Radici? Europa l'impero ottomano? Sei sicuro di non aver appena intrapreso un percorso ad ostacoli? E vogliamo parlare degli Asburgo? Secondo te un veneziano quanto poteva essere contento di essere finito sotto il giogo di Vienna? Ma non ti viene il dubbio che le ribellioni di greci, italiani, ungheresi, serbi, bulgari ecc siano la prova provata della non esistenza di un concetto astruso che chiami "radici prenazionaliste"?
Questo non lo dimentica nessuno, come vedi. Semmai si dovrebbe finalmente aprire un dibattito sull'opportunità della presenza ancora massiccia dell'apparato militare americano nel nostro paese, ordigni nucleari compresi, ad oltre 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale e a 30 anni dal crollo dell'Unione sovietica.
Ehhh, ho cercato di spiegare leggermente i pregressi storici stranamente citati, europeisti che mi citano l'Ausgelich sono più inquietanti di quanto lo sarebbero se lo chiamassero direttamente quarto reich.
Sul lombardo veneto durante e dopo il dominio austriaco l'analisi è molto complessa, da una parte la narrativa sabauda prima e fascista poi l'hanno dipinta in modo esageratamente negativo per ragioni propagandistiche, dall'altra, a cominciare dalle fonti indipendentiste venete o i cattolici del periodo, hanno spesso minimizzato gli aspetti di feroce tassazione e totale assenza di rappresentanza per concentrare principalmente gli strali contro Roma, per le motivazioni opposte.
Immagino che a voler tracciare una linea, se la passassero meglio del mezzogiorno ma peggio della carinzia o dell'istria.
Sul dibattito circa la presenza americana, però, il problema è che a noi
serve l'ombrello Usa.
Nel senso che non c'è null'altro all'orizzonte, a meno di non volersi consegnare mani e piedi ai franco-tedeschi.
Proprio sulla base di innumerevoli considerazioni (last but not least, la situazione "nucleare" globale a cui non potremmo mai e poi mai entrare a pieno titolo nel club, tanto che molti l'hanno solo ufficiosamente, tipo Pakistan, Israele, etc,etc), per la semplice logica che non esistono e non possono esistere vuoti geopolitici, non siamo in condizione di avere "una politica di potenza e proiezione" che ci permetta di agire in modo diverso o comunque in autonomia in termini di politica estera, e che senza gli Usa finiremmo nella sfera tedesca o in quella francese.
Su queste premesse converrai che il legame con gli Usa dovrebbe proprio rimanere fuori da ogni possibile discussione, anche perchè gli Usa hanno appunto un interesse nel mantenere "viva" l'italia che i nostri vicini europei avrebbero molto meno a cuore.
Poi c'è anche da considerare che le basi generano un indotto economico tale da essere relativamente importanti per i territori dove sono situate (a cominciare dalla Sardegna, o dal Veneto), oltre a fornire una garanzia, magari pure anacronistica, eh, sulla stabilità democratica del nostro paese.