Elezioni: i commenti dei Lazionetters

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #920 il: 30 Mar 2018, 20:23 »
a dire la verità io pensavo di coniare cripto-lire di quartiere, per far rinascere i negozietti spazzati via dalla finanza globalista amica del piddì. quelli credo che saranno defiscalizzati, almeno.

Online genesis

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #921 il: 31 Mar 2018, 09:52 »
“Fare opposizione con gli stessi che hanno gestito disastrosamente il governo è una garanzia per perdere di nuovo” (Massimo Franco)

E' talmente evidente.
Il PD è in mano a chi lo ha condotto al disastro, invece di farsi da parte comanda ancora.
Avete visto la nomina dei capigruppo ?
Al Senato è stato nominato Marcucci, un renziano doc. Incuriosito da un commento su FB sono andato su Wikipedia e cosa ho scoperto ?
E' stato deputato del PLI (!) di Renato Altissimo dal 1992 al 1994.
Direte che il passato non conta, visti Gennaro Migliore & co. ma che comandi uno che viene dal PLI fa capire molto.
E si dovrebbe andare nei circoli del PD a parlare di come rifondare il socialismo ?
Ma dove e quando si esce da questo incubo politico?

Offline Drake

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #922 il: 31 Mar 2018, 09:55 »
http://www.lastampa.it/2018/03/31/italia/politica/via-di-maio-e-programma-comune-tre-giuristi-per-un-governo-mspd-xpGsFFQes2bVsyJhckIJkN/pagina.html

Pazienti, in attesa, i giocatori della partita sanno che si dovrà consumare senza esiti il primo giro di consultazioni al Quirinale prima che si faccia sul serio. Davanti a una selva di microfoni, appena usciti dallo studio alla vetrata, la prossima settimana i vari leader mostreranno i muscoli, parleranno agli italiani ancora il linguaggio della campagna elettorale. Eppure, sotto la superficie, molti sono già al lavoro per «aiutare» Mattarella a trovare una quadra superando i due maggiori ostacoli che oggi si frappongono al governo M5S-Pd-LeU: Matteo Renzi e Luigi Di Maio. 
Il primo luogo dove si combatte la battaglia è dentro e attorno al Partito democratico. Le uscite di Andrea Orlando e Dario Franceschini, terminali di un disegno più alto, rispondono infatti a un unico scopo. Preparare il terreno per un cambio di gioco, oltre il recinto aventiniano dove Renzi spera di rinchiudere i dem. Ma ancora è presto, prima devono consumarsi tutti i passaggi politici e costituzionali delle consultazioni. «Noi – spiega uno dei registi dell’operazione – non possiamo appoggiare un governo Di Maio. Nessuno nel Pd può spingersi a tanto. Lo stiamo facendo capire ai Cinquestelle. Ma è giusto che ci arrivino piano piano». I contatti con Franceschini e Orlando, tramite i grillini Emilio Carelli e Danilo Toninelli, sono frequenti e il ragionamento che viene esposto dai dem è sempre lo stesso: individuiamo insieme un programma limitato, offriteci un presidente del Consiglio votabile, un profilo «alla Rodotà», e una discussione si può aprire. Nonostante Renzi. «Anche il programma va impostato su punti chiari, che “parlino” ad entrambi gli elettorati ed escludano di fatto il centrodestra: legalità, lotta alla corruzione, difesa del lavoro, contrasto alla povertà. Oltre ovviamente alla legge elettorale». 
In questo ragionamento si riconoscono non soltanto i due ex-ministri. Ma anche alcune grandi figure di riferimento che, con discrezione e senza apparire, stanno spingendo pezzi di Pd in quella direzione. Nelle conversazioni ricorrono sempre i nomi di Romano Prodi e Giuliano Amato. Anche il percorso politico è in qualche modo già abbozzato. Perché a metà aprile, esaurito appunto senza esito il primo giro di consultazioni, nel Pd si aprirebbe una discussione vera. Pesante. Con una dichiarazione di smarcamento dallo schema renziano per bocca dello stesso Paolo Gentiloni. Un vero e proprio appello che dovrebbe suonare come un tana libera tutti. Nella speranza che anche l’ex segretario alla fine si pieghi o venga messo in minoranza.
I nomi che circolano per guidare questo governo sono tre e tutti di giuristi di altissimo profilo: Giovanni Maria Flick, Paolo Grossi e Giorgio Lattanzi. I primi due ex presidenti della Corte costituzionale, l’ultimo – Lattanzi - presidente in carica. È quel «governo della Consulta» che si era affacciato proprio all’indomani del voto, poi inabissatosi nel calore dello scontro politico. A questo schema si tornerebbe - nella speranza di quella parte del Pd fuori dall’ortodossia renziana - anche per scongiurare il progetto alternativo che viene attribuito all’ex segretario dem. Ovvero quello di accodarsi a un governo di centrodestra, purché non guidato da Salvini ma da un leghista meno contundente come Giancarlo Giorgetti. Renzi sa bene cosa si sta muovendo alle sue spalle. E non è un caso, viene spiegato, se Andrea Marcucci, il fedelissimo capogruppo al Senato, ieri abbia sparato proprio in quella direzione: «Il Pd non sosterrà mai nessun governo del M5S. Se qualche dirigente vuol cambiare posizione, lo dica chiaramente».
I due leader che in campagna elettorale più si sono combattuti - Renzi e Di Maio - in questa fase sono tatticamente alleati per evitare ogni soluzione che passi sopra le loro teste. Come quella rivelata ieri da La Stampa e attribuita a Max Bugani , un Cinquestelle della prima ora: passo indietro di Di Maio e dialogo con il Pd. Ieri mattina, in un Transatlantico deserto, nonostante gli strali del quartier generale grillino che smentiva le parole di Bugani, un rilassato Alessandro Di Battista ad alcuni deputati di sinistra confidava: «Quella di Bugani? Una sua opinione personale». Per ora. 
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #923 il: 31 Mar 2018, 10:47 »
Alla Stampa, come in tutti i giornalini, fanno i conti senza l’oste. L’oste è la base, i militanti. Sono loro i “prprietari” del partito, non Prodi, non Amato, non altri. E questo non va giù.

