Scusate eh, capiamoci, perché mi sembra che questo sia un piano di enorme fraintendimento generale (lo registro con molti utenti).
Quel che dico io non significa che ti confronti con il razzismo come interlocutore ragionevole:
"
ok ora ti spiego scientificamente perché la frenologia è una cazzata"
"
mmm capisco che i negri puzzano, ma hai visto che fanno crescere il PIL?"
Anzi guardate che questo tendenzialmente è proprio il modo con cui si è provato a contrastare finora sul piano istituzionale.
Siamo d'accordo sull'affermazione di principio che non lascia adito a se o ma.
Il punto è che i principi, per funzionare, devono essere cose vive, avere una trasposizione concreta, quel che li rende funzionanti e forti.
I principi morti non hanno la forza nemmeno della voce che li urla.
Possiamo prima indignarci e poi pensare alla politica.
Possiamo disegnare col fuoco un argine per noi invalicabile.
Ma questo riporterà un afflato di umanità tra di noi?
a mio avviso no, altrimenti sarebbe già successo perché posso assicurarvi che MIGLIAIA di italiani non fanno altro che ribadire questi principi (e renderli anche cosa viva sul piano della solidarietà concreta).
Ma finché le alternative di accoglienza sono Salvini vs Minniti (o Salvini vs Macron, così usciamo dalla politica italiana) non c'è salvezza per quei principi.
Non c'è alcun briciolo di speranza per quei principi a cui teniamo tanto.
Questo era il punto dieci anni fa. Questo resta il punto tutt'oggi.
Io invece penso che si sia perso il contatto con i principi di base.
Abbiamo smesso di prenderli con il latte materno.
A me fa paura quando parli di "efficacia congiunturale", lo ammetto. Fa molta paura.
E non lo accetto.
Lo so che è terribile pensare che nemmeno il "non uccidere" possa essere un principio assoluto.
e' assolutamente terribile. Terribile quanto scoprire che non c'è alcun Dio a vegliare, ad aggiustare le deviazioni peggiori.
No, siamo totalmente liberi, nel bene ma anche nel male, non ce lo scordamo.
In passato ci si affidava alla religione e alla natura divina del potere proprio per evitare che si realizzasse questa cosa spaventevole, per definire "principi di base" non discutibili.
Se i principi non li stabiliamo noi ma un'entità superiore non si discutono. E questo non è solo un male eh, gli atei dovrebbero pensarci a questa cosa ogni tanto scendendo dal piedistallo della loro spocchia (da ateo, mi ci metto anche io).
Morto Dio e con la crisi del quadro complessivo dei nostri principi (basati su una presunta Ragione assoluta), nessun principio è al riparo, nessuno è assoluto e garantito in eterno, riscopriamo che ogni principio, anche il più basilare, passa da un rapporto di forza. Né più né meno di uno
ius primae noctis.
Passa da una congiuntura e quindi è di per sé discutibile. Anche quel che sembra più ovvio.
Capisco che non lo accetti, è più che comprensibile. Mi piacerebbe non accettarlo.
Capisco che fa paura. A me fa una paura fottuta, come ad ogni essere umano, realizzare che "morti Dio e i Re" non ci siano certezze in tal senso.
E' per altro, tradotta in positivo, la ragione per cui so, nonostante quel che dice jimmy, che qualsiasi trasformazione radicale è possibile. Che si può inventare l'ignoto.
Perché siamo totalmente liberi nel male, ma anche nel bene.
Non esistono principi o leggi assolute, la società umana si basa SOLO su rapporti di forza congiunturali.
Le istituzioni sono la rassicurazione illusoria che questi rapporti non siano aleatori, che la Legge possa essere definita come oggettiva e non come accordo provvisorio tra parti in competizione. Eppure è così.
Se domani decidiamo che quelli che si chiamano con un nome che inizia per R devono morire, quelli moriranno.
Se domani decidiamo che il terzo figlio di ogni coppia va scannato, quello succederà.
E' la doppia faccia della libertà, un animale che non si doma con la volontà individuale, ma con redini collettive.
Se non pensi a quale redini adottare, hai voglia a dire "
il principio è questo, questo, questo".
lo puoi dire, non serve a nulla arrivati ad una situazione come quella odierna.