Guerra in Medio Oriente

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Offline vaz

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1900 il: 22 Ott 2023, 22:00 »

Offline Warp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1901 il: 22 Ott 2023, 23:22 »
ancora rampini sul corriere, segue il ragionamento del pezzo di ieri e insiste sulle debolezze usa.
Raramente condivido le posizioni di rampini ma almeno prova ad avere un profilo "professionale": separare i fatti dalle opinioni e ad essere meno melodrammatico dei giornalisti italiani fermi ancora al gaberiano "Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti, e si direbbe proprio compiaciuti! Voi vi buttate sul disastro umano col gusto della lacrima in primo piano!"

Perché l’America potrebbe essere costretta ad abbandonare le «guerre gemelle» contro Putin e Hamas
di Federico Rampini | 22 ottobre 2023

L’America non perde mai le sue guerre: ma le abbandona, spesso, a causa delle divisioni interne. Rischiamo di vedere lo stesso spettacolo con l’Ucraina (a causa dei pro-Putin tra i repubblicani) e la guerra contro Hamas (con gli anti-Israele tra i democratici)?

L’America non perde mai le sue guerre. Le abbandona spesso. È una storia che si ripete da quando è diventata la più grande potenza globale.

In Corea nel 1953 finì con un «pareggio» tra le forze Usa e quelle nordcoreane-cinesi perché l’opinione pubblica americana era esausta dai sacrifici della seconda guerra mondiale. In Vietnam non fu sconfitta sul terreno militare, ma nelle proprie piazze dove divampavano le proteste contro un conflitto che metà degli americani consideravano ingiusto e immorale. In Iraq, in Afghanistan, di nuovo: non ci sono state disfatte militari ma una disaffezione e un logoramento politico interno, che hanno regalato Bagdad all’influenza di Teheran e hanno restituito Kabul a quella dei talebani.

Rischiamo di vedere lo stesso spettacolo con le guerre attuali?

Di sicuro la debolezza maggiore per l’America di Biden è quella di sempre: il fronte interno.

Sull’Ucraina le defezioni più vistose sono a destra. Donald Trump sostiene da tempo che quella era una guerra evitabile, lui l’avrebbe risolta a tu per tu con Putin. Altri repubblicani magari esitano a fare i putiniani, per fedeltà alla propria storia, però ripiegano su forme collaudate di isolazionismo: «Abbiamo tanti problemi da risolvere a casa nostra, non siamo neppure capaci di difendere il nostro confine Sud dall’invasione di migranti, occupiamoci di questo e lasciamo perdere le guerre degli altri». Tutto questo viene aggravato dal caos alla Camera, dove il partito repubblicano si è bruciato il terzo candidato per il ruolo di Speaker of the House, il potentissimo presidente di quel ramo del Congresso. La paralisi della Camera rischia intanto di ritardare l’approvazione dei nuovi aiuti per Ucraina e Israele; inoltre è di cattivo augurio per il 2024, anno di campagna elettorale.

Comunque nel fronte americano pro-Putin non manca qualche spezzone di sinistra radicale: Robert Kennedy Jr, che ha deciso di uscire dal partito democratico e si presenterà come indipendente per la Casa Bianca nel novembre 2024, sull’Ucraina dà ragione al leader russo. Poiché le ultime elezioni americane si sono decise per margini ridottissimi, basta che un Kennedy ultra-ambientalista porti via uno o due punti percentuali a Biden (o chi per lui), per cambiare le sorti dell’America… e del mondo.

Di fronte interno ce n’è un altro: è Israele che divide il partito democratico. Anche in America la sinistra radicale è filo-palestinese; spesso è anche filo-Hamas: evidentemente senza cogliere l’incompatibilità delle due posizioni. Questa sinistra radicale filo-palestinese negli Usa è molto più potente di quanto si pensi di solito all’estero. Che sia ben insediata dentro l’establishment lo dimostra il fatto che un suo esponente, Josh Paul, si è dimesso dal Dipartimento di Stato in segno di protesta per l’aiuto di Biden a Israele. Quelle dimissioni hanno fatto scalpore ma sono solo la punta dell’iceberg: dentro il Dipartimento di Stato, cioè il ministero degli Esteri, cova la protesta della lobby filo-palestinese rappresentata a molti livelli. Anche al Congresso c’è una fronda di parlamentari che contestano il viaggio di Biden a Tel Aviv e l’abbraccio con Benjamin Netanyahu.

