Elezioni: i commenti dei Lazionetters

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3140 il: 08 Giu 2018, 19:41 »
Tom, se il popolo esprime istanze di destra non è correndogli dietro che fai qualcosa di buono.

Offline anderz

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3141 il: 08 Giu 2018, 19:42 »
Intanto l’avvocato del popolo si schiera apertamente dalla parte di Trump e Putin. E incamera consensi dall’elettorato.
Dureranno decenni, come il puparo Putin.

Però, a corpa è derpiddì che rimane capitalista, eh....


Difficile dargli torto su questo, l'Italia farebbe bene a riaprire alla Russia, visto ciò che la Russia rappresenta per noi da un punto di vista energetico e commerciale.
Tra l'altro siamo arrivati al paradosso che il dialogo è diventato il male, incredibile.
Siete pericolosi.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3142 il: 08 Giu 2018, 19:48 »
Un po' di cifre, magari a qualcosa servono: le sanzioni (messe dalla russia contro l'Italia in risposta alle sanzioni contro gli oligarchi) hanno fatto scendere i prodotti alimentari esportati dall'italia da 202,7 milioni nel 2016 ai 37,4 milioni del 2017, cioe' di 165 milioni cioe' caccolette pari allo 0,5% delle esportazioni agroalimentari dell'italia nel mondo. Inoltre 87 di questi milioni sono recuperati perche' guarda caso dal 2016 al 2017 sono aumentate le esportazioni verso la bielorussia da 280 a 367 milioni (la bielorussia triangola i prodotti verso la russia ed  e' addirittura piu' importante per noi della Russia) infine di questa settantina di milioni che abbiamo perso probabilmente ne avremmo comunque perso gran parte perche' con il rublo passato da 40 a 70 (per il calo dei prezzi petroliferi), la domanda di prodotti italiani, costosi e  di qualita' sarebbe comunque calata. Pero' ovviamente vale la balla che perdiamo miliardi, ma non preoccupiamoci, con la guerra a Germania e Francia verso le quali esportiamo 180 miliardi di merce li vedremo i miliardi come voleranno via, pero' potremmo sempre recuperare 50 milioni in rubli svalutati, vuoi mettere

Offline TomYorke

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Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3143 il: 08 Giu 2018, 19:50 »
Tom, se il popolo esprime istanze di destra non è correndogli dietro che fai qualcosa di buono.

Meno male che mi hai spiegato questa cosa, e chi ci arrivava sennò!
Ho provato, inutilmente, a dire altro.
Amen

Offline anderz

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« Risposta #3144 il: 08 Giu 2018, 19:54 »
La guerra a Francia e a Germania :rotfl2:

No eh, ma è sano far tornare un bel clima da guerra fredda in Occidente, è proprio quello che serve al pianeta.  :sisisi:

Dalla Russia poi non importiamo niente di utile eh, ma niente niente
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3145 il: 08 Giu 2018, 20:00 »
La guerra a Francia e a Germania :rotfl2:

