Statue e Public History

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Offline cartesio

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Re:Statue e Public History
« Risposta #660 il: 19 Lug 2020, 15:01 »

Unisco questo link che riporta - a chi interessa, ovvio - una posizione che condivido e che mi pare dia un contributo utile alla comprensione di un punto di vista diverso da quello di Fat Danny.

https://www.google.it/amp/s/espresso.repubblica.it/visioni/cultura/2017/02/20/news/no-lingua-italiana-non-sessista-maschile-e-femminile-cominciate-a-usarli-1.295694/amp/

Link in cui trovo un discorso incoerente. Ne riporto un passo:


Se allora si dice sindaca obbiettano alcuni, dovrei dire anche piloto? No. Pilota è già maschile.
Esistono infatti in italiano (come esistevano in latino e in greco e in talune lingue germaniche) anche dei nomi maschili che hanno la desinenza in -a. Poeta e pilota non sono e non sono mai stati femminili, ma dei maschili regolarissimi. Quindi non ha senso pretendere di dire piloto per indicare un pilota maschio. È già maschio di suo.


Anche poeta.
E allora non andrebbe modificato in pilotessa, così come poeta viene modificato in poetessa?
O dovremmo smettere di usare poetessa, e dire la poeta?

Non mi crea alcun fastidio sentire sindaca o sindachessa, come mi è capitato. Al massimo mi viene da sorridere. Io continuerò a dire il pilota, il sindaco, il parlamentare, anche se si tratta di una donna. Eventualmente la pilota, la sindaco,  la parlamentare, se voglio enfatizzare il fatto che si tratta di una donna. Entrambe le scelte per me sono accettabili. Per eufonia, nel contesto opportuno dirò la deputata o la senatrice, non  la deputato o  la senatore.

Il vero fastidio sono la presunzione e l'arroganza di chi viene a dirti che sei maschilista o politicamente scorretto se non ti adegui ad uso che non è imposto da alcuna regola grammaticale, né dal rispetto dell'altro sesso/genere.

Offline cartesio

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Re:Statue e Public History
« Risposta #661 il: 19 Lug 2020, 19:01 »
Un esempio diverso.

Da https://www.globalproject.info/it/mondi/tra-la-luce-e-lombra-il-saluto-del-subcomandante-marcos/17244

28 / 5 / 2014
La Realidad, Pianeta Terra.
Maggio 2014.
Compagna, compagnoa, compagno:
Buona notte, sera, giorno in qualsiasi sia la vostra geografia, il vostro tempo e il vostro modo.
Buona alba.
Vorrei chiedere alle compagne, compagni e compagnei della Sexta che vengono da fuori, in particolare ai mezzi di informazione indipendenti compagni, la vostra pazienza, tolleranza e comprensione per ciò che dirò, perché queste saranno le mie ultime parole in pubblico prima di cessare di esistere.
Mi dirigo a voi e a color che attraverso di voi ci ascoltano e ci guardano.
Forse all'inizio, o nel trascorso di queste parole crescerà nel vostro cuore la sensazione che qualcosa è fuori luogo, che qualcosa non quadra, come se stessero mancando uno o vari pezzi per dare senso all'enigma che vi si mostrerà. Come che di per sé manca quello che manca.
Forse poi, giorni, settimane, mesi, anni, decadi dopo si capirà quello che adesso diciamo.
Le mie compagne e compagni dell'EZLN in tutti i livelli dell'organizzazione non mi preoccupano, perché è questo il nostro modo di qua: camminare, lottare, sapendo sempre che manca quello che manca.
Inoltre, che non si offenda nessuno, l'intelligenza dei compagni e compagne zapatisti è molto più in alto della media.
Per il resto, ci soddisfa e rende orgogliosi che sia di fronte a compagne, compagni e compagnei, sia tanto dell'EZLN che della Sexta, che si fa conoscere questa decisione collettiva.

Offline FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #662 il: 19 Lug 2020, 20:41 »

Guarda, l’unico passo avanti positivo é che, grazie alla mia semplicistica generalizzazione, ti ho comunque portato a leggere RA. Epifania di una conversione antirivoluzionaria? Lo spero. 8) 8)

Comunque, sappi che ti voglio bene pure se mi insulti. Buona domenica.

lo dici tra il serio e il faceto ma questa risposta (e quanto ho detto su Aron) mostra piuttosto chiaramente chi tra noi due ha un atteggiamento da verità in tasca e chi curiosità dubitativa.
Passo sempre per saccente per la mia prosa polemica, ma non so in quanti oltre me vanno ad approfondire gli spunti teorici apportati dalle altre voci in queste discussioni.
Io non ti ho mai insultato né riterrei un insulto se tu mi dicessi che di diritto so poco. Sarebbe semplicemente vero avendo io fatto solo pochi esami di diritto (pubblico, internazionale, costituzionale) e non avendo mai affrontato montagne quali diritto privato.