Le posizioni pro-Hamas di cui mi sono già occupato a proposito delle università di élite, sono ancora più estese e radicate nella comunità afroamericana, in particolare gli estremisti dell’antirazzismo come Black Lives Matter e tutta la galassia affine. Uno degli intellettuali più rispettati in quegli ambienti, il professore afroamericano Cornel West, ha deciso pure di lui di candidarsi come indipendente nell’elezione presidenziale dell’anno prossimo. Cornel West è un estremista, proprio per questo è popolare tra i giovani, black e non solo. Inoltre la sua posizione filo-palestinese gli può conquistare voti nella comunità di immigrati arabi. Vale lo stesso ragionamento già fatto per Robert Kennedy Jr: queste sono candidature «di disturbo», destinate a raccogliere piccole percentuali. Ma tutti e due hanno profili che piacciono nel mondo giovanile e dell’estrema sinistra, quindi sono suscettibili di danneggiare soprattutto Biden (o un candidato democratico alternativo, se Biden decidesse all’improvviso di ritirarsi).

Questo presidente, pur logorato dall’età, è un «uomo della storia». Nel senso che ha attraversato tutta la storia della guerra fredda, ne ha assorbito le lezioni. È l’ultimo presidente Usa nato durante la seconda guerra mondiale. È l’unico leader politico in carica che può vantarsi di aver incontrato la premier israeliana Golda Meir durante la guerra dello Yom Kippur 50 anni fa. Perciò è convinto di capire come nessun altro la posta in gioco nei due «conflitti gemelli» in Ucraina e Israele. Nonostante l’esperienza, potrebbe essere condannato a ripercorrere la traiettoria di tanti suoi predecessori: costretti a perdere i conflitti non dai nemici esterni ma dalle divisioni interne.

https://www.corriere.it/oriente-occidente-federico-rampini/23_ottobre_22/america-abbandona-guerre-gemelle-putin-hamas-70ad3344-70eb-11ee-9999-ffd40b56ff27.shtml
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1902 il: 22 Ott 2023, 23:25 »
Sicuro che cinesi indiani e giapponesi nell’800 fossero considerati mezze bestie?

Sto cercando di intervenire il meno possibile, ma dopo aver letto che dici ad Aquila1979 che non ha le basi sono curioso di verificare le tue.

Gli indiani sicuramente sì.
I cinesi erano comunque considerati inferiori, anche se gli veniva riconosciuta una civiltà indipendente autonoma per storia e cultura, e questo ancor di più per il giappone.
Il punto è che non è bisogna prendere tutto in maniera letterale.
Se levi Cina e Giappone il resto del mondo era colonizzato dagli europei, era chiaro il riferimento ai neri, ai nativi americani, agli arabi, alla gran parte degli asiatici.
Va bene la verifica, prof?

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1903 il: 23 Ott 2023, 07:48 »
Toh anche geoconfirmed dopo accurata analisi si sposta sulla versione di al Jazeera: è stato un missile di iron dome.
Ora Genesis chiedi scusa per come hai definito la principale emittente del mondo arabo?

https://twitter.com/GeoConfirmed/status/1716113399728218618?t=uUsQfHvqFYt69kCBkbrfCw&s=19

Offline genesis

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1904 il: 23 Ott 2023, 09:09 »
Toh anche geoconfirmed dopo accurata analisi si sposta sulla versione di al Jazeera: è stato un missile di iron dome.
Ora Genesis chiedi scusa per come hai definito la principale emittente del mondo arabo?

https://twitter.com/GeoConfirmed/status/1716113399728218618?t=uUsQfHvqFYt69kCBkbrfCw&s=19

Io direi che dovrebbero prendere esempio da un'altra TV araba.