No eh, ma è sano far tornare un bel clima da guerra fredda in Occidente, è proprio quello che serve al pianeta.  :sisisi:
se non te ne sei accorto la guerra e' gia' calda visto che putin si e' annesso un territorio come non accadeva in europa dalla guerra mondiale e ha invaso un altro pezzo di territorio causando circa 10.000 morti oltre all'abbattimento di un aereo civile. Ma immagino che penserai come Albano che ha fatto un referendum regolare e che quello era un territorio dove c'erano i Russi quindi mi sembra inutile discutere
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3146 il: 08 Giu 2018, 20:14 »
prendo da un giornale, interessante lezione per capire (in parte con chi abbiamo a che fare) Nelle pagelle del nuovo governo Conte, in attesa della prova di economia, politica sociale, fisco e immigrazione, si profila già la prima bocciatura, in storia e letteratura russa. Un argomento solo a prima vista irrilevante, visto che è il rapporto con Putin a essere la principale svolta in politica estera promesso dalla coalizione giallo-verde. Lo sfoggio di cultura del neo presidente del Consiglio, che nell’aula del Senato ha citato Dostoevskij e Puškin, è di quelli che possono far fare un figurone, o portare a una figuraccia clamorosa. Pietra miliare del dibattito tra slavofili e occidentalisti dell’Ottocento, il discorso del primo all’inaugurazione del monumento al secondo, pronunciato nel 1880, è roba raffinata, alta slavistica. A parte la costruzione della frase – “prendo spunto dalle riflessioni di Dostoevskij tratte dalle pagine di Puškin” – che rende difficile capire chi ha tratto ispirazione da chi (alla morte del poeta il futuro autore di Delitto e castigo aveva 15 anni), Conte disturba i grandi della letteratura russa per definire il populismo: “l’attitudine della classe dirigente ad ascoltare i bisogni della gente”. Una frase che Dostoevskij non aveva mai detto né scritto, e con la quale non sarebbe d’accordo.
Monarchico, nazionalista, conservatore, convinto sostenitore della sacralità del governo, intriso di misticismo ortodosso e pieno di odio verso qualunque rivoluzione e rivoluzionario, Fiodor Mikhailovich non poteva essere una scelta peggiore di testimonial della rivolta antikasta pentastellata. Ma soprattutto, nel discorso su Puškin non aveva parlato di populismo né di sistemi di governo. I suoi strali erano tutti diretti all’intellighenzia filoeuropeista – e qui si potrebbe trovare d’accordo più con la Lega che con i 5 Stelle – che si era “staccata dal popolo” per proporre alla Russia l’odiato progresso del parlamentarismo. E per popolo si intende solo quello russo, portatore di quei valori spirituali assoluti che avrebbero redimere l’Europa “divisa e vacillante”. Una citazione sulla quale pochi giorni prima era già scivolato Emmanuel Macron, ricordando a Vladimir Putin come la vocazione europea sia geneticamente iscritta nel DNA russo. Peccato che Dostoevskij intendeva l’esatto contrario: dovevano essere gli europei a convertirsi alla mistica unione tra popolo e zar che il romanziere considerava il tratto vincente del popolo russo. Per un grillino sarebbe stato più appropriato citare Lenin, con la sua idea che anche una cuoca può governare uno Stato.
Una citazione colta infilata per soprammercato nel discorso al Senato, per di più copiata dal primo della classe Macron, tipica mossa di uno che deve uscire vivo da un tema sul quale non è preparato. Ma l’argomento è insidioso come le sabbie mobili, e si rischia di finire in un guaio ancora più grosso. A parte il piccolo particolare che il populismo russo del XIX secolo – al quale Dostoevskij era stato vicino in gioventù, prima di diventare il difensore più sfegatato dell’ordine costituito – era un movimento di ispirazione socialista nella teoria e di metodi terroristici nella prassi, e viene definito “populismo” solo in Italia, per un errore di traduzione le cui origini ormai sono difficili da rintracciare. Ma Conte ha sulla Russia delle idee abbastanza confuse, anche se è proprio il rapporto con Mosca che viene presentato come la rottura più importante della politica internazionale proposta dal suo governo. Il premier infatti promette che il suo esecutivo si impegnerà per revocare le sanzioni dell’Unione Europea contro il Cremlino, che “mortificano la società civile russa”. Basta aprire Wikipedia, il sito dell’Ue, o anche un qualunque giornale, per scoprire che le sanzioni – introdotte dal 2014 in poi per punire Mosca per l’annessione della Crimea e le guerre in Ucraina e in Siria – sono ad personam, e colpiscono circa 150 VIP del regime russo: oligarchi, ministri, generali dell’ex Kgb, comandanti della guerriglia nel Donbass, presidenti di banche vicine a Putin e commercianti d’armi. O Conte ha un’idea bizzarra sulla società civile, oppure non sa di cosa parla. Sono stati proprio gli esponenti della martoriata società civile russa – dissidenti, giornalisti, ONG – a indicare a Bruxelles molti dei bersagli da colpire con le sanzioni, che consistono essenzialmente nel congelamento dei (cospicui) conti e immobili europei degli oligarchi e dei ministri putiniani.
Tutto questo zelo nel mostrare simpatia per la Russia per ora non sembra venire apprezzato da Mosca. La citazione di Dostoevskij è passata inosservata dai media russi, che hanno seguito la travagliata telenovela della nascita del nuovo governo italiano con molta ironia. Analisti e diplomatici sono piuttosto scettici, e non solo perché il tradizionale interlocutore del Cremlino è Silvio Berlusconi, e il fatto che sia stato messo da parte dal suo junior partner è per Putin una brutta sorpresa. Le sanzioni avevano già promesso di abolirle in tanti: da Tsipras, all’epoca della crisi greca all’ungherese Orban, per non parlare poi della più grande delusione russa degli ultimi anni, Donald Trump, che ora invece ne introduce di nuove ogni mese. Dopo essersi fatti ingannare dalle promesse dell’uomo più potente del mondo, i russi non credono più alle parole, e non basterà una citazione sbagliata di Dostoevskij per conquistarsi la loro fiducia.

