a parte che come detto e ridetto, a fronte di ciò che si sta compiendo a Gaza, non c'è alcuna giustificazione umana. sia nel caso hamas venga considerato gruppo di lotta per l'indipendenza sia che siano dei terroristi. non è possibile, e in un caso e nell'altro, indignarsi per le vittime, per i bambini ammazzati da hamas il 7 ottobre, per le vittime del rave, per i rapiti, trovare orrorifico ciò che è stato compiuto quel giorno e poi, dopo 30 giorni di atrocità che hanno superato di gran lunga qualsiasi opzione vendetta, davanti la moltitudine di neonati trucidati da israele, fare un sussultino e dire che se la sono cercata. chiaro che anche la prima esternazione di umanità risulti incredibile, se sei umano lo sei sempre. eppure si legge tutto ciò, come se le persone artefici di questi giudizi siano automatizzate nella loro risposta emotiva preconfezionata.
ma, tralasciando questo (che già sarebbe abbastanza per 7 generazioni). perché non viene considerato che il popolo palestinese è molto più che probabilmente terrorizzato da hamas, che non è certo facile opporvisi, soprattutto in questi momenti in cui l'unico pensiero è sopravvivere, non certo lottare in modo aleatorio contro le violenze interne.
e non basterebbe, ancora, anche questo per far sospendere il giudizio, contro i palestinesi, sull'essere collusi, e relative dissertazioni se sia una guerra, una risposta al terrorismo, lotta d'indipendenza o ignavia?
il fatto che, come la giri, israele non ha nessuna giustificazione. purtroppo neanche di fronte al 7 ottobre.