Noi, i militanti, ci prendiamo pienamente la responsabilità del governo che abbiamo guidato, luci e ombre. E ci prendiamo noi la responsabilità dell’opposizione.

Se ci sono altri membri dell’apparato che vogliono raggiungere D’Alema e Speranza, prego.

Offline bak

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #924 il: 31 Mar 2018, 11:08 »
Il PD è in mano a chi lo ha condotto al disastro, invece di farsi da parte comanda ancora.

Alla Stampa, come in tutti i giornalini, fanno i conti senza l’oste. L’oste è la base, i militanti. Sono loro i “proprietari” del partito, non Prodi, non Amato, non altri. E questo non va giù.

Noi, i militanti, ci prendiamo pienamente la responsabilità del governo che abbiamo guidato, luci e ombre. E ci prendiamo noi la responsabilità dell’opposizione.

Se ci sono altri membri dell’apparato che vogliono raggiungere D’Alema e Speranza, prego.

Perfetto come al solito J.M. MG. Soggiungo, gli altri, quelli che dovevano "smacchiare il giaguaro" cinque anni fa, quelli che dovevano vincere 5-0 le elezioni e sono riuscite a pareggiarle, oltre che a farsi deridere dal duo Crimi - Lombardi (con la quale il franceschiniano Zingaretti vuole iniziare un periodo di prova alla Regione) non hanno iniziato loro a condurre il partito al disastro ?
Ma tutta sta smania di correre dietro a giggino da dove vi viene ? Cominciassero i transfughi ad allearsi coi 5S, la cui base al 60%, è bene ricordarlo, vuole governare con Salvini. 
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #925 il: 03 Apr 2018, 10:42 »
http://www.lastampa.it/2018/03/31/italia/politica/via-di-maio-e-programma-comune-tre-giuristi-per-un-governo-mspd-xpGsFFQes2bVsyJhckIJkN/pagina.html

Pazienti, in attesa, i giocatori della partita sanno che si dovrà consumare senza esiti il primo giro di consultazioni al Quirinale prima che si faccia sul serio. Davanti a una selva di microfoni, appena usciti dallo studio alla vetrata, la prossima settimana i vari leader mostreranno i muscoli, parleranno agli italiani ancora il linguaggio della campagna elettorale. Eppure, sotto la superficie, molti sono già al lavoro per «aiutare» Mattarella a trovare una quadra superando i due maggiori ostacoli che oggi si frappongono al governo M5S-Pd-LeU: Matteo Renzi e Luigi Di Maio. 
Il primo luogo dove si combatte la battaglia è dentro e attorno al Partito democratico. Le uscite di Andrea Orlando e Dario Franceschini, terminali di un disegno più alto, rispondono infatti a un unico scopo. Preparare il terreno per un cambio di gioco, oltre il recinto aventiniano dove Renzi spera di rinchiudere i dem. Ma ancora è presto, prima devono consumarsi tutti i passaggi politici e costituzionali delle consultazioni. «Noi – spiega uno dei registi dell’operazione – non possiamo appoggiare un governo Di Maio. Nessuno nel Pd può spingersi a tanto. Lo stiamo facendo capire ai Cinquestelle. Ma è giusto che ci arrivino piano piano». I contatti con