Se le mie figlie saranno così avrò fatto un eccellente lavoro

https://www.corriere.it/esteri/23_ottobre_22/giornalista-tv-araba-incalza-capo-hamas-a65a85fa-704b-11ee-a2dc-ec63b3b04d4f.shtml

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1905 il: 23 Ott 2023, 09:11 »
e cosa c'entra?
Niente. Sposti la questione.

Ma d'altronde tu ti allinei a chi dice che Israele è giustificata a non  tornare ai confini del 67 perché ha vinto la guerra, giustificando di fatto l'occupazione dei territori palestinesi.
Quale credibilità  pensi di avere in merito?
Per quanto mi riguarda più o meno la stessa di quelli che sostengono che non  esistono civili israeliani perché partecipano  tutti all'occupazione per via del servizio militare.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1906 il: 23 Ott 2023, 09:12 »
Toh anche geoconfirmed dopo accurata analisi si sposta sulla versione di al Jazeera: è stato un missile di iron dome.
Ora Genesis chiedi scusa per come hai definito la principale emittente del mondo arabo?

https://twitter.com/GeoConfirmed/status/1716113399728218618?t=uUsQfHvqFYt69kCBkbrfCw&s=19

Mi pare che concluda che l’ipotesi più probabile resti quella di un lancio difettoso di un missile “fatto in casa” della PJL.

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1907 il: 23 Ott 2023, 09:29 »
No, conclude dicendo che la presenza di un razzo difettoso non è da escludere, che Iron Dome è effettivamente intervenuto ma sembra troppo distante per un coinvolgimento diretto e che quindi la prima analisi effettuata l'hanno proprio cancellata (il primo thread) perché aveva dati parziali.

Per altro sulla possibilità del missile fatto in casa riprendono l'audio ad oggi considerato da molti un fake (per dialetto e accento) di IDF, non trovando motivi per cui avrebbero dovuto fabbricare un falso con il particolare del cimitero.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1908 il: 23 Ott 2023, 10:11 »
No, conclude dicendo che la presenza di un razzo difettoso non è da escludere, che Iron Dome è effettivamente intervenuto ma sembra troppo distante per un coinvolgimento diretto e che quindi la prima analisi effettuata l'hanno proprio cancellata (il primo thread) perché aveva dati parziali.

Per altro sulla possibilità del missile fatto in casa riprendono l'audio ad oggi considerato da molti un fake (per dialetto e accento) di IDF, non trovando motivi per cui avrebbero dovuto fabbricare un falso con il particolare del cimitero.

Mi sono incartato a leggere allora, ero convinto che dicesse che non vi fossero evidenze di un bombardento istraeliano ma che fosse più probabile il missile difettoso. Quel modo di comporre il thread lo rende illeggibile.

Offline Pomata

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1909 il: 23 Ott 2023, 10:21 »
No, conclude dicendo che la presenza di un razzo difettoso non è da escludere, che Iron Dome è effettivamente intervenuto ma sembra troppo distante per un coinvolgimento diretto e che quindi la prima analisi effettuata l'hanno proprio cancellata (il primo thread) perché aveva dati parziali.

Per altro sulla possibilità del missile fatto in casa riprendono l'audio ad oggi considerato da molti un fake (per dialetto e accento) di IDF, non trovando motivi per cui avrebbero dovuto fabbricare un falso con il particolare del cimitero.

Non che importi molto chi sia stato, ma  Hamas dice che non e’ rimasto manco un sassolino del missile e non rilascia nessun dettaglio sulle 471 vittime che erano 900 ad un certo punto.

Purtroppo la verità non si sa, non riesco a comprendere chi sia così sicuro
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1910 il: 23 Ott 2023, 10:54 »
se è per questo si parla di declino dell'impero americano da ancora prima
https://en.wikipedia.org/wiki/The_Rise_and_Fall_of_the_Great_Powers

forse l'egemone del 2013 avrebbe dovuto fare due chiacchiere con l'egemone del 1987 che si e' posto il problema di come fare evitare i collassi toccati ai colleghi egemoni che li hanno preceduti. e magari anche l'egemone del 2023 dovrebbe farlo...
China’s Road to Ruin (FA)

Online mr_steed

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1911 il: 23 Ott 2023, 12:03 »
ancora rampini sul corriere, segue il ragionamento del pezzo di ieri e insiste sulle debolezze usa.
Raramente condivido le posizioni di rampini ma almeno prova ad avere un profilo "professionale": separare i fatti dalle opinioni e ad essere meno melodrammatico dei giornalisti italiani fermi ancora al gaberiano "Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti, e si direbbe proprio compiaciuti! Voi vi buttate sul disastro umano col gusto della lacrima in primo piano!"

