Il paradosso è che si grida allo scandalo Hamas perché reprime con la violenza le manifestazioni degli oppositori. Cosa che, al netto della mia solidarietà incondizionata a chi scende in piazza, fanno più o meno tutti i governi del mondo.
1000 persone fermate in tre settimane dice "La Repubblica", vogliamo vedere quante ne ha fermate la polizia francese i primi tre sabati dei GJ?
Ripeto, io sto dalla parte dei manifestanti e contro Hamas, spero che i rapporti di forza politici nella Striscia cambino presto, ma sentire queste enormi fandonie e chi se le beve manco fossero succhi di frutta parlare pure di "paraocchi ideologici" nei confronti dell'interlocutore farebbe uscire dai gangheri pure Gandhi.
Intanto il "meno peggio" bombarda di nuovo al tappeto Gaza, devastandola, ma ovviamente i bevitori di fandonie hanno pronta la risposta che si tratta di reazione ad un razzo di Hamas.
Chiaro, un razzo = bombardamenti a tappeto. Kappler sarebbe stato sicuramente d'accordo.
Il fatto che ci sia un'occupazione in corso e il dichiarato intento di non riconoscere ai palestinesi NESSUNA autonomia politica, né statale né binazionale, se non in riserve sparse è totalmente rimosso. Come non ci fosse. E che devono fare, quelli gli ebrei li vogliono ammazzare.
Le FANDONIE volte a nascondere che intanto gli israeliani gli arabi non solo li vogliono ammazzare, ma li stanno GIA' ammazzando.
Questione di meno peggio, no?
La guerra prevede due eserciti. Io a Gaza ne ho visto sempre e solo uno, quello d'occupazione.
Gli altri sono “la Resistenza”, con la “R” maiuscola e senza specificare le fazioni.
Qua, con gli occhi dell'occidente, è facile giudicare e mettere marchi. Quelli no, quelli si, quelli forse, quelli boh. A Gaza la Resistenza è trasversale e passa da quella armata, poco efficace per assenza di armi appropriate, a quella disarmata. Quest'ultima passa attraverso la vita, il caos, la voglia di andare avanti.
Ora Gaza è sotto le bombe e io sento un magone allo stomaco. Gaza è bella, lo ripeto ogni volta che posso alle presentazioni del libro e negli eventi pubblici. Gaza è bella, bellissima. Il suo lungomare, le botteghe, i falafel per strada e le manifestazioni il Venerdì.
Gaza è bella ma non balla. Non lo fa perchè c'è l'occupazione che genera l'integralismo. Israele e Hamas si autoalimentano, l'uno ha bisogno dell'altro. Però al tempo stesso Hamas, con la sua fazione armata, è quella che via terra non permette l'invasione.
Gaza è bella, non balla ed è sotto attacco. I messaggi che arrivano dicono che la situazione è “veramente difficile” e lo dicono persone che hanno visto già tre offensive, che altrove chiamano guerre.
Gaza è bella, non balla, è sotto attacco ma risorgerà. L'ho visto dal 2014 in poi. Quando camminavo tra le macerie e quando invece bevevo il tè al porto. Dalla Striscia distrutta a quella risorta.
Non basta un razzo a giustificare questo, non basta un governo, quello di Hamas, che non ha più la legittimità politica ma che viene tenuto in vita da chi dice di combatterlo. Gli occupanti.
Al rosso delle esplosioni preferisco quello del tramonto.
Ai colpi di fucile preferisco i pugni dei pugili di Boxe Contro L'Assedio.
Yallah Gaza!
Daje!
Valerio Nicolosi