Franceschini e Orlando, tramite i grillini Emilio Carelli e Danilo Toninelli, sono frequenti e il ragionamento che viene esposto dai dem è sempre lo stesso: individuiamo insieme un programma limitato, offriteci un presidente del Consiglio votabile, un profilo «alla Rodotà», e una discussione si può aprire. Nonostante Renzi. «Anche il programma va impostato su punti chiari, che “parlino” ad entrambi gli elettorati ed escludano di fatto il centrodestra: legalità, lotta alla corruzione, difesa del lavoro, contrasto alla povertà. Oltre ovviamente alla legge elettorale». 
In questo ragionamento si riconoscono non soltanto i due ex-ministri. Ma anche alcune grandi figure di riferimento che, con discrezione e senza apparire, stanno spingendo pezzi di Pd in quella direzione. Nelle conversazioni ricorrono sempre i nomi di Romano Prodi e Giuliano Amato. Anche il percorso politico è in qualche modo già abbozzato. Perché a metà aprile, esaurito appunto senza esito il primo giro di consultazioni, nel Pd si aprirebbe una discussione vera. Pesante. Con una dichiarazione di smarcamento dallo schema renziano per bocca dello stesso Paolo Gentiloni. Un vero e proprio appello che dovrebbe suonare come un tana libera tutti. Nella speranza che anche l’ex segretario alla fine si pieghi o venga messo in minoranza.
I nomi che circolano per guidare questo governo sono tre e tutti di giuristi di altissimo profilo: Giovanni Maria Flick, Paolo Grossi e Giorgio Lattanzi. I primi due ex presidenti della Corte costituzionale, l’ultimo – Lattanzi - presidente in carica. È quel «governo della Consulta» che si era affacciato proprio all’indomani del voto, poi inabissatosi nel calore dello scontro politico. A questo schema si tornerebbe - nella speranza di quella parte del Pd fuori dall’ortodossia renziana - anche per scongiurare il progetto alternativo che viene attribuito all’ex segretario dem. Ovvero quello di accodarsi a un governo di centrodestra, purché non guidato da Salvini ma da un leghista meno contundente come Giancarlo Giorgetti. Renzi sa bene cosa si sta muovendo alle sue spalle. E non è un caso, viene spiegato, se Andrea Marcucci, il fedelissimo capogruppo al Senato, ieri abbia sparato proprio in quella direzione: «Il Pd non sosterrà mai nessun governo del M5S. Se qualche dirigente vuol cambiare posizione, lo dica chiaramente».
I due leader che in campagna elettorale più si sono combattuti - Renzi e Di Maio - in questa fase sono tatticamente alleati per evitare ogni soluzione che passi sopra le loro teste. Come quella rivelata ieri da La Stampa e attribuita a Max Bugani , un Cinquestelle della prima ora: passo indietro di Di Maio e dialogo con il Pd. Ieri mattina, in un Transatlantico deserto, nonostante gli strali del quartier generale grillino che smentiva le parole di Bugani, un rilassato Alessandro Di Battista ad alcuni deputati di sinistra confidava: «Quella di Bugani? Una sua opinione personale». Per ora.