Perché l’America potrebbe essere costretta ad abbandonare le «guerre gemelle» contro Putin e Hamas
di Federico Rampini | 22 ottobre 2023

L’America non perde mai le sue guerre: ma le abbandona, spesso, a causa delle divisioni interne. Rischiamo di vedere lo stesso spettacolo con l’Ucraina (a causa dei pro-Putin tra i repubblicani) e la guerra contro Hamas (con gli anti-Israele tra i democratici)?

L’America non perde mai le sue guerre. Le abbandona spesso. È una storia che si ripete da quando è diventata la più grande potenza globale.

In Corea nel 1953 finì con un «pareggio» tra le forze Usa e quelle nordcoreane-cinesi perché l’opinione pubblica americana era esausta dai sacrifici della seconda guerra mondiale. In Vietnam non fu sconfitta sul terreno militare, ma nelle proprie piazze dove divampavano le proteste contro un conflitto che metà degli americani consideravano ingiusto e immorale. In Iraq, in Afghanistan, di nuovo: non ci sono state disfatte militari ma una disaffezione e un logoramento politico interno, che hanno regalato Bagdad all’influenza di Teheran e hanno restituito Kabul a quella dei talebani.

Rischiamo di vedere lo stesso spettacolo con le guerre attuali?

Di sicuro la debolezza maggiore per l’America di Biden è quella di sempre: il fronte interno.

Sull’Ucraina le defezioni più vistose sono a destra. Donald Trump sostiene da tempo che quella era una guerra evitabile, lui l’avrebbe risolta a tu per tu con Putin. Altri repubblicani magari esitano a fare i putiniani, per fedeltà alla propria storia, però ripiegano su forme collaudate di isolazionismo: «Abbiamo tanti problemi da risolvere a casa nostra, non siamo neppure capaci di difendere il nostro confine Sud dall’invasione di migranti, occupiamoci di questo e lasciamo perdere le guerre degli altri». Tutto questo viene aggravato dal caos alla Camera, dove il partito repubblicano si è bruciato il terzo candidato per il ruolo di Speaker of the House, il potentissimo presidente di quel ramo del Congresso. La paralisi della Camera rischia intanto di ritardare l’approvazione dei nuovi aiuti per Ucraina e Israele; inoltre è di cattivo augurio per il 2024, anno di campagna elettorale.

Comunque nel fronte americano pro-Putin non manca qualche spezzone di sinistra radicale: Robert Kennedy Jr, che ha deciso di uscire dal partito democratico e si presenterà come indipendente per la Casa Bianca nel novembre 2024, sull’Ucraina dà ragione al leader russo. Poiché le ultime elezioni americane si sono decise per margini ridottissimi, basta che un Kennedy ultra-ambientalista porti via uno o due punti percentuali a Biden (o chi per lui), per cambiare le sorti dell’America… e del mondo.

Di fronte interno ce n’è un altro: è Israele che divide il partito democratico. Anche in America la sinistra radicale è filo-palestinese; spesso è anche filo-Hamas: evidentemente senza cogliere l’incompatibilità delle due posizioni. Questa sinistra radicale filo-palestinese negli Usa è molto più potente di quanto si pensi di solito all’estero. Che sia ben insediata dentro l’establishment lo dimostra il fatto che un suo esponente, Josh Paul, si è dimesso dal Dipartimento di Stato in segno di protesta per l’aiuto di Biden a Israele. Quelle dimissioni hanno fatto scalpore ma sono solo la punta dell’iceberg: dentro il Dipartimento di Stato, cioè il ministero degli Esteri, cova la protesta della lobby filo-palestinese rappresentata a molti livelli. Anche al Congresso c’è una fronda di parlamentari che contestano il viaggio di Biden a Tel Aviv e l’abbraccio con Benjamin Netanyahu.

