makerfairerome.

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Re:makerfairerome.
« Risposta #40 il: 08 Ott 2015, 16:34 »
ma hai letto il resto della discussione?

Guarda, a me in questo caso interessa solo il mio orticello, ovvero il fatto che in un'università già gravemente  malfunzionante si vada ad aggiungere un altro disservizio, e per di più dovuto a niente popò di meno che una fiera, ovvero un qualcosa di extra-universitario. Non parlo per universali, parlo del particolare. Roma, Sapienza, fiera. E mi girano. Magari da altre parti non sarebbe così.

Se poi mi è sfuggito qualcosa che rende fuori luogo il mio discorso dimmelo, perché sto col cellulare e può essere che mi sia scappato qualche punto fondamentale.

Altrimenti il discorso personale è che io già ci combatto tutti i giorni con i limiti e le paraculate imposte da questa istituzione, e ora vedere aggravata la situazione per tot giorni per via di una cosa esterna mi fa girare le palle. Senza neanche entrare nel merito della fiera, che son sicuro sarà interessantissima e foriera di magnifiche sorti progressive, ma se poi non posso fruire della biblioteca e mi chiedono pure un dazio di 4 euro per entrare in un posto che già pago, del contenuto della fiera me ne interessa il giusto.

Per me l'università serve a studiare e fare ricerca, non è un posto qualunque dove fare eventi, alla stregua del Palacisalfa o del palazzo dei congressi. Soprattutto se questi eventi rendono impossibile/difficile l'usare la struttura per il suo vero scopo.
Il discorso è tutto qui.

Non fosse altro perché è un posto a ingresso libero, in cui però la gente  paga per fare una cosa ben precisa, che non è partecipare ad una fiera, e vorrebbe poter continuare a farlo senza ulteriori limitazioni (che  già cosí, ti assicuro, sono innumerevoli).
Cosí stiamo invece al paradosso di non poter entrar senza pagare in un posto che è pubblico, e di non poterlo usare per ció per cui invece lo pago.
Re:makerfairerome.
« Risposta #41 il: 09 Ott 2015, 08:06 »
Non è proprio la stessa cosa, ma credo abbia una qualche attinenza:

""""" "Museo chiuso per festa privata". La giungla dell'arte in affitto
Giovedì scorso i turisti sono rimasti fuori dalla Villa della Regina, a Torino, importantissimo monumento barocco e sito Unesco. Un cartello informava che la villa e il parco progettati per Maurizio di Savoia nel 1615 sarebbero rimasti chiusi perché ospitavano "i giovani manager del programma di formazione Uniquest di Unicredit". I futuri capitani del capitale "collaborano alla semina di un prato fiorito... in un'ideale restituzione di risorse non solo economiche dalla banca al territorio". Tradotto: Unicredit prende in esclusiva un monumento nazionale, chiudendolo al pubblico per un'intera giornata e senza sborsare un euro. Possibile?

Possibile, perché l'affitto a privati del patrimonio storico e artistico della nazione è totalmente deregolato: ogni direttore fa come gli pare. Noleggiare gli Uffizi per una cena di cento persone costa 15.000 euro, mangiare ai piedi del David di Michelangelo, all'Accademia, ne costa 20.000. A Napoli, il Salone delle Feste di Capodimonte lo si prende per 25.000 euro, mentre "le manifestazioni che prevedono il lancio commerciale di un prodotto nel museo sono soggette a trattativa riservata". E per una cena a Castel Sant'Elmo possono bastare 1.000 euro. Per il cortile del Museo Civico Medievale di Bologna sono sufficienti 2.000 euro per l'intera giornata; al Tempio di Segesta in Sicilia così come alla Pinacoteca di Brera a Milano non si arriva a 5.000; per cenare nell'Anfiteatro di Pompei uno se la cava con 15.000, mentre a Roma il Salone di Pietro da Cortona di Palazzo Barberini ne vale al massimo 20.000. Domanda: è giusto che cenare in gruppo nei luoghi più belli e famosi del mondo costi quanto un tavolo per pochissimi al Billionaire?""""" :asrm

Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #42 il: 09 Ott 2015, 09:11 »
Non è proprio la stessa cosa, ma credo abbia una qualche attinenza:

""""" "Museo chiuso per festa privata". La giungla dell'arte in affitto
Giovedì scorso i turisti sono rimasti fuori dalla Villa della Regina, a Torino, importantissimo monumento barocco e sito Unesco. Un cartello informava che la villa e il parco progettati per Maurizio di Savoia nel 1615 sarebbero rimasti chiusi perché ospitavano "i giovani manager del programma di formazione Uniquest di Unicredit". I futuri capitani del capitale "collaborano alla semina di un prato fiorito... in un'ideale restituzione di risorse non solo economiche dalla banca al territorio". Tradotto: Unicredit prende in esclusiva un monumento nazionale, chiudendolo al pubblico per un'intera giornata e senza sborsare un euro. Possibile?

