VVL non confondiamo la tecnica con la politica. Perché il fatto che tecnicamente si possa spostare con un click una somma di denaro non significa che automaticamente questo risolva ogni problema.
Perché l'economia, fortunatamente, non si limita a dei numeri su un terminale, ma riguarda l'intera modalità di riproduzione di una società.
In questo rientra anche la possibilità per un gruppo ristretto di persone privilegiate di rimanere in vita e in salute e soprattutto di farlo nel contesto sociale di provenienza. Senza contare che la loro ricchezza, nonostante quel che rimuovete continuamente, dipende proprio dal lavoro dei sottoposti.
Altrimenti queste stesse persone avrebbero vita facilissima ad aggirare i gillet Jaunes. Basterebbe andarsene. Basterebbe un click.
non è così facile. Perché non rientrerà nelle formulette economiche che vi piacciono tanto, ma i rapporti di forza economici riguardano anche la cacarella che ti mettono addosso i lavoratori in forma organizzata e anche la loro capacità di farti male pure dopo il click.
Non solo in termini fisici, anche in termini prettamente economici.
Si Danny, ne sono cosciente, la mia osservazione era al principio di "bloccarne i capitali poi vadano dove vogliono".
E no, "spostare la somma con un click" non risolverebbe un accidente, o meglio, risolverebbe il problema immediato di coloro che la spostano per non farsela depredare, facendo così ricadere il tutto sui soggetti che si ritroverebbero a dover fronteggiare le conseguenze.
Ci stanno troppi interessi perchè una tale misure sia fattibile, siamo in piena era blockchain, e sappiamo bene che come certe ipotesi iniziano a balenare nelle stanze chi ha interessi in gioco lo viene a sapere appena si chiudono le porte, non prendiamoci in giro.
A sto punto è più vicino (e più agevole, per quanto ugualmente distopico) rimuovere interamente l'idea del contante, ma anche così, alla lunga trionferà chi ha una fiscalità più contenuta, poi non è detto che non si diversifichi, ma che tendenzialmente, il futuro e lo sviluppo punteranno ad avere meno fastidi burocratici e fiscali possibili, basti pensare a quegli imprenditori che delocalizzano verso est o anche solo in svizzera o slovenia.
Che poi, sulla natura del sistema-impresa italiano potrebbe sorprenderti scoprire che non abbiamo idee troppo diverse, anzi, e che io non abbia alcuna considerazione positiva per l'avidità di certi datori di lavoro italiani, anzi, li ritengo nocivi, provinciali e tendenzialmente incompetenti.
Il discorso però verte proprio sui rapporti di forza e sulla linea tracciata, superata la quale, tali rapporti sono resi sconvenienti.
Però la verità è che la ricaduta di tale "sconvenienza" non è affatto unilaterale, ma danneggiano tutte le parti coinvolte.
Perchè, di nuovo, a me cercavano di circuirmi con "apriti un tuo punto vendita, è l'occasione che aspettavi...", me so fatto due conti e tanto mi pareva più conveniente investire in corda e sapone, piuttosto.
Il grosso dei soldi sarebbero finiti esattamente dove finiscono ora (AdE), io ci avrei perso, chi mi ha fatto l'offerta ci avrebbe guadagnato anche solo dall'apertura di un punto vendita aggiuntivo.
Quindi figurati se non sono cosciente del reale valore del lavoro.
Lo sono eccome, e proprio per questo mi auspico che lo stato cavi le sue sporche grinfie dalle buste paga dei dipendenti come il sottoscritto, so bene che siamo il bersaglio più facile, ehh, mica può derubare agnelli e berlusconi, e di certo non può prenderli dai disoccupati che aspettano il reddito di cittadinanza.
No, perché tu ne derivi la non necessarietà dell' stato in quanto tale. Invece è semplicemente un problema di evoluzione di una struttura ferma a 200 anni fa.
Sbagliato, anzi, giusto (semi-cit).
Ma possiamo fare di più, più che la
non necessarietà diciamo proprio l'
assoluta negatività esistenziale di una struttura parassitiaca, retrograda e liberticida ferma a 200 anni fa.
Che mi depriva di quasi la metà del mio reddito per oscure ragioni, dal momento che chi mi ha assunto e chi mi paga ha dividendi annuali a 6 zeri.
Io concludo che io da solo, interagendo in un contesto individuale funzionale faccio, senza timore di smentita, di più per chi ha bisogno, pur con uno stipendio da dipendente già decurtato dall'istituzione secolare parassitiaca di cui sopra, dell'istituzione parassitiaca stessa.
Nonostante questa, rapinandomi, dice di farlo per il bene dei bisognosi e io osservi come sia una falsità immensa e facilmente dimostrabile.
Allo stato frega cazzi dei senzatetto e dei disperati che si accalcano alla stazione centrale o fuori dai centri commerciali (incluso quello in cui lavoro).
E che anzi, di volta in volta non gli risparmia manco qualche (ben poco) metaforico calcio in culo, spintone e doccia fredda.
Sticazzi che lo stato aiuta chi ha bisogno, e se lo fa, lo fa solo per renderlo dipendente da se e dalla sua sovrastruttura ammantata di falsa solidarietà.
Falsa, sottolineo, perchè sia io che FD che altri, da svariati punti di vista, possiamo dimostrarti come i propositi di solidarietà o necessità di suddetta sovrastruttura siano al più estremamente ininfluenti e marginali rispetto al flusso di cui gode.
Il discorso è che quando lo facciamo, tu ci ignori.