Il punto, e non vale solo per te, è invece proprio quando su un qualche argomento vi si fa notare che quel che ritenete un giudizio ponderato negli anni è in realtà estremamente limitato perché condizionato da quel poco che in materia avete letto (perché magari interessati da altro, mica è un delitto né lo è continuare a non farlo).
Quindi tacciate come arroganti - addirittura qui si è arrivati a definire sto posto dittatura e branco - quando in realtà forse l'arroganza sta nell'opinione che pretende di avere le stesse credenziali a prescindere da quanto approfondita sia (e sottolineo, parlo di approfondimento, non di legittimità, tutte le opinioni democratiche sono qui dentro legittime).
Re:Statue e Public History
« Risposta #663 il: 19 Lug 2020, 20:59 »
Fat, ho questo tipo di discussione coi cattolici quando mi dicono che non posso capire, non avendo studiato teologia. Il punto è che non si sta parlando di matematica, o di fisica, nelle quali alla fine mi dici che 2+2 fa quattro, e ce devo stà. Se poi, anche nel dibattito interno dell'ambiente la posizione non è univoca...Just my 2 cents...

Offline FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #664 il: 20 Lug 2020, 09:28 »
Ma i cattolici ti dicono che non puoi capire qualcosa sul piano irrazionale, noi qui restiamo pienamente nel campo del razionale, quindi non vedo l'analogia.
Se invece parliamo di un argomento strettamente teologico (che ne so, tipo la necessità del digiuno in Quaresima) vale il discorso che sto per fare.
Certo che puoi capire, il punto sottolineato infatti è l'approfondimento. Pretendere di capire senza il benché minimo approfondimento, questa si che mi sembra una pretesa bislacca. E' come se io pretendessi di sapere come sta in piedi un ponte sulla base della mia esperienza in castelli di carte o di sabbia.
Il punto non è mica una conoscenza oggettiva (il matematico 2+2) né che ci devi stare, tutti possono esprimere la propria opinione, pure sui ponti, figuriamoci.
Ma se le credenziali della tua opinione sul ponte so' i castelli di carte forse l'atteggiamento dovrebbe essere un attimino più cauto e propenso ad approfondire, a studiarci sopra, se davvero quel tema ti prende, se ti stimola una presa di parola.
Invece ormai, in pieno mood social, scarrelliamo opinioni su ogni argomento del giorno, senza approfondirne nessuno, passando il giorno dopo all'argomento successivo, e questa non mi sembra un gran esercizio di democrazia e nemmeno di partecipazione, cose su cui io sarei molto d'accordo, ma se intese come arricchimento anzitutto personale del proprio bagaglio e non come modo per dimostrare quotidianamente di aprire bocca per dargli fiato (in questo caso non mi riferisco a nessuno qui dentro, ma al mood social suddetto).

Io di politica/economia/sociologia, temi che mi interessano e studio da circa vent'anni, studio ancora oggi. Non arriverà mai il momento in cui "so" in via definitiva. Figuriamoci se il tema fossero argomenti in cui ne so meno.


E intanto in Oregon:

https://www.motherjones.com/crime-justice/2020/07/federal-agents-portland-border-patrol-chad-wolf-statues/

Portland has been invaded by federal agents—including unidentified, camouflage-clad officers who have emerged from unmarked minivans to arrest protesters. These officers have reportedly refused to say what agency they work for. But their supposed authority to police Oregon’s largest city and make arrests appears to rest on a June 26 executive order by President Donald Trump calling for the protection of statues, monuments, and federal property.

A dimostrazione che qualsiasi regime, quando si sente minacciato, risponde con misure autoritarie e decisamente fuori dal perimetro costituzionale.
Quello che ha permesso ai regimi liberali negli ultimi anni di sembrare più tolleranti non è una supposta qualità intrinseca, ma semplicemente un tasso inferiore di reali minacce dovute all'assopimento della cittadinanza.

 
Re:Statue e Public History
« Risposta #665 il: 20 Lug 2020, 13:15 »
lo dici tra il serio e il faceto ma questa risposta (e