Possibile, perché l'affitto a privati del patrimonio storico e artistico della nazione è totalmente deregolato: ogni direttore fa come gli pare. Noleggiare gli Uffizi per una cena di cento persone costa 15.000 euro, mangiare ai piedi del David di Michelangelo, all'Accademia, ne costa 20.000. A Napoli, il Salone delle Feste di Capodimonte lo si prende per 25.000 euro, mentre "le manifestazioni che prevedono il lancio commerciale di un prodotto nel museo sono soggette a trattativa riservata". E per una cena a Castel Sant'Elmo possono bastare 1.000 euro. Per il cortile del Museo Civico Medievale di Bologna sono sufficienti 2.000 euro per l'intera giornata; al Tempio di Segesta in Sicilia così come alla Pinacoteca di Brera a Milano non si arriva a 5.000; per cenare nell'Anfiteatro di Pompei uno se la cava con 15.000, mentre a Roma il Salone di Pietro da Cortona di Palazzo Barberini ne vale al massimo 20.000. Domanda: è giusto che cenare in gruppo nei luoghi più belli e famosi del mondo costi quanto un tavolo per pochissimi al Billionaire?""""" :asrm

Ma questo che c'entra? Questa era una festa privata, il Makerfairerome è un evento aperto al pubblico.
"Non è lo stesso campo da gioco, non è lo stesso campionato e neanche lo stesso sport" (cit. più o meno)
Re:makerfairerome.
« Risposta #43 il: 09 Ott 2015, 10:03 »
Ho premesso che non si trattava della stessa cosa.
Comunque il nesso sta nel fatto che c'è un uso privato di una cosa pubblica, per di più a scapito degli utenti.
Stop :asrm

Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #44 il: 09 Ott 2015, 11:01 »
Ho premesso che non si trattava della stessa cosa.
Comunque il nesso sta nel fatto che c'è un uso privato di una cosa pubblica, per di più a scapito degli utenti.
Stop :asrm

"Ragazzi" io davvero continuo a non capire, non siamo sulla stessa lunghezza d'onda, può succedere, che dovemo fa?
E comunque  :asrm  :beer:

Offline FatDanny

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Re:makerfairerome.
« Risposta #45 il: 10 Ott 2015, 11:51 »
Re:makerfairerome.
« Risposta #46 il: 10 Ott 2015, 14:18 »
da "Il Manifesto"

"Rite­niamo che un evento così gestito e costruito non debba costi­tuire un pre­ce­dente per l’università pub­blica ma un uni­cum che non si dovrà mai più ripe­tere» spie­gano gli stu­denti pro­mo­tori della pro­te­sta che chie­dono la tra­spa­renza del ritorno eco­no­mico per l’università; uno spa­zio auto­ge­stito nella fiera per gli stu­denti; l’accesso libero per chi lavora e stu­dia alla Sapienza. Mar­tedì 13 otto­bre è annun­ciata una mobi­li­ta­zione e venerdì 16 un cor­teo da piazza Aldo Moro." :asrm

Re:makerfairerome.
« Risposta #47 il: 12 Ott 2015, 15:32 »

Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

Re:makerfairerome.
« Risposta #48 il: 12 Ott 2015, 15:37 »
Ah, non ho cambiato idea ci andrò questo we spero.
Re:makerfairerome.
« Risposta #49 il: 13 Ott 2015, 01:25 »
da "Il Manifesto"

"Rite­niamo che un evento così gestito e costruito non debba costi­tuire un pre­ce­dente per l’università pub­blica ma un uni­cum che non si dovrà mai più ripe­tere» spie­gano gli stu­denti pro­mo­tori della pro­te­sta che chie­dono la tra­spa­renza del ritorno eco­no­mico per l’università; uno spa­zio auto­ge­stito nella fiera per gli stu­denti; l’accesso libero per chi lavora e stu­dia alla Sapienza. Mar­tedì 13 otto­bre è annun­ciata una mobi­li­ta­zione e venerdì 16 un cor­teo da piazza Aldo Moro." :asrm

a parte che st'articolo sembra scritto il secolo scorso, ma tant'è. vena polemica OFF

Continuo a pensare che l'Università sia il luogo ideale per MFR. All'università si studia, si ricerca, si sperimenta. Che è quello che facciamo nei nostri FabLab.

