Statue e Public History

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Offline LaFonte

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Re:Statue e Public History
« Risposta #480 il: 06 Lug 2020, 23:43 »
Non ci si ferma e non ci si salva.
Il problema è prendere la decostruzione del pensiero e della cultura coloniale e postcoloniale per censura o distruzione.
Soprattutto all'estero (l'Italia su questo è indietrissimo) c'è ampia bibliografia.

Ma confondere i due termini (decostruzione e distruzione) è un problema tutto di chi ha questa confusione e non si prende un briciolo di tempo per approfondirla, non certo di chi la opera.

È così che si finisce per scambiare una contestualizzazione storica di "via col vento" con una censura cinematografica.
O pensare che abbattere una statua di Colombo miri a cancellare la sua figura storica.

In italiano c'è un termine preciso per questi fenomeni: cantonate.


Spiegami come togliere Via col vento dai cataloghi dei film noleggiabili e proiettabili non sia censura ma contestualizzazione storica!! E' censura, altrochè. Contestualizzazione è l'esatto opposto, è proiettarlo fino allo sfinimento commentando ogni scena, ogni dialogo, ogni rappresentazione macchiettistica dei neri che c'è nel film. Ma pazienza, sono io che non capisco.
Re:Statue e Public History
« Risposta #481 il: 06 Lug 2020, 23:46 »
Come fa a non avere torto uno scrive quello che scrive Biafra?

non faccio il fenomeno, comunque non ne vedo molti qua che stanno sulle mie posizioni o accettano un dialogo argomentando

qua,
se non butti giù le statue, se sei contro i saccheggi, se approvi che la gente si difenda dai saccheggi, se non sei favorevole alle zone autonome tipo seattle (5 morti in sparatorie l'ultima settimana solo la), sei razzista (e ovviamente analfabeta funzionale e schizofrenico)


...

Decine di post in cui si spiega che non è questo ciò che alcuni sostengono e lui imperterrito che dice che ciò è sbagliato. E pretende che questi "alcuni" dialoghino argomentando per difendere ciò che gli si continua nonostante tutto ad attribuire.
Re:Statue e Public History
« Risposta #482 il: 06 Lug 2020, 23:48 »

Spiegami come togliere Via col vento dai cataloghi dei film noleggiabili e proiettabili non sia censura ma contestualizzazione storica!! E' censura, altrochè. Contestualizzazione è l'esatto opposto, è proiettarlo fino allo sfinimento commentando ogni scena, ogni dialogo, ogni rappresentazione macchiettistica dei neri che c'è nel film. Ma pazienza, sono io che non capisco.

No, non leggi quello che è stato ampiamente spiegato qui. Ti fidi dei titoli dei media e anche tu rispondi fischi per fiaschi, capita.
Re:Statue e Public History
« Risposta #483 il: 06 Lug 2020, 23:59 »

Spiegami come togliere Via col vento dai cataloghi dei film noleggiabili e proiettabili non sia censura ma contestualizzazione storica!! E' censura, altrochè. Contestualizzazione è l'esatto opposto, è proiettarlo fino allo sfinimento commentando ogni scena, ogni dialogo, ogni rappresentazione macchiettistica dei neri che c'è nel film. Ma pazienza, sono io che non capisco.

Se permetti, ti consiglio di leggere qua.

https://www.bufale.net/hbo-max-toglie-dal-catalogo-via-col-vento-rappresenta-lamerica-razzista/

Ps: Mami che nel doppiaggio italiano dice “badrona” è qualcosa di orripilante. Tra l’altro, quella attrice, Hattie Mac Daniel, alla sua morte (‘52) non fu sepolta nel cimitero di Hollywood, come pure era sua desiderio. La legge statale dell’epoca lo vietava, in quanto negra. C’erano i cimiteri per Bianchi e i cimiteri per gli altri.

Offline pan

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Re:Statue e Public History
« Risposta #484 il: 07 Lug 2020, 00:19 »
tra l'altro il dibattito sul doppiaggio di mami che dice "badrona" è cosa vecchia, ero ragazzina e già se ne argomentava, capirai. solo che prima, a quanto pare, i dibattiti erano più franchi, non si applicava ancora la metodologia della teoria alternativa e complottistica, per cui ogni caxxo deve essere snaturato, sminuito, deriso, ammantato di sottotrame ogni maledettissima volta, come se fosse una tassa. appunto, maniera. ormai quello è.
Re:Statue e Public History
« Risposta #485 il: 07 Lug 2020, 01:02 »
tra l'altro il dibattito sul doppiaggio di mami che dice "badrona" è cosa vecchia, ero ragazzina e già se ne argomentava, capirai. solo che prima, a quanto pare, i dibattiti erano più franchi, non si applicava ancora la metodologia della teoria alternativa e complottistica, per cui ogni caxxo deve essere snaturato, sminuito, deriso, ammantato di sottotrame ogni maledettissima volta, come se fosse una tassa. appunto, maniera. ormai quello è.