Ah cosí Di Maio non vorrebbe fare il governo col pd?
E co chi lo fa?
Co s.c.?

Quante baggianate i giornali sti giorni.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #926 il: 03 Apr 2018, 11:41 »
Sveglia Kelly! Lo fanno con Lega, Meloni e Berlusconi.

Devono solo trovare una scusa per salvare la faccia. Ma questi partiti hanno tutti un elettorato che ingoia facile.
I leghisti hanno ingoiato la giravolta da "Roma Ladrona" a "Italia Nazione".
I grillini, neanche le sto a dire. A me, più di tutti ha impressionato la nonchalance con cui sono passati sopra ai PDF dei bonifici falsificati.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #927 il: 03 Apr 2018, 14:22 »
Sveglia Kelly! Lo fanno con Lega, Meloni e Berlusconi.

Devono solo trovare una scusa per salvare la faccia. Ma questi partiti hanno tutti un elettorato che ingoia facile.
I leghisti hanno ingoiato la giravolta da "Roma Ladrona" a "Italia Nazione".
I grillini, neanche le sto a dire. A me, più di tutti ha impressionato la nonchalance con cui sono passati sopra ai PDF dei bonifici falsificati.

Dai allora a sto punto facciamo una scommessa.
Io sono sicuro al 101% che alla fine sarà un monocolore m5s ( ma ministri prevalentemente "tecnici")  con l'appoggio esterno del pd.
Tu invece dici m5s + tutto il centrodestra, giusto?

Che se giocamo?
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #928 il: 03 Apr 2018, 14:50 »
Io me gioco il "mai monocolore M5S con appoggio esterno PD".
Che sarà *sicuro* M5S+destra, e non M5S+Lega, non posso dirlo.

Esiste anche la remotissima possibilità del "governo di tutti". A me pare impossibile. Ma magari dopo 7 mesi di stallo si realizza. In questo caso la mia scommessa è che l'appoggio del PD non ci sarebbe se non ci fosse congiunto quello della Lega e dei grillini.
Che se giocamo ci penso.

Offline Kobra

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #929 il: 03 Apr 2018, 14:51 »
Ad oggi intanto per la seconda carica istituzionale dello Stato il M5S ha preferito accordarsi col centrodx per eleggere la specchiatissima Casellati.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #930 il: 03 Apr 2018, 14:53 »
Ah, e poi, per favore: basta con"centrodestra".
Vanno da Traini a Brunetta, passando per Meloni e Salvini.
Il motto è "via i negher".

E' "destra", punto.

(sta manfrina in sezione arriva puntuale ogni volta che qualcuno sgarra, so' simpatico ve'?)
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #931 il: 03 Apr 2018, 15:06 »
Ah, e poi, per favore: basta con"centrodestra".
Vanno da Traini a Brunetta, passando per Meloni e Salvini.
Il motto è "via i negher".
E' "destra", punto.

