Io seriamente non riesco a capire il motivo di certi paragoni per contrastare la validità del principio di salute pubblica (o tutto o niente), paragoni che tra l'altro dovrebbero confermare tale validità. È hegeliano non lasciar costruire edifici in amianto? La sicurezza sul lavoro è una scelta individuale del padrone? È sovietico rilasciare un certificato relativo alle norme di igiene che deve rispettare un ristorante, visto che il proprietario ha il diritto di decidere se gli va di spendere per tenere il pollo in frigo oppure no (tanto di salmonella mica si muore)? Posso guidare lo scuola-bus ubriaco, visto che la sobrietà non è obbligatoria? E possibilmente senza prendere la patente perché esiste la possibilità di fare un incidente durante l'esame di guida...
Non stai cogliendo il punto Sobolev.
Certo che lo Stato deve, dovrebbe ( meglio ) mirare alla salute ( e alla felicità ) pubblica, e questa cosa dovrebbe essere in equilibrio con le libertà individuali.
E' giusto che io non possa fumare in un ristorante e affumicare le altre persone: la mia libertà lede in quel caso la salute pubblica e la libertà delle altre persone.
Però lo Stato questa cosa la fa un po quando cazzo je pare: tu citi i morti sul lavoro, beh noi abbiamo una media di un morto al giorno sul lavoro: vuol dire che o le leggi sono farlocche o si tende a chiudere un occhio, perchè sappiamo che il profitto è in questo caso più importante della salute pubblica.
E così in Lombardia c'è stata una carneficina a marzo aprile maggio scorsi perchè nonostante ci fosse l'esplosione pandemica le fabbriche non potevano chiudere.
Anche in quel caso il profitto è stato più importante della salute pubblica.
Il pianeta è nel pieno del riscaldamento globale ( la nostra cara SCIENZA lo conferma ) eppure si continua a produrre plastica, si continua a emettere co2 in quantità esponenziali.
Anche qui il profitto viene prima della salute pubblica.
Gli allevamenti intensivi di carne producono scompensi a livello globale per poter fornire cibo agli animali che poi verranno venduti nei supermercati: le condizioni orrende in cui vengono "allevati" gli animali favorisce il proliferare di virus e batteri, e mangiare quella carne accelera le probabilità che ci venga il cancro.
E anche in questo caso il profitto viene prima della salute pubblica.
Se c'è la pandemia attenzione, miracolo: la salute pubblica viene prima del profitto.
O meglio: non sicuramente prima del profitto delle aziende farmaceutiche, che hanno raddoppiato la previsione sugli introiti: proprio ieri Pfizer ha annunciato che la stima del fatturato è passata da 16 a 33 miliardi per il 2021.
Ora la riflessione da fare è la seguente: posto che il 99.999 della popolazione non ha gli strumenti per capire la scienza medica e poter dire qualsiasi cosa su virus e vaccini, si deve fidare.
Io per esempio leggo spesso quello che scrive qui Vaz ( e prima il fu Tarallo ) e tendo a fidarmi di quello che scrivono.
Perchè i data li devi pure saper leggere, e io non li so leggere, e come penso il 99,9999 di cui sopra.
E allora fidarsi è una decisione politica di ognuno/a di noi.
E torniamo all'argomento di cui sopra: perchè se in così tanti aspetti del nostro sistema lo Stato antepone il profitto alla salute pubblica ( oltre che all'equità e alla felicità generale )
invece proprio stavolta nega addirittura alcune libertà individuali per tutelare la salute pubblica?
Posso fidarmi e pensare che la ( gaia ) SCIENZA sia totalmente neutra rispetto a tutto ciò?