Offline anderz

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« Risposta #3147 il: 08 Giu 2018, 20:22 »
se non te ne sei accorto la guerra e' gia' calda visto che putin si e' annesso un territorio come non accadeva in europa dalla guerra mondiale e ha invaso un altro pezzo di territorio causando circa 10.000 morti oltre all'abbattimento di un aereo civile. Ma immagino che penserai come Albano che ha fatto un referendum regolare e che quello era un territorio dove c'erano i Russi quindi mi sembra inutile discutere

Il revanscismo russo, la stessa figura di Vladimir Putin è una conseguenza.
È la conseguenza della scriteriata gestione della vittoria sull'URSS da parte delle potenze occidentali. l'Occidente, non ottenne solo la vittoria, pretese l'umiliazione totale dell'avversario, smembrato, impoverito, sminuito, ridotto al silenzio nelle sedi internazionali, depredato delle proprie ricchezze. Ed è per questo che alla fine arriva l'uomo forte, che interpreta, purtroppo anche, il fortissimo desiderio di rivalsa di una nazione ferita e colpita nell'orgoglio. A Clinton je faceva ride Eltsin, Obama con un vecchio attrezzo del KGB non ha più riso. Io chiederei ai russi cosa preferiscono.
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3148 il: 08 Giu 2018, 20:27 »
Il revanscismo russo, la stessa figura di Vladimir Putin è una conseguenza.
È la conseguenza della scriteriata gestione della vittoria sull'URSS da parte delle potenze occidentali. l'Occidente, non ottenne solo la vittoria, pretese l'umiliazione totale dell'avversario, smembrato, impoverito, sminuito, ridotto al silenzio nelle sedi internazionali, depredato delle proprie ricchezze. Ed è per questo che alla fine arriva l'uomo forte, che interpreta, purtroppo anche, il fortissimo desiderio di rivalsa di una nazione ferita e colpita nell'orgoglio. A Clinton je faceva ride Eltsin, Obama con un vecchio attrezzo del KGB non ha più riso. Io chiederei ai russi cosa preferiscono.
nell'Urss c'era anche l'Ucraina con i suoi 7 milioni di morti nella guerra (oltre che 3 milioni nel genocidio preguerra di stalin) attaccata, umiliata e invasa da sempre dia Russi, che garantirono in cambio della rinuncia alle armi nucleari la sua integrita' territoriale. Putin si e' impadronito con i suoi metodi da kgb, fin dall'inizio, della russia altro che popolo russo
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« Risposta #3149 il: 08 Giu 2018, 22:19 »
Citazione da: FatDanny
tiè, credi ancora alle favole su Amazon e la sua decisiva "esperienza utente".
Pat pat (si so le pacche sulle spalle dell'ingenuità)

http://www.repubblica.it/economia/2018/06/08/news/amazon_l_ispettorato_chiede_di_assumere_1_300_persone-198488045/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

No, io credo al JOBS ACT.
Infatti il meccanismo di obbligo di assunzione per Amazon superati i limiti sta nel JOBS ACT. Gli ispettori, per far assumere i lavoratori hanno applicato il JOBS ACT. Che è una legge di sinistra che serve a creare lavoro, il JOBS ACT.

Offline anderz

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« Risposta #3150 il: 08 Giu 2018, 23:51 »
No, io credo al JOBS ACT.
Infatti il meccanismo di obbligo di assunzione per Amazon superati i limiti sta nel JOBS ACT. Gli ispettori, per far assumere i lavoratori hanno applicato il JOBS ACT. Che è una legge di sinistra che serve a creare lavoro, il JOBS ACT.

Ma non esprimerti su cose che ignori, fai brutta figura.

Offline anderz

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« Risposta #3151 il: 08 Giu 2018, 23:57 »
nell'Urss c'era anche l'Ucraina con i suoi 7 milioni di morti nella guerra (oltre che 3 milioni nel genocidio preguerra di stalin) attaccata, umiliata e invasa da sempre dia Russi, che garantirono in cambio della rinuncia alle armi nucleari la sua integrita' territoriale. Putin si e' impadronito con i suoi metodi da kgb, fin dall'inizio, della russia altro che popolo russo

Questa è propaganda nazionalista ucraina postsovietica, il discorso è molto più complesso di così.

UnDodicesimo

UnDodicesimo

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« Risposta #3152 il: 09 Giu 2018, 10:48 »
Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3153 il: 09 Giu 2018, 11:28 »
Ma non esprimerti su cose che ignori, fai brutta figura.

Te dice male.
Prendiamo dal noto quotidiano globalista servo della Troika, Il Manifesto.

“ Il Jobs Act ha esteso tale contratto a qualsiasi ambito di attività e tipologia di lavoratori, con un solo limite di tipo quantitativo. Nel caso in cui la somministrazione ecceda il 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato (articolo 31), la legge considera i somministrati alle dipendenze dell’utilizzatore (articolo 38). Il caso Amazon sembra rientrare in questa fattispecie.”