In effetti il centrodestra è il pd.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #932 il: 03 Apr 2018, 15:13 »
Ad oggi intanto per la seconda carica istituzionale dello Stato il M5S ha preferito accordarsi col centrodx per eleggere la specchiatissima Casellati.

Si ma le cariche istituzionali sono una cosa, il governo è un'altra.
Nella prima repubblica di solito chi andava al governo si prendeva una delle due camere
e lasciava l'altra all'opposizione.
Poi nella seconda repubblica è entrato in vigore il sistema "chi vince prende tutto".
Ed è stato così fino alla scorsa legislatura.
Il pd nominò Grasso al senato e diede la camera alla Boldrini, esponente del partito alleato SEL.
Ora che i poli sono diventati 3 è logico che le due cariche siano andate ai due poli che hanno preso più voti.
Mi sembra legittimo e democratico, aldilà del fatto che la Casellati non piaccia a nessuno.
Che dovevano fa i 5 stelle?
Almeno secondo la loro logica la Casellati era tra le meno peggio: visto che Salvini aveva
deciso che la carica dovesse andare a Forza Italia non era mica così scontato trovarci qualcuno incensurato dentro.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #933 il: 03 Apr 2018, 15:15 »
Io me gioco il "mai monocolore M5S con appoggio esterno PD".
Che sarà *sicuro* M5S+destra, e non M5S+Lega, non posso dirlo.

Ah vedi che già hai cambiato i termini eh.
Comunque io mi gioco che sarà proprio un monocolore m5s con appoggio esterno pd.

Online FatDanny

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #934 il: 03 Apr 2018, 15:45 »
O un governo "di tutti".
O un 5s con appoggio esterno PD.
Destra + 5S a tempo, massimo un anno e solo per legge elettorale e finanziaria.
Se dura di più pago.

altre soluzioni non ne vedo, del resto queste tre sono le mie opzioni fin dal day after e confermo.
Accetto scommesse anche io.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #935 il: 03 Apr 2018, 16:35 »
Lega e M5S il governo lo farebbero stasera stessa.

Il problema è che Salvini sa che le sue fortune sono dipese dal sostegno mediatico e culturale delle TV di Berlusconi. Cinque-anni-cinque in cui la comunicazione Mediaset ha insistito massicciamente su un tema solo: i negri che cacano nelle aiuole del centro delle nostre belle cittadine.
Salvini ha il terrore della "Maledizione Fini-Alfano": coloro che osarono ribellarsi a Berlusconi e furono stritolati mediaticamente. Berlusconi, dal canto suo, vuole tutelare le aziende della famiglia.

Se troveranno un accordo che garantisca entrambi, e che funzioni anche con Mr. B. fuori dal governo, si farà l'accordo Salvini-Di Maio, all'istante.
Se non lo troveranno, sarà un lungo lavoro di compromesso tra destra e grillini per includere tutti, da vedere se andrà in porto o se porterà ad elezioni.

L'unica cosa certa è che l'appoggio esterno PD-M5S non ci sarà mai. E' il suicidio del PD.
Non entra in testa a molti che il 18% che ha votato PD non ha votato "nonostante Renzi e Boschi", ha votato "proprio perché ci sono Renzi e Boschi". E' lo zoccolo duro di chi pensa che in Italia sia avvenuto un colpo di stato mediatico.

Una breve lista:
- TV di Berl a parlare solo di negri che cacano;
- Radio24 e la Zanzara idem;
- social in mano all'algoritmo dei grillini;
- giornaloni, con in testa lo spudorato Corriere, a minimizzare ogni schifezza ed incongruenza delle opposizioni ed a fare la tetrapilocatabasi al PD;
- magistratura, carabinieri e spie russe, ad inventare i casi Consip ed Etruria;
- culturame, che ha campato per 50 anni grazie a PCI-PDS-DS-PD, avvelenato perché Renzi gli ha chiuso i rubinetti (sierto, siore e siori, per culturame si intende uno spettro che va da Zagrebelsky ad Amendola).