Penso pure che sia stata però un'occasione sprecata.

Sarebbe stato incredibilmente interessante organizzare lí non solo una mostra, non tanto uno spettacolo ma una occasione di convergenza tra la ricchezza di discipline, interessi e curiosità che sono presenti nell'università.

Sarebbe stata una cosa veramente in grado di cambiare la vita a molti, creando facilmente i presupposti tangibili per l'emergere di collaborazioni, progetti, docenze, persone che, il giorno dopo, iniziano a fare qualcosa insieme, creando economie e relazioni.

Si sarebbe potuta rendere l'università un posto ancor più vivo, e capace di sollevare l'immaginario di quelli che ci stanno dentro tutti i giorni.

È quello che raccontiamo quando spieghiamo la necessità di creare eventi "ecosistemici", non solo di entertaiment: come può un evento intervenire nell'ecosistema relazionale di un luogo? Questa è una cosa che va progettata appositamente, coinvolgendo e connettendo, non calando dall'alto un "coso".

Purtroppo né Asset né l'Università hanno le capacità adeguate per un compito del genere. In questi giorni mi sto relazionando molto con i promotori della protesta e pensiamo che da questo "conflitto" nascerà uno stimolo alla creazione di una rete cittadina per la democratizzazione crescente del sapere, come del resto noi Roma Makers stiamo già facendo con Officine Zero in particolare e con la rete dei coworking romani.

se qualcuno di voi avrà modo di esserci, ci si vede domani al pratone.

Offline FatDanny

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Re:makerfairerome.
« Risposta #50 il: 13 Ott 2015, 10:19 »
Però qui continuiamo a discutere in modo falsato, come se si stesse dicendo in assoluto che la cosa non si doveva fare all'Università.

Se invece vediamo le richieste dei collettivi (sostenuti per altro da diversi docenti tra cui il Preside Nesi della facoltà di Scienze, tra le più coinvolte in un evento del genere) mi sembrano molto più mirate agli aspetti critici della vicenda:

1) richiesta di accesso gratuito per studenti e personale della Sapienza

2) Allestimento di uno spazio autogestito dalle realtà studentesche per esporre la propria idea di innovazione, fuori dalla retorica dell'autoimprenditorialità e dell'economia della speranza

3) rendere pubblico e trasparente il bilancio dell'iniziativa, il ritorno per la Sapienza e come verranno utilizzate tali risorse

non mi sembrano richieste irragionevoli o pregiudiziali, con cui mi trovo molto in sintonia (ovvero non c'è contrarietà IN SE', ma eventualmente sulle modalità di svolgimento).
Vediamo come risponderanno Ateneo e organizzatori.

Offline Dissi

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Re:makerfairerome.
« Risposta #51 il: 13 Ott 2015, 10:26 »
SEMIOT

una domanda per purple zack: se ho capito bene tu sei uno degli organizzatori di questo evento, immagino tu abbia avuto a che fare con quel (insert insulto a piacere) di riccardo luna.
come coniughi questo con il tuo essere laziale? come si può avere rapporti con chi ha brigato scientemente affinché l'oggetto della tua passione scomparisse o venisse seriamente ridimensiuonato?

Grazie e scusa ancora


Offline Lativm88

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Re:makerfairerome.
« Risposta #52 il: 13 Ott 2015, 10:34 »
Vabbè oh io la situazione Roma non la conosco, ma io ho perso il conto di quante lezioni ho perso perché mi tenevano fuori gridando che avevo il diritto allo studio.
In sottofondo c'era musica hip hop.

Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #53 il: 13 Ott 2015, 11:41 »
SEMIOT

una domanda per purple zack: se ho capito bene tu sei uno degli organizzatori di questo evento, immagino tu abbia avuto a che fare con quel (insert insulto a piacere) di riccardo luna.
come coniughi questo con il tuo essere laziale? come si può avere rapporti con chi ha brigato scientemente affinché l'oggetto della tua passione scomparisse o venisse seriamente ridimensiuonato?

Grazie e scusa ancora

Ma sei serio?

Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #54 il: 13 Ott 2015, 11:44 »
Però qui continuiamo a discutere in modo falsato, come se si stesse dicendo in assoluto che la cosa non si doveva fare all'Università.