Le posizioni pro-Hamas di cui mi sono già occupato a proposito delle università di élite, sono ancora più estese e radicate nella comunità afroamericana, in particolare gli estremisti dell’antirazzismo come Black Lives Matter e tutta la galassia affine. Uno degli intellettuali più rispettati in quegli ambienti, il professore afroamericano Cornel West, ha deciso pure di lui di candidarsi come indipendente nell’elezione presidenziale dell’anno prossimo. Cornel West è un estremista, proprio per questo è popolare tra i giovani, black e non solo. Inoltre la sua posizione filo-palestinese gli può conquistare voti nella comunità di immigrati arabi. Vale lo stesso ragionamento già fatto per Robert Kennedy Jr: queste sono candidature «di disturbo», destinate a raccogliere piccole percentuali. Ma tutti e due hanno profili che piacciono nel mondo giovanile e dell’estrema sinistra, quindi sono suscettibili di danneggiare soprattutto Biden (o un candidato democratico alternativo, se Biden decidesse all’improvviso di ritirarsi).

Questo presidente, pur logorato dall’età, è un «uomo della storia». Nel senso che ha attraversato tutta la storia della guerra fredda, ne ha assorbito le lezioni. È l’ultimo presidente Usa nato durante la seconda guerra mondiale. È l’unico leader politico in carica che può vantarsi di aver incontrato la premier israeliana Golda Meir durante la guerra dello Yom Kippur 50 anni fa. Perciò è convinto di capire come nessun altro la posta in gioco nei due «conflitti gemelli» in Ucraina e Israele. Nonostante l’esperienza, potrebbe essere condannato a ripercorrere la traiettoria di tanti suoi predecessori: costretti a perdere i conflitti non dai nemici esterni ma dalle divisioni interne.

https://www.corriere.it/oriente-occidente-federico-rampini/23_ottobre_22/america-abbandona-guerre-gemelle-putin-hamas-70ad3344-70eb-11ee-9999-ffd40b56ff27.shtml

interessante notare come, almeno stando ai suoi articoli che hai postato, rampini scriva cose interessanti sul corriere (e non propriamente pro usa) mentre in tv risulti essere molto più tranchant nei giudizi e quasi sempre pro usa e israele... mah.

o è solo una mia sensazione?
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1912 il: 23 Ott 2023, 12:54 »
“Questa è la nostra ora più buia – ha detto il presidente israeliano Netanyahu -. Questa è una battaglia tra le forze della civiltà e barbari davvero mostruosi che hanno ucciso, mutilato, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti, bambini, nonne. Questa è una prova, vinceremo

1600 bambini uccisi dalle bombe israeliane. MILLESEICENTO.

Offline Warp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1913 il: 23 Ott 2023, 13:02 »
Intanto in UK il governo di destra mette sotto accusa la polizia e il suo capo per non aver arrestato manifestanti ai cortei propalestina.

Gb, governo contro polizia: “Pochi arresti filo-palestinesi dopo raduni imponenti”

E' polemica nel Regno Unito fra il governo conservatore di Rishi Sunak e i vertici della polizia per il limitato numero di arresti eseguiti dagli agenti durante l'imponente manifestazione pro Palestina svoltasi sabato a Londra e in altre città sullo sfondo della rappresaglia militare di Israele sulla Striscia di Gaza in risposta al devastante attacco di Hamas del 7 ottobre. Iniziativa senza pari per partecipazione in occidente nelle ultime settimane e che nella sola capitale britannica ha visto sfilare circa 100.000 persone.
Il raduno si è svolto in larghissima parte senza incidenti, con un totale di non più di 10 fermi per possesso di mortaretti o infrazioni minori all'ordine pubblico; ma senza alcun arresto per sospetti d'istigazione all'odio o all'antisemitismo. Un bilancio del quale l'esecutivo chiede ora 'conto' ai responsabili di Scotland Yard, la Metropolitan Police di Londra, il cui comandante, Mark Rowley, è stato convocato oggi dalla ministra dell'Interno, Suella Braverman, super falco della compagine e della destra Tory.

rendiamoci conto del livello di follia che sta invadendo l'Europa.

