Cosa c'entro io che domanda è?
Non voglio aprire un dibattito sul tema, anche perché in gran parte concordo, ma esattamente come per i casi che non includono la pena di morte lo decidono i giudici terzi ovviamente ne la difesa ne l'accusa e in questo caso il giudice la ha considerata capace di intendere e di volere dal punto di vista legale.
Veramente per i medici che l'hanno esaminata è affetta da disturbo bipolare e danni cerebrali dovuti a continui maltrattamenti, violenze da parte della madre e stupri da parte del padre.
Sostiene che Dio le parla tramite enigmi.
Mi stai dicendo che se un giudice stabilisce che è capace di intendere e di volere per te è così perché l'ha detto il giudice?
Ti serve un giudice per poter affermare che una che apre la pancia ad un'altra donna e prende il bambino con sé ha problemi mentali serissimi? Ma davvero?
Questa non è giustizia, è follia.
Pensare di non poter analizzare autonomamente i fatti è follia.
Pensare che la realtà sia dicotomica tra "le sentenze si rispettano sempre" a "se non si rispettano vale tutto" è follia.
Esiste una realtà e la possibilità di un rapporto con essa, utile a valutare tanto la realtà che le sue espressioni (quali le sentenze). Se non si è in grado se non per mezzo di una qualche istituzione in propria vece si sta affermando di aver perso la capacità propria degli esseri umani.
Ma questo è proprio un problema odierno: esiste o l'oggettivo assoluto o il soggettivo assoluto, tra questi il nulla.
Ma il Giudizio è in primo luogo giudizio.
Quindi tutti i serial killer sono malati di mente? Beh, direi proprio di si.
Dovrebbe rientrare tra le considerazioni ovvie, scontate, lapalissiane.