5) prima di giudicare gli altri guardate il vostro, e così vedrai che il doppio standard te lo stoppi dove più ti aggrada.
non ti agitare.
analizzare la questione da diversi punti di vista non significa giustificare o minimizzare.
la gente muore. gente innocente, donne, bambini, uomini.
persone. persone dilaniate dalle bombe, con la morte che cammina a fianco, con un orizzonte temporale che non trascende la prossima ora, il prossimo missile, un bombardamento aereo.
anche in ucraina su muore, ogni giorno.
ma a me pare che nel topic sul conflitto russo-ucraino ci siano state attente disamine.
siamo partiti dal nazismo del battaglione azov, siamo passati per minsk, minsk 2, la promessa di bush, l’allargamento della nato, le esigenze dei russofoni, le politiche liberticide del governo di kiev, caterina II, l’accesso ai mari caldi, l’accerchiamento, il vassallaggio ucraino, la profondità difensiva della russia, la rus’ di kiev e quant’altro.
ci sono molte analogie tra i due conflitti, a partire dal declino della deterrenza usa.
se in un caso c’è un vassallo (l’ucraina) al servizio di una potenza antagonista (gli usa) dall’altro c’è hamas, che ha certamente una propria agenda, ma la condivide e deve tener conto di quella di un’altra potenza regionale, l’iran, possibile potenza nucleare che ha a più riprese negato il diritto ad esistere di israele. la stessa hamas (una milizia che si fa partito che si fa stato - c’è una certa somiglianza con un paio di movimenti sorti in europa nel secolo scorso) lavora e combatte per l’annichilimento di israele, per la sua cancellazione dalla cartina politica.
anche qui c’è una somiglianza tra i due conflitti: il famoso documento di putin che nega l’esistenza dell’ucraina e gli ucraini fa il paio con lo statuto di hamas.
abbiamo velocemente derubricato io 7 ottobre da atto terroristico a inevitabile reazione di un popolo oppresso. e mi perdonerai se sfrondo il campo da una nebulosa di parole intermedie che annacquano il concetto.
se israele esiste israele ha diritto di difendersi.
ma dove si ferma il diritto all’auto difesa di israele?israele non può ragionevolmente impedire una ripetizione del 7 ottobre. gaza è un coacervo di tunnel, case private e rampe di lancio per missili.
qual è il limite dell’autodifesa? difendersi significa eradicare la possibilità di hamas di offendere? oppure deve rispondere con un’azione dimostrativa? si può sradicare l’infrastruttura di hamas in un modo differente rispetto a quello attuato?
e arriviamo poi alle reazioni.
che tracimano anche qui dentro.
questo conflitto eccita gli animi. tranne laziolubov non ho letto parole simili a quelle usate per israele contro la russia. eppure anche lì c’è una storia di oppressione, negazione di diritti, milioni di morti (l’holomodor ne ha causati milioni).
al punto di lanciare anatemi sul mondo intero che non sarà mai lo stesso.
il tutto mentre è probabile che il bombardamento saudita sullo yemen abbia fatto molti più morti e causato più profughi. ma gaza occupa le prime pagine e assorbe le
emozioni, in un’accezione e nell’altra, mentre si denuncia da più parti uno scintillante “gli occidentali non ce lo dicono”’ condividendo su social media di proprietà usa.