di campo di Lemmetti».

Risposta della Raggi?

«Nessuna».

Stupita?

«No, perché Grillo mi aveva già avvertita che sulla mia rimozione erano irremovibili e lui non poteva essere d’aiuto».

Lei aveva parlato con Grillo della situazione?

«Lo avevo informato perché nel 2016 era stato lui a chiedermi insistentemente di andare a Roma. Di fatto mi aveva indicato lui alla Raggi, chiedendomi anche un’eventuale disponibilità come vicesindaco. Ma dopo due anni la situazione del M5S è cambiata, se Grillo deve arrendersi non ha più alcun potere di influire sulla sindaca e non può difendere me e Bagnacani».

Sa se Grillo ne ha parlato con la Raggi?

«Certo, l’ha anche tacciata di ingratitudine nei miei confronti per un post contro di noi. Poi mi ha detto che avevo fatto bene ad andarmene e nel suo spettacolo a Roma mi ha definita un’eroina».

Per la sua esperienza, che ruolo ha Grillo nel M5S?

«Ne custodisce i valori, ma non può far nulla. Ha scarsa voce in capitolo, almeno su Roma».

Lei è amica di Grillo?

«Ci stimiamo e condividiamo trent’anni di impegno ambientalista».

Con Di Maio ha avuto rapporti?

«Sporadici. Lo informavo del nostro lavoro, come facevo con il bravissimo ministro Costa».

Chi è Giampaoletti, con cui lei si era scontrata in Campidoglio?

«Direttore generale del Comune e più stretto collaboratore della sindaca. Come Lemmetti, portato a Roma dall’avvocato Luca Lanzalone, che nel suo ufficio lasciava la valigia ogni volta che passava da Roma».

A Genova vi eravate incrociati?

«Con Giampaoletti no. Con Lanzalone una volta. L’aveva chiamato il segretario generale del Comune per una consulenza sull’azienda trasporti».

Chi era il segretario generale?

«Mariangela Danzì, attuale capolista del M5S alle Europee nel Nord-Ovest. Altro personaggio importante. Molto amica di Pietro Paolo Mileti, segretario generale del Campidoglio, a sua volta legatissimo a Giampaoletti. Stessa, unica filiera».

Ovvero?

«Lanzalone, Lemmetti, Giampaoletti. Gli ultimi due sono quelli che hanno brindato alla buvette del Campidoglio la sera delle mie dimissioni».

Lei sapeva che la Danzì era vicina al M5S?

«A Genova era considerata organica al Pd e non faceva nulla per nasconderlo. Ma quando arrivai a Roma diversi consiglieri M5S la sponsorizzavano come consulente».

Lanzalone l’ha poi ritrovato a Roma?

«Pochi giorni dopo il mio insediamento, la Raggi convocò gli assessori in Campidoglio. Nella sala delle Bandiere trovammo Bonafede e Fraccaro con Lanzalone e un paio di avvocati del suo studio. Ce lo presentarono come un giurista a nostra disposizione».

Spiegarono qual era il suo ruolo istituzionale?

«No. Pensavo fossero nello staff nella sindaca. Ma quando l’opposizione presentò un’interrogazione sul suo ruolo, l’assessore al Personale Antonio De Santis mi propose di ingaggiarlo come consulente giuridico».

Lei come rispose?

«Chiamai un paio di persone a Genova, molto qualificate e di fiducia. Entrambe mi dissero: stanne mille miglia lontana».

Il ruolo di Lanzalone a Roma nasce dal suo rapporto con Grillo?

«Non mi risulta. Ho ragione di credere che nasca a Milano, non a Genova».

Che effetto le ha fatto ascoltare gli audio della Raggi con Bagnacani?

«In pubblico la Raggi ci sosteneva. In privato, come dimostrano gli audio, mostrava un’altra faccia e un’altra parola. Più passa il tempo, più i tasselli del puzzle s’incastrano».

Quando ha cominciato a mettere insieme il puzzle?

