Cioè l'altra faccia del problema immigrazione, quella criminale, sarebbero i migranti che vendono "tappeti" sul lungo mare? Ma stiamo scherzando o davvero il ragionamento è ormai sul binario morto del rin[...]mento totale e senza via d'uscita?
Certo che parla di cose vere, il problema è come ne parla che fa raccapriccio ai cani.
Grazie al piffero che se questo discorso lo riteniamo normale poi passa la linea Salvini. Come potrebbe essere diversamente?
1) ma davvero la "gente dei quartieri popolari" ha paura dei venditori ambulanti?
E' questo il loro problema, la fonte delle loro paure? Ma de che stamo a parlà?
Sarebbe come dire che negli anni '70-'80 a Napoli il problema sicurezza era rappresentato dai venditori di sigarette di contrabbando (che hanno rappresentato il principale strumento di welfare in una citta abbandonata, per chi non lo sapesse).
L'unica insicurezza che può venire dalla ricettazione è per il profitto commerciale.
E la cosa disgustosa è che per fare l'occhiolino a quegli interessi si agita la paura xenofoba alimentandola.
E poi magari succede come al Pigneto: fai la lotta senza quartiere alle borsette pezzottate che in men che non si dica vengono sostituite dallo spaccio. E magari scopri che la lotta senza quartiere non era priva di interessi in tal senso.
2) le parole sono importanti. La rappresentazione del "delinquente" porta con sé non solo la violazione della legge, ma un carico di insicurezza omogeneo.
Finendo per mettere nello stesso calderone lo scippatore seriale e quello che per sbarcare il lunario rivende a due lire un po' di merce fuori dai circuiti ufficiali.
Uno Stato sano distingue fortemente queste due cose. Non perché deve favorire la ricettazione, ma perché sa che deve esserci una gerarchia di priorità nella lotta al crimine, altrimenti rischi di fare la guerra al piccolo crimine inoffensivo e finisci per ritrovarti con guai peggiori, dovuti alla necessità di campare.
Esattamente quel che ha portato le istituzioni a chiudere un occhio rispetto ai contrabbandieri, per non ritrovarsi tutti camorristi.
Ma capisco che in questa epoca stupidamente legalitaria questa cosa non può essere compresa, d'altronde abbiamo un ministro degli interni che fa proprio del piccolo criminale il suo obiettivo preferito o che nel dl sicurezza riesce a prevedere SEI ANNI DI CARCERE per un blocco stradale.
praticamente se ti mando in coma a calci in bocca rischio meno che se ti fermo la macchina in un'azione di protesta.
3) quindi il discorso non è buonista, niente affatto.
Apriamo una lotta durissima e senza quartiere sulla tratta di esseri umani per farli prostituire, apriamola contro la criminalità organizzata che diffonde eroina a prescindere dalla nazionalità, apriamola contro il caporalato, le moderne schiavitù, il pizzo.
Ma può essere mai che un esponente della sinistra liberale concentra l'attenzione sui venditori di tappeti in termini di allarme sociale? Io boh, me verrebbe da strappamme tutti i capelli dalla collera.
4) se proprio vogliamo parlare di ricettazione sarebbe doveroso dire che le organizzazioni dietro questi fenomeni sono italianissime, ma chiaramente la cosa è vista e analizzata prendendosela con il poveraccio che guadagna due spicci facendosi il mazzo a tarallo. Come al solito.
Il discorso di De Luca è TUTTO sbagliato. Da cima a fondo.
E' un concentrato di merda. Esattamente il tipo di merda che si insinua nella testa delle persone, che gli fa leggere la realtà in questo modo becero, che riorienta la rabbia sociale verso il basso per evitare che vada verso l'alto.
E questo porta inevitabilmente a Salvini. Perché è effettivamente la risposta più coerente e strutturale a chi vede nel venditore di tappeti un problema sociale.