@Fat:
Il fatto che gli obiettivi, la prospettiva politica, la coscienza di classe ( anzi dell'alleanza di classi ) non siano chiari, il che è verissimo, non significa però che non esistano.
Il compromesso di cui "nella società non si vede l'ombra" in realtà è nei fatti, già esiste.
Certo: c'è perchè c'è una situazione di emergenza, ma non era affatto scontato che avvenisse in una situazione di emergenza.
Ti faccio un esempio: la sanità e la scuola.
Tutta la classe media e medio-bassa, anche quando non ha background culturale e /o coscienza di classe, sa benissimo, lo intuisce proprio con la pancia, che l'alternativa al Governo attuale è rappresentata da privatizzazioni e classismo spinto.
Detto concretamente: i figli a scuola rischiano di non andarci più e il parente rischia di non avere mai più un letto in un ospedale.
Neanche il fan più sfegatato della destra sociale crede veramente che una volta al potere salvini e meloni ( per non parlare ovviamente di FI ) finanzierebbero scuola e sanità.
Il tanto vituperato RDC ( che alla fine lo stesso pd zingarettiano ha digerito e introiettato ) è diventato un'ancora di salvezza per ampie fasce della popolazione.
Le stesse piccole e medie imprese ( a eccezione ovviamente di quelle relative ai settori colpiti dalla pandemia ) si fidano molto più dell'asse m5s-pd che dell'alternativa di destra, sopratutto in vista dell'arrivo del recovery fund.
Questa coincidenza di interessi ( o palingenesi dei fini ) è certo precaria, ma non così fragile: e finchè ci saranno soldi da spendere si ha la chiara sensazione che con tutti gli errori da mettere in conto, le inevitabili contraddizioni dovute alla mancanza di un chiaro modello di riferimento, questi soldi saranno spesi meglio ( in ottica sociale ) rispetto a ciò che farebbero i "sovranisti" o peggio i tecnici "bancari" diretta espressione del grande capitale.
no che non esistono Kelly.
Una classe è tale quando esercita un'azione politica cosciente, altrimenti parliamo di classi in termini sociologici che è accezione discutibile e anche contraddittoria (perché su cosa le basi? semplici fasce di reddito? E i modelli culturali, l'ideologia, le aspirazioni? Sono omogenee senza un segno politico?)
Quindi non è affatto scorretto dire che l'unico blocco sociale veramente tale sono gli industriali in questo momento.
A cui il dimissionario governo Conte contrappone una nebulosa sociale che si, può avere alcuni interessi coincidenti, ma non li fissa in una pressione politica coerente e consapevole.
E quindi, anche se maggioritaria nei numeri, è politicamente debolissima e facilmente scomponibile.
Il parallelo sono gli USA, come detto nel topic specifico. Non perché ci sia il socialismo, né ora né alle porte, ma ci sono blocchi sociali che si vanno consolidando ed esercitano una spinta progressiva (così come regressiva, infatti negli USA le tensioni sociali sono alle stelle).
In italia siamo invece in piena apatia sociale, fatto salvo alcune esplosioni della piccola borghesia (vedi ristori) e l'azione consapevole di Bonomi e Confindustria, guarda caso unica parte sociale ad aver preso parola in modo netto su come dovesse essere speso il Recovery Plan.
Come detto da prima ancora che la crisi si aprisse ufficialmente io torno a dire che lo scenario Draghi è il più probabile.
Ma anche se non fosse Draghi la manovra è riuscita. Il blocco dei licenziamenti aveva una nebulosa di interessi a favore ma nessun sostegno politico. E oggi Conte paga questo dazio: aver voluto aiutare tutti senza scegliere nessuno. Da buon padre cattolico.
Questa cosa gli industriali se la sono segnata e prima di vedere 300 mld spesi in bonus, aiuti, spesa pubblica che magari toglie anche margini di profittabilità, ringraziano sentitamente e lo mandano affanculo.
Perché so loro che gestiscono la grana. Indirettamente e quando serve direttamente.