Se invece vediamo le richieste dei collettivi (sostenuti per altro da diversi docenti tra cui il Preside Nesi della facoltà di Scienze, tra le più coinvolte in un evento del genere) mi sembrano molto più mirate agli aspetti critici della vicenda:

1) richiesta di accesso gratuito per studenti e personale della Sapienza

2) Allestimento di uno spazio autogestito dalle realtà studentesche per esporre la propria idea di innovazione, fuori dalla retorica dell'autoimprenditorialità e dell'economia della speranza

3) rendere pubblico e trasparente il bilancio dell'iniziativa, il ritorno per la Sapienza e come verranno utilizzate tali risorse

non mi sembrano richieste irragionevoli o pregiudiziali, con cui mi trovo molto in sintonia (ovvero non c'è contrarietà IN SE', ma eventualmente sulle modalità di svolgimento).
Vediamo come risponderanno Ateneo e organizzatori.

Io ad esempio mi trovo d'accordo solamente col punto 3. Sul punto due avrei parecchie perplessità, sul primo invece sono proprio contrario.
Si fa per parlare, ovviamente.

Offline Dissi

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Re:makerfairerome.
« Risposta #55 il: 13 Ott 2015, 12:06 »
Ma sei serio?

certo

personalmente avrei grossi problemi a rapportarmi lavorativamente con lui

Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #56 il: 13 Ott 2015, 12:13 »
certo

personalmente avrei grossi problemi a rapportarmi lavorativamente con lui

A parte che tolto quel grave difetto di fabbrica, Luna è uno che di queste cose se ne intende (Wired sotto la sua direzione era un'ottima rivista), ma poi ora vorresti dire che tu non hai colleghi, o amici, o parenti romanisti? Ma dai...

Offline Dissi

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Re:makerfairerome.
« Risposta #57 il: 13 Ott 2015, 16:58 »
A parte che tolto quel grave difetto di fabbrica, Luna è uno che di queste cose se ne intende (Wired sotto la sua direzione era un'ottima rivista), ma poi ora vorresti dire che tu non hai colleghi, o amici, o parenti romanisti? Ma dai...

non entro nel merito delle capacità professionali (anche se è il rampollo di una dinastia di giornalisti e qualche dubbio mi viene ..) ma lui non è un semplice romanista.
Non so dove tu fossi e se seguivi la lazio e lazionet al tempo di calciopoli, ma quello che fecero luna, auricchio e teotino fu indirizzare le indagini e la pubblica indignazione verso una parte ben precisa, omettendo altre intercettazioni ("te tu sei tu'elato.." ) che interessavano altri squadre. Il suo fu un ruolo attivo, se non proprio da mandante, nel progetto per la sparizione della lazio.
 

Offline reds1984

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Re:makerfairerome.
« Risposta #58 il: 13 Ott 2015, 17:17 »

Io ad esempio mi trovo d'accordo solamente col punto 3. Sul punto due avrei parecchie perplessità, sul primo invece sono proprio contrario.
Si fa per parlare, ovviamente.

Parliamone del punto 1...
Questo bene è pubblico o no? Ma è un po' più pubblico per i professori e gli studenti de La Sapienza che loro ci possono andare gratis? E io che pago le tasse non c'entro niente con questa istituzione "pubblica"? Non basta che pago per farli studiare devo pure pagare per fargli fare il giretto gratis? Che poi povere stelline proprio quel venerdì volevano fare lezione, una perdita irrecuperabile.

Sul punto 2 mi piacerebbe sapere quali e quanti stand dovevano autogestire gli studenti. Lo sapete che uno stand costa, vero? Dovevamo pagare come collettività anche quelli? E chi avrebbe giudicato la validità di questo stand? Magari ci sarebbe stato bene un bello stand del collettivo di Militia Christi con l'"innovativo metodo per riportare gli omosessuali alla sessualità naturale"? Oppure lo stand è solo quello degli amici di FatDanny?


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Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #59 il: 13 Ott 2015, 17:24 »
non entro nel merito delle capacità professionali (anche se è il rampollo di una dinastia di giornalisti e qualche dubbio mi viene ..) ma lui non è un semplice romanista.
Non so dove tu fossi e se seguivi la lazio e lazionet al tempo di calciopoli, ma quello che fecero luna, auricchio e teotino fu indirizzare le indagini e la pubblica indignazione verso una parte ben precisa, omettendo altre intercettazioni ("te tu sei tu'elato.." ) che interessavano altri squadre. Il suo fu un ruolo attivo, se non proprio da mandante, nel progetto per la sparizione della lazio.

Purple Zack sta a lavora', quando lavori hai a che fare anche con persone "marroni", ma non è che ti ci sposi...
 

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