«La situazione è degenerata da agosto, quando dopo mesi di stallo ho cominciato a sollevare il problema del bilancio di Ama: perché non lo approvate paralizzando l’azienda, chiedevo alla sindaca?».

Che risposte riceveva?

«A fine agosto Lemmetti scrisse di lettera in cui chiedeva di cambiare il bilancio. Ma senza il supporto di una documentazione adeguata, che io invocavo. L’aria era cambiata. Lo capivo giorno dopo giorno».

Per esempio?

«In particolare Lemmetti e Giampaoletti, di cui la Raggi subiva l’influenza, ci mettevano continuamente i bastoni tra le ruote. La ragioneria bloccava i nostri progetti, mentre cominciava una manovra concentrica».

Di che tipo?

«Un’operazione di sabotaggio. Ne ho avuta la certezza a gennaio, dopo un consiglio comunale in cui io e Bagnacani siamo stati messi sotto processo soprattutto da alcuni presidenti di municipio M5S. Mi hanno raccontato che alla riunione preparatoria aveva partecipato anche la sindaca».

Bagnacani parla di pressioni. Le ha subite anche lei?

«Su di me non potevano esercitarle. La scorrettezza che mi è stata riservata come assessore è persino peggio. Ma ho assistito alle pressioni di Giampaoletti nei confronti di Rosalba Matassa, ottima dirigente del mio assessorato, perché cambiasse il suo parere positivo al bilancio di Ama».

La dirigente come reagì?

«Era disperata, mi raccontava con turbamento le pressioni che subiva. “Non ce la faccio più a essere trattata così”, si sfogava. Alla fine si è dimessa. Il suo successore ha poi fatto quel che Giampaoletti voleva».

La Raggi obietta: anche il collegio sindacale di ama aveva dato parere negativo.

«Un’informazione inesatta. In un primo momento aveva dato parere favorevole. Ma a distanza di mesi, e nonostante fosse decaduto secondo pareri giuridici indipendenti e autorevoli, lo stesso collegio ha ribaltato il parere. Una vicenda non solo sorprendente e rarissima, ma anche inquietante».

In che senso?

«Durante la giunta dell’8 febbraio, chiesi a Giampaoletti se era vero che quel parere era stato cambiato dopo che lui aveva preso un caffè col presidente del collegio sindacale, Marco Lonardo. Lui confermò. E qui mi fermo, perché c’è un’inchiesta penale in corso».

Nei mesi precedenti aveva provato a condividere i suoi dubbi con la Raggi?

«Era totalmente inaccessibile, schermata dai suoi collaboratori».

Come comunicavate?

«Con il sistema delle chat. Un meccanismo terrificante che, all’occorrenza, serve a colpire implacabilmente le persone che dissentono, per delegittimarle».

Lo hanno fatto anche con lei?

«Da ottobre in poi. Con me e Bagnacani».

Chi era il regista?

«La sindaca».

E lo staff della comunicazione?

«La gestisce in modo militare. Tutto deve passare da loro. Persino i post sul blog di Grillo».

Chi prende le decisioni in Campidoglio: la sindaca?

«No. Mi sono fatta l’impressione che a comandare sia una lobby opaca. Lei non conta più molto, a quanto vedo. Pare eseguire le direttive delle persone che la circondano».

Un cerchio magico?

«Tragico, direi».

Perché?

«Dopo tutto quello che hanno fatto, liberatisi di me e Bagnacani, il bilancio cambiato come volevano non riescono ancora ad approvarlo. Credo che nessuna persona seria, in Italia, se la sente di mettere la sua firma».

Che idea si è fatta del licenziamento di Bagnacani?

«Vergognoso, come il mio isolamento. Noi portavamo avanti i valori del M5S. Io realizzavo le cose che dicevo con Grillo nei suoi spettacoli. Mi sono fatta l’idea che siamo stati cacciati per questo».

Che vuole dire?