Guarda, ‘sta cosa che non si colga che la parola conformi la realtà mi colpisce molto. Così come non si arrivi alla conclusione ovvia che cambiare linguaggio aiuti a cambiare mentalità.

E sì che Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν, καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος (In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Vangelo di Giovanni). Che poi sarebbe Γενηθήτω φως·και εγένετο φως del Genesi.

Ciao prof, come va la tua insonnia? Io sono alla frutta, ormai....🤣🤣🤣🤣

Offline pan

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Re:Statue e Public History
« Risposta #486 il: 07 Lug 2020, 01:58 »
credo stia leggermente migliorando, considerato che fino al mese scorso il sonno arrivava intorno alle cinque e trenta mentre adesso si attesta intorno alle 4 e un quarto. comunque non sono proprio una prof, hai sbagliato persona  ;), a proposito di greco il mio 3 era fisso e in quarta ginnasio me lo portai in estate insieme ad altre due materie... :roll:
Re:Statue e Public History
« Risposta #487 il: 07 Lug 2020, 02:26 »
credo stia leggermente migliorando, considerato che fino al mese scorso il sonno arrivava intorno alle cinque e trenta mentre adesso si attesta intorno alle 4 e un quarto. comunque non sono proprio una prof, hai sbagliato persona  ;), a proposito di greco il mio 3 era fisso e in quarta ginnasio me lo portai in estate insieme ad altre due materie... :roll:

Ero convinto che ti occupassi di educazione / formazione dei ragazzi. Il greco ha fatto soffrire tutti ma è davvero una lingua geniale, in grado di aprire possibilità infinite.... ;) ;) ;)

Offline pan

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Re:Statue e Public History
« Risposta #488 il: 07 Lug 2020, 02:35 »
ah, tipo la signorina Rottermeier... perfetto  :)
no, no, poveri piccoli, confermo lo scambio di netter  ;)
Re:Statue e Public History
« Risposta #489 il: 07 Lug 2020, 02:48 »
ah, tipo la signorina Rottermeier... perfetto  :)
no, no, poveri piccoli, confermo lo scambio di netter  ;)

In effetti ami i pizzi e il liberty...😂😂😂

Online FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #490 il: 07 Lug 2020, 07:25 »

Spiegami come togliere Via col vento dai cataloghi dei film noleggiabili e proiettabili non sia censura ma contestualizzazione storica!! E' censura, altrochè. Contestualizzazione è l'esatto opposto, è proiettarlo fino allo sfinimento commentando ogni scena, ogni dialogo, ogni rappresentazione macchiettistica dei neri che c'è nel film. Ma pazienza, sono io che non capisco.

Come ti hanno fatto notare ti ho scritto almeno in tre occasioni diverse che nessuno ha tolto via col vento ma hanno solo inserito un disclaimer ad inizio film che ragiona su alcune questioni, in particolare quella razziale.
Chiamasi "contestualizzazione storica".
Ma tu ti sei fidata dei titoli roboanti di qualche media fuffoso e continui a parlare di censura cinematografica nonostante a più riprese ti si sia avvertito che le cose stavano diversamente.
Un classico dei nostri tempi.
Re:Statue e Public History
« Risposta #491 il: 07 Lug 2020, 08:32 »
Il disclaimer è un buon punto.
Agli appassionati di film, ci sono altri film importanti che dovrebbero essere messi sotto i riflettori?

Offline Baldrick

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Re:Statue e Public History
« Risposta #492 il: 07 Lug 2020, 08:33 »
Eccola qui, la "censura" applicata a Via col Vento: https://www.facebook.com/watch/?v=277413413321327/

Online FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #493 il: 07 Lug 2020, 08:53 »
Il disclaimer è un buon punto.
Agli appassionati di film, ci sono altri film importanti che dovrebbero essere messi sotto i riflettori?

Uh ce ne sono tantissimi e la cosa riguarda anche la letteratura oltre che il cinema.
Esiste un intero filone di studi, purtroppo in Italia ancora poco sviluppato, ossia i postcolonial studies, che parte il secolo scorso principalmente dagli studi sulla psiche di fanon (come le categorie analitiche hanno un significato diverso sui problemi mentali dei colonizzati) e che oggi hanno nel filone di chakrabarty e spivak elementi di spicco.
Se si avesse l'umiltà di leggere alcuni di questi testi ci si renderebbe conto che il dibattito che abbiamo qui (intendo in Italia, non solo su lazionet) è miserrimo.
Spivak arriva ad un livello di problematizzazione che qui forse darebbe il mal di testa a qualcuno, ossia il cosiddetto "informante nativo": la rappresentazione del soggetto dominante è talmente pervasiva sul dominato che questo perde la possibilità di una rappresentazione autonoma e si uniforma ad una rappresentazione esterna che pretende di essere reale.
Ma se questo è vero come si fa ad arrivare ad un'autorappresentazione autentica?