Offline sharp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1914 il: 23 Ott 2023, 13:09 »
“Questa è la nostra ora più buia – ha detto il presidente israeliano Netanyahu -. Questa è una battaglia tra le forze della civiltà e barbari davvero mostruosi che hanno ucciso, mutilato, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti, bambini, nonne. Questa è una prova, vinceremo

1600 bambini uccisi dalle bombe israeliane. MILLESEICENTO.

ma figurati israele 40 anni fa è passata indenne dopo aver permesso 3 giorni di massacri nei campi profughi
di Sabra e Chatila, 3 giorni con il loro esercito (che aveva praticamente imposto intervenendo nel copnflitto interno, al Libano il signor Gemayel , come presidente) a sigillarli per permettere ai falangisti libanesi(cristiano maroniti) di agire indisturbati, fecero fuori tutti si parla di un migliaio (ma fonti attendibili parlavano di 4mila profughi uccisi) in 3 giorni di mattanza
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1915 il: 23 Ott 2023, 13:09 »
Eh si dai li dovevano arrestà tutti e 100.000. Facile...

Offline cartesio

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1916 il: 23 Ott 2023, 13:11 »
Sull'ospedale bombardato.

https://www.nytimes.com/2023/10/22/world/middleeast/israel-gaza-hospital-evidence.html

Hamas Fails to Make Case That Israel Struck Hospital

A senior Hamas official says “nothing is left” of the munition that hit the Ahli Arab hospital in Gaza City last week, killing hundreds. Israel says the explosion was caused by a misfired Palestinian rocket.


   Estratto dell'articolo:

Israel said the strike on the hospital parking lot was caused by a misfired Palestinian rocket, citing intelligence intercepts and videos of the sky above Gaza at the time. The Israeli military said the rocket was fired by Palestinian Islamic Jihad, an armed group in Gaza allied with Hamas, before malfunctioning in midair and exploding when its propellant caught fire upon hitting the ground.

“According to our intelligence, Hamas checked the report, understood it was an Islamic Jihad rocket that had misfired and decided to launch a global media campaign to hide what really happened,” said Rear Adm. Daniel Hagari, in a press briefing on Wednesday.

The military also said that Palestinian armed groups had mistakenly fired more than 550 rockets into their own territory since the war began more than two weeks ago. The claim could not be immediately verified but Palestinian groups have previously acknowledged that their rockets land in Gaza; video last year showed one zigzagging through the air shortly after launch, before plummeting into a civilian area.

“We have made mistakes, I am not going to deny it,” said Musab Al-Breim, a spokesman for Islamic Jihad, in an interview on Wednesday. “However, not mistakes of this size.”

Israel has also turned down requests by The Times to provide logs of all its military activity in the area at the time of the strike, and declined to specify the video on which it based its assessment of Palestinian responsibility.


   Prima di scagliarsi contro l'autore dell'articolo, o l'intera stampa occidentale (magari liberale) suggerisco di leggerlo interamente.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1917 il: 23 Ott 2023, 13:15 »
Israel has also turned down requests by The Times to provide logs of all its military activity in the area at the time of the strike, and declined to specify the video on which it based its assessment of Palestinian responsibility.

Tradotto:


Israele ha anche rifiutato le richieste del Times di fornire i registri di tutta la sua attività militare nell'area al momento dell'attacco, e ha rifiutato di specificare il video su cui ha basato la sua valutazione della responsabilità palestinese.

Offline pan

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1918 il: 23 Ott 2023, 13:25 »
“Questa è la nostra ora più buia – ha detto il presidente israeliano Netanyahu -. Questa è una battaglia tra le forze della civiltà e barbari davvero mostruosi che hanno ucciso, mutilato, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti, bambini, nonne. Questa è una prova, vinceremo

1600 bambini uccisi dalle bombe israeliane. MILLESEICENTO.

come la tipa sui social che prende per il culo le madri palestinesi che hanno perso i figli, facendo loro la pantomima... che esempio di civiltà, un modello proprio...
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1919 il: 23 Ott 2023, 13:29 »
E chi è mò questa?
 

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