«La giunta Raggi sembra perseguire obiettivi diversi ed estranei ai valori M5S. C’era totale incomunicabilità».

Che cosa intende dire?

«Ricordo uno scambio di messaggi con Lemmetti, sul nostro piano rifiuti. Gli dissi che era piaciuto ai migliori esperti del settore. E lui: “Venditori di fumo”. Gli dissi: sono quelli che scrivono le direttive Ue. Risposta: “Troppa università e poca discarica”».

Ama è un’azienda allo sbando?

«Sciocchezze. È solida e ricca. Dal punto di vista industriale può essere una macchina da guerra. Ma Lemmetti e Giampaoletti avevano altre mire».

Quali?

«Non lo so. Ma certo fa gola un business miliardario garantito per i prossimi 15 anni».

E quindi?

«Se paralizzata e sabotata, Ama può essere poi essere spolpata».

La Raggi dice: Roma era nella merda, per questo ho cacciato Bagnacani.

«Sciocchezze. Tutto quello che abbiamo fatto, con fatica, è stato condiviso con lei. E poi per strada la merda, per usare il suo linguaggio, c’è anche ora che lei si è liberata di noi. Ma non se ne parla più».

Nei mesi scorsi Roma era finita sui giornali di mezzo mondo per i rifiuti.

«Roma è 15 città, l’Eur è grande come Milano. Noi abbiamo introdotto un modello industriale che nel primo anno ha dato ottimi risultati, con raccolta differenziata tra il 60 e il 70%. A Ostia e Tor Bella Monaca, non in Svizzera. Ogni 15 giorni aggiungevamo 15 mila abitanti. L’obiettivo di estenderlo a tutta la città entro il 2021 era realistico».

Però nel 2018, per la prima volta dopo dieci anni, la differenziata è diminuita.

«Lo dicono le veline interessate, o come si dice ora fake news. I dati ufficiali e i verbali della commissione Ambiente testimoniano il contrario. Poco, ma cresceva».

Allora perché i romani protestano?

«Quando si introduce la raccolta porta a porta ci sono sempre proteste e conflitti. A Milano, a Bologna, a Roma. Ovunque, con giunte leghiste, grilline e del Pd. Poi si vedono i risultati e la gente si abitua».

Sugli impianti non avete fatto niente.

«Il piano industriale di Ama, che la Raggi ha affossato, prevede 13 impianti tra compostaggio e recupero di materiali».

Ma nessun inceneritore, né una discarica di servizio che secondo gli esperti è necessaria.

«Dissento. Non servono».

Lei difende l’utopia dei «rifiuti zero»?

«Per me è realistica».

E nella fase di transizione?

«Si fa con quel che c’è. Impianti pubblici e privati. A Roma e fuori».

Qual è stato il momento più difficile della sua esperienza?

«A fine dicembre, dopo il rigo dell’impianto al Salario. Rischiavamo un’emergenza senza precedenti, di rilievo internazionale. Bisognava rinnovare il contratto con l’Abruzzo, per mandare i rifiuti che non potevamo più trattare. Ma la Raggi non chiamava il presidente dell’Abruzzo, che era del Pd. Alla fine l’ho chiamato io e solo grazie al suo senso di responsabilità abbiamo evitato di essere sommersi dall’immondizia. “Non volevo chiedere un favore”, mi disse dopo. Stessa cosa con Zingaretti».

In che senso?

«Troppa esasperazione polemica. Avrebbe dovuto stabilire un rapporto istituzionale. Altrimenti i problemi da soli non si risolvono. Pur con qualche dissenso, quando c’è stato bisogno la Regione Lazio non si è sottratta. Ma lei niente».

Che spiegazione si è data?

«Nella giunta Raggi si era subordinati alla comunicazione e al calcolo sul consenso. Un meccanismo micidiale».

Dopo le dimissioni è più tornata a Roma?

«No».

Capitolo chiuso?

«Scriverò un libro».

Titolo?

«Assesso’ nun se po fa’».
 

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