Ovvero il JOBS ACT è la base legale che costringerà Amazon ad assumere i dipendenti.

Aggiungo anche che “L’Ispettorato nazionale del lavoro”, l’organismo che ha verificato l’irregolarità, è stato istituito dal JOBS ACT. (giova far notare che gli avvocati del popolo grillisti chiedono la chiusura dell’Ispettorato nazionale del lavoro).

L’articolo integrale.
https://ilmanifesto.it/amazon-deve-assumere-1308-lavoratori-precari/




Offline anderz

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« Risposta #3154 il: 09 Giu 2018, 11:55 »
Te dice male.
Prendiamo dal noto quotidiano globalista servo della Troika, Il Manifesto.

“ Il Jobs Act ha esteso tale contratto a qualsiasi ambito di attività e tipologia di lavoratori, con un solo limite di tipo quantitativo. Nel caso in cui la somministrazione ecceda il 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato (articolo 31), la legge considera i somministrati alle dipendenze dell’utilizzatore (articolo 38). Il caso Amazon sembra rientrare in questa fattispecie.”

Ovvero il JOBS ACT è la base legale che costringerà Amazon ad assumere i dipendenti.

Aggiungo anche che “L’Ispettorato nazionale del lavoro”, l’organismo che ha verificato l’irregolarità, è stato istituito dal JOBS ACT. (giova far notare che gli avvocati del popolo grillisti chiedono la chiusura dell’Ispettorato nazionale del lavoro).

L’articolo integrale.
https://ilmanifesto.it/amazon-deve-assumere-1308-lavoratori-precari/

E invece me sa che dice male a te.
Il limite dei somministrati era già all'interno della legge Biagi del 2003, regolato però dai diversi CCNL, cosa che peraltro esiste ancora nel Jobs Act, anzi, se non lo sai quel limite può essere superato facilmente tramite un accordo tra azienda e sindacati; ed è una cosa che avviene spesso, specie quando c'è una certa compiacenza tra dirigenza e rappresentanti sindacali interni.
La realtà è che il Jobs Act ha liberalizzato in modo sostanziale il lavoro somministrato e l'assurdo istituto dello staff leasing, lasciando i lavoratori con il cerino in mano e senza diritti.

Io ti auguro di viverlo quel contratto, poi viecce a racconta' del fatto che è una misura di sinistra, ragiona prima di blaterare insensatezze.
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« Risposta #3155 il: 09 Giu 2018, 12:34 »
Ah io il Jobs Act, l’ho vissuto eccome: sono passato da contratto a tempo determinato a tempo indeterminato. Come moltissimi altri.

In sostanza dici che PRIMA i limiti non si rispettavano, POI con gli organismi del JA sì, come è successo con Amazon.

Infatti il Jobs Act è stato questo: un modo per dare IN PRATICA il lavoro ai precari.

Offline anderz

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« Risposta #3156 il: 09 Giu 2018, 13:41 »
Ah io il Jobs Act, l’ho vissuto eccome: sono passato da contratto a tempo determinato a tempo indeterminato. Come moltissimi altri.

In sostanza dici che PRIMA i limiti non si rispettavano, POI con gli organismi del JA sì, come è successo con Amazon.

Infatti il Jobs Act è stato questo: un modo per dare IN PRATICA il lavoro ai precari.

No, io non sto dicendo nulla del genere e non si capisce da cosa lo desumi.
Il Jobs Act è semplicemente una misura che agisce in continuità con il pacchetto Treu e la legge Biagi, cioè le leggi che hanno demolito i diritti di chi lavora a favore del datore di lavoro, senza peraltro aver migliorato in alcun modo i salari dei lavoratori ma certamente aumentando la flessibilità, che a casa mia ancora se chiama precarietà.
 
Legittimo essere d'accordo con queste misure ma inaccettabile considerarle di sinistra.
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« Risposta #3157 il: 09 Giu 2018, 14:45 »
Slogan. Per fortuna c’è chi i posti di lavoro li ha creati in pratica. Per fortuna mia.

Offline anderz

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« Risposta #3158 il: 09 Giu 2018, 15:58 »
Slogan : Per fortuna c’è chi i posti di lavoro li ha creati in pratica. Per fortuna mia.

Re:Elezioni politiche 2018: i commenti dei Lazionetters
« Risposta #3159 il: 09 Giu 2018, 19:07 »
Questa è propaganda nazionalista ucraina postsovietica, il discorso è molto più complesso di così.
io ho (anche) una casa a venti chilometri dal confine russo e in casa mia la lingua prevalente e' il russo, pero' se lo dici tu...
 

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