Siamo arrivati a questo grado di complessità del problema, altro che "via col vento" e "il razzismo non esiste".

Questo significa che distruggiamo i classici della letteratura e della cinematografia?
No, significa che vanno decostruiti. Il disclaimer su via col vento è un esempio di decostruzione, che può essere fatta per il 90% della produzione culturale occidentale, in termini di genere, di razzializzazione e di eteronormatività.
Ad esempio studiando il significato dei protagonisti femminili o razzializzati nei film, il loro ruolo e i limiti imposti nel plot.
Questo non per dirci quanto facciamo culturalmente schifo o che i western sono tutti film di merda, ma per capire i meccanismi di fondo che guidano la nostra interpretazione del mondo e porli a critica.

Che rapporto c'è con la distruzione di alcune statue? Qualsiasi analisi sulle identità riconosce abbastanza comunemente che queste si formano in primo luogo in negativo, dalla più banale identità individuale (rispetto ai propri genitori, le cosiddette discussioni adolescenziali), fino a quelle sociali di massa.
La distruzione di una statua altro non è che la rottura, sul piano simbolico, di un'identità non più condivisa. Per questo tocca Colombo, Lepoldo II o un generale confederale. Dice "quella roba non ci rappresenta. Non più. Anzi non ci ha mai rappresentato".
Non rimuove né cancella la storia, ma rompe con UN'idea specifica di storia condivisa.
Per questo l'esempio dei Buddha è assolutamente non pertinente.

Certo se di questo si fa un motivo di derisione con cazzate quali "la dittatura del politicamente corretto" è chiaro che non si capisce proprio il senso della cosa. Ma, ripeto, questo non è un problema di chi si interroga su ste cose, ma è tutto di chi le deride.

Offline vaz

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Re:Statue e Public History
« Risposta #494 il: 07 Lug 2020, 09:07 »
grande Fat.
Re:Statue e Public History
« Risposta #495 il: 07 Lug 2020, 09:10 »
"capire i meccanismi di fondo che guidano la nostra interpretazione del mondo e porli a critica"

Grazie Fat, fondamentale.

Troppo spesso pensiamo che i nostri valori e le nostre convinzioni siano frutto solo di elaborazioni esplicite, libere e mature. I miliardi di aspetti inconsci, a volte manipolati dall'esterno, ci piace credere che non esistano, ci dobbiamo rassicurare.

Online FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #496 il: 07 Lug 2020, 09:23 »
Comunque su questi argomenti il sor Baldrick è molto più competente e formato di me.
ma essendo pure più saggio di me non si va ad infognare in discussioni portate avanti ad minchiam da chi provoca.
Ed è un peccato, perché discutendone diversamente ci potrebbero essere molti spunti utili per tutt* (asterisco d'obbligo per riaffermare la suddetta dittatura)

 :beer:

Offline Gio

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Re:Statue e Public History
« Risposta #497 il: 07 Lug 2020, 09:30 »
É che la decostruzione, come la costruzione, non é mai oggettiva. La fanno i  vincenti, gli esponenti della cultura dominante, per semplificare, e, dunque, alla fine sempre del punto di vista del "piú forte" si tratta.
Poi ognuno ha il suo punto di vista preferito e fa il tifo per l'uno o per l'altro, ma il meccanismo sempre lo stesso é.


Per quanto riguarda i Redskins, io penso che i nomi non siano totem e possano essere cambiati. Penso, peró, che dovrebbe essere una legge, con un giudice che la interpreta, a pensarci. Non i nativi, né i tifosi o gli sponsor.
Nel caso specifico il nome sta cambiando perché cosí oggi conviene, non perché cosí sia giusto.
Dare ai nativi un modo per esprimersi  sul nome e prendere una decisione, per me, sarebbe giustizia.
Se no, non capisco perché anche questo non sia un modo, qui spesso criticato, del sistema capitalistico e razzista di dire alle minoranze quale sia il miglior modo di tutelare i propri diritti.

Offline Tarallo

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Re:Statue e Public History
« Risposta #498 il: 07 Lug 2020, 09:43 »
Eccetto che la costruzione si fa senza l'input di una "controparte", mentre la decostruzione puo' essere istigata, co-prodotta, verificata e validata proprio da questa controparte. A me sembra una differenza immensa.
Re:Statue e Public History
« Risposta #499 il: 07 Lug 2020, 09:46 »
É che la decostruzione, come la costruzione, non é mai oggettiva. La fanno i  vincenti, gli esponenti della cultura dominante, per semplificare, e, dunque, alla fine sempre del punto di vista del "piú forte" si tratta.
Poi ognuno ha il suo punto di vista preferito e fa il tifo per l'uno o per l'altro, ma il meccanismo sempre lo stesso é.

Quindi seguendo il tuo esempio se vince il movimento femminista imporrà al maschio la stessa subordinazione che le donne hanno subito per millenni?
I neri imporranno la schiavitù ai bianchi e li manderanno a lavorare il cotone?
 

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