Mi sta bene.
Però: il milieu politico e culturale da cui proviene il M5S è un mix esplosivo di populismo e di sovrapposizioni confuse di concetti liberisti e qualunquisti portato avanti da un grande comunicatore e supportati dall'esperienza diretta accumulata nel partito azienda del berlusca dall'eminenza grigia dietro al progetto, ovvero casaleggio.
Tant'è che esattamente come FI ...
non concordo con questa lettura del M5S, che invece ha molti più punti di contatto col PD di quanto affermi e nasce proprio dal fenomeno, degenerato, dell'antiberlusconismo.
Il fatto che sia caratterizzato da concetti confusi liberisti e qualunquisti, ti chiedo, è davvero caratteristica unicamente dei 5S?
la retorica del "merito", del sistema che in teoria funziona ma viene corrotto dalle umane gesta, è davvero peculiare di quel movimento o è un sentire più generale, che connota anche il PD?
Il problema è che questo refrain è stato portato avanti un po' da tutti.
La crisi delle teoria critica dovuta al fallimento del socialismo reale ha portato tutti ad accettare acriticamente il modello standard. There is not alternative. Al massimo possiamo calmierare l'esistente.
Questo ha portato, quando la grande illusione è finita, quando si è visto che la fine della guerra fredda non sarebbe coincisa con la diffusione del benessere, a spostare la critica dai problemi strutturali a quelli congiunturali, alle interpretazioni concrete. Il modello standard funziona, MA viene corrotto.
E poi ognuno ha dato un'interpretazione diversa a cosa generasse questa corruzione.
Da cui concetti illusori quali il merito, l'onestà, l'espertismo (o la sua parodia),
Quindi concordo con te che, a stringere, anche l'attuazione pratica del modello a cinque stelle non si è scostato poi così tanto da quello del PD 2.0, anzi...
finché non facciamo i conti con i limiti strutturali del modello standard, ben espressi dalla crisi strisciante e solo calmierata dall'alternanza statalismo/mercantilismo che i sistemi liberali offrono da almeno due secoli come risposta, ci troveremo davanti sempre gli stessi problemi.
Il che non significa tornare al socialismo reale vecchio stampo o al PCI, perché quelli non erano la soluzione, ma parte del problema.
La crisi del socialismo reale è stata solo l'antipasto della crisi dell'economia di mercato, perché ambedue erano espressioni dello stesso modello sociale, basato sullo scambio di lavoro astratto sotto forma di valori monetari.
In un caso gestito in forma centralizzata, nell'altro dalla concorrenza.
Le incredibili innovazioni apportate da questa accumulazione di lavoro passato hanno messo in crisi il sistema stesso, perché da una parte creano ricchezza materiale in quantità tale da rendere quel lavoro meno necessario, dall'altra però essendo tale lavoro la base di funzionamento, il modo con cui si regolano i rapporti tra persone e la distribuzione di questa ricchezza (non a caso dopo nome e cognome di una persona si chiede che lavoro fa) l'intero meccanismo va in tilt.
Prima nel socialismo reale, visto che non aveva manco il mercato e la possibilità di rilanciare il sistema a danno di ampie fasce di popolazione, poi nelle economie di mercato come stiamo vedendo.
Se non ci poniamo l'obiettivo di un cambio di paradigma che passa dai valori monetari alla ricchezza materiale prodotta, in cui ad essere preso in considerazione non è il delta di denaro generato, ma la ricchezza concreta, materiale e immateriale, in rapporto alle necessità la contraddizione si paleserà in modo sempre più consistente.
Invece pur di non cambiare logica si cerca di trovare una domanda in modi sempre più assurdi.
Dai biglietti stracciati su Bologna alla privatizzazione dell'acqua.
Veri e propri no sense sul piano logico, volti solo a tenere in piedi quel che ormai traballa pericolosamente. Il profitto per il profitto, al netto della sua effettiva utilità.
Il problema vero è che questa crisi non porta necessariamente a quanto sto auspicando io, ad un cambio di logica e quindi di paradigma. Molto probabilmente, visto che i rapporti di forza sono consolidati e non c'è soggetto in grado di metterli in discussione ad oggi, questo porta ad un imbarbarimento perché chi vive di rendita sulla base di questa logica non avrà la lungimiranza di perdere i suoi vantaggi pur di risolvere le cose e quindi, non per cattiveria etica ma per inaggirabili interessi materiali, preferirà continuare verso il muro e vedere che succede piuttosto che deviare traiettoria.