Per discutere di una cosa, bisogna prima mettersi d'accordo sulla definizione. Chi sono gli haters? Chi ha scritto messaggi ostili in rete, magari contro mensurati, o berlusconi, o bokassa, o i riomanisti tutti? Allora non c'è dubbio, siamo tutti haters delle categorie che non amiamo, a torto o a ragione (e non c'era facebook, ai tempi di malgioglio). Ci sarà chi odia Trump, chi odia Saviano.
Se invece vogliamo ricondurre il termine al cyberbullismo, si può dire che l'hater è quel soggetto che gode nel distribuire malessere ed odio, gratuitamente. L'hater cybernetico è la controparte esatta del bullo scolastico: adocchia la preda debole, e la tartassa.
Diverso è l'incatzato, cioè colui che si esprime in modo eccessivamente veemente ed inopportuno con chi reputa in fallo per un qualche motivo. L'ignoranza spinge ad esprimersi in modi selvaggi, quindi ecco che il nano di arcore, la scimmia, la bambola gonfiabile si sostituiscono alle giuste osservazioni, al giusto diritto di critica ad esempio di un politico.