Questa lista non è la folle allucinazione di James M. McGill (Jimmy, per gli amici) è la profonda convinzione del 18% di pazzi che hanno votato PD. E che infatti non cala nei sondaggi.

Se il PD facesse la pazzia di appoggiare il M5S perderebbe anche questi. E non ne recupererebbe nessuno di quelli che sono andati via. Il PD regalerebbe l'opposizione alla Lega ("basta negher!") e il governo sarebbe appiattito sul M5S: "cosa lo voto a fare il PD quando questi sostiene Di Maio? Voto direttamente DI Maio".

Online FatDanny

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #936 il: 03 Apr 2018, 16:46 »
Gomblotto anti-PD a parte la tua lettura di quel 18% non mi sembra peregrina e infatti se sarà appoggio esterno PD non avverrà ora né sarà indolore. Più i tempi si allungano più diventa probabile.

Se ci sarà un governo nel breve periodo sarà invece un governo di altra natura (le altre due ipotesi) e molto dipenderà dalle indicazioni di Mattarella.

Lega e 5S non farebbero il governo stasera stessa, queste sono storielle.
Le vostre solite storielle che, visti i vostri risultati, forse andrebbero abbandonate al più presto, perché forse non avete capito che non sarà questo accostamento a convincere quel 15% a tornare a votarvi.


Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #937 il: 03 Apr 2018, 17:04 »
Secondo me è il M5S che, al di là delle chiacchiere, non potrebbe far tornare il bocciatissimo PD dalla finestra. Quel che è chiaro dalle elezioni è che la sconfitta è la sinistra, gli scenari di un PD ripescato con la destra a fare facile opposizione in un momento delicatissimo per il paese, vorrebbe solo dire che il M5S, reo di aver resuscitato il PD "contro il volere del popolo", diventa il nuovo traditore della patria. E ricomincia la manfrina a ogni barcone, e voglio vedere come gestisci la faccenda, la situazione è seria e la gente ha il fucile puntato. E' stato affidarsi al M5S l'errore, bisognava turarsi il naso prima, IMHO. ma non credo, comunque, che avrebbero il coraggio di allearsi con salvini, almeno
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #938 il: 03 Apr 2018, 17:15 »
Il punto, dopesmokah, è che hai ragione. E infatti "l'offerta" del M5S al PD consiste nel nulla: "voi ci votate e noi facciamo quello che ci pare". Questa la proposta politica, che lascia il M5S intonso. Nessuno riporterebbe il PD al governo.

 Come il PD potrebbe consentire è un mistero.

@FatDanny, nel tuo ragionamento è totalmente oscuro il motivo per cui il PD, più passa il tempo, più sarebbe incline ad accettare l'offerta di niente che gli fanno i grillini. Più passa il tempo, più ci abituiamo a questa condizione di oppositori e più siamo presi nell'opera di rifondare il partito. Meno avremo la smania di tornare al governo (ritorno al governo che, tra l'altro, non ci sarebbe). La smania ce l'ha il culturame, ce l'hanno i Claudio Amendola per i contributi ai film che non arrivano più. L'unica contropartita che ci darebbe il M5S è una riserva indiana al Tg3 per le Annunziata, le Berlinguer, il Giannino, i Damilano. Ma che cosa ce ne facciamo? Sono loro, disperati, che si rendono conto che hanno segato il ramo sul quale stavano seduti.

Offline TomYorke

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #939 il: 03 Apr 2018, 17:15 »
Ammazza che analisi del voto che hanno fatto nelle sedi del P.D.
Un peccato proprio non avere la tessera.

Comunque, Fat e Kelly, per un governo 5s con appoggio del P.D. non ci sono i numeri!!
Sarebbbe una maggioranza risicatissima, ma do' vanno dai!
 

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