Sulla mia domanda se un partito di sinistra possa governare da solo in Italia, dall'esperienza storica deriva una risposta negativa. Non c'e' una maggioranza di sinistra in questo Paese. Quando le coalizioni di centrosinistra (1996; 2006) hanno vinto, erano talmente eterogenee che la mediazione tra le diverse posizioni e' stata complicatissima fino ad arrivare all'implosione. Le elezioni del 2013 il centrosinistra non le ha vinte e c'e' stata una "strana" stagione della politica.
Tutto questo per dire che in con un sistema elettorale proporzionale un partito di sinistra puo' presentare un programma realmente riformista e di sinistra. Se ottiene un buon successo e si propone realmente di governare dovra' trovare un punto di incontro con le forze politiche con cui decidera' di allearsi. Con un sistema maggioritario annacquato (mattarellum e similari) dovra' fare tale operazione di "compromesso" (nel mio vocabolario parola molto nobile) prima delle elezioni.
Solo la DC in tutta la storia dell'Italia repubblicana è stata in grado di prendere la maggioranza assoluta dei seggi, quindi non capisco il discorso "
un partito di sinistra da solo non può governare" perché la specifica "di sinistra" è totalmente inutile e fuorviante.
O meglio malcela le ragioni che sottendono l'affermazione, non tua ma refrain della storia politica italiana --> è la sinistra a dover scendere a compromessi.
Il discorso ripulito da sottotesti tutt'altro che neutri è che NESSUN partito da solo può governare, almeno da una cinquantina d'anni, ragion per cui TUTTI devono scendere a compromessi.
Peccato però che tali compromessi si siano sempre chiesti, anzi PRETESI, dalla sinistra, in modo unidirezionale. Ma se è così col cazzo scusate.
Se solo io devo fare un passo avanti non si chiama compromesso, si chiama ricatto.
Ho quasi quarant'anni e non ho MAI sentito che tale pretesa sia stata avanzata al centro, che al pari della sinistra da solo non può governare. Mi chiedo come mai.
Dal PCI a SeL passando per Rifondazione pare che rinunciare a qualcosa per trovare la sintesi spetti sempre e solo a questi qui.
In un compromesso io rinuncio a qualcosa, tu rinunci a qualcos'altro. Ineccepibile, sarei prontissimo.
Eppure non ho memoria di rinunce sostanziali da parte del centro. Anzi, in ogni momento che arrivava per il centro il momento di fare il suo (su pensioni, diritti del lavoro, welfare, scuola, sanità, diritti civili) lì arrivavano difficoltà, minacce di crisi, crisi vere e proprie, rimescolamenti.
La sinistra, anche quella radicale vedi rifondazione al governo, i compromessi li ha sempre fatti. Anzi, li ha sempre subiti, ha ingoiato bocconi amarissimi (dalle riforme sul lavoro alle missioni di guerra) avendo poco o niente in cambio dall'altra parte.
Partiti come quello di Mastella hanno ottenuto molto di più pesando in parlamento meno della metà.
Quindi per favore, non parliamo di compromesso quando si chiede solo alla sinistra di chinare la testa col ricatto. Perché questo NON E' un compromesso, è un uso scorretto e velenoso del termine.
Le parole sono importanti, il discorso istruisce il modo con cui vediamo il mondo e questo ci fa tornare al sottotesto dell'affermazione di Vincelor: se, a prescindere dalla realtà, si discute come se fosse solo la sinistra a non poter governare sola, allora è chiaro che è lei a dover far pippa. Con buona pace dei lavoratori e con grande gioia di chi li comanda.
E prima ancora di iniziare la competizione la partita risulta già vinta, perché vinto è il discorso che la istruisce.
Non solo a Jimmy piace vincere facile
EDIT: il discorso che fai nel tuo ultimo post rientra perfettamente in quanto detto in questa mia risposta. Non mi serve neanche modificarla, c'è già tutto. Domandati il perché.
Bertinotti, tanto per non andare fino a inizi '900 (anche se potrei, visto che a casa mia sono i socialdemocratici ad aver sparato sui comunisti in mezza europa prima e dopo il '17 e non il contrario) ha distrutto rifondazione pur di non far cadere prodi. Si è mangiato pure la merda liquida per stare ai patti. Lui, che io disistimo profondamente, proprio non si può dire che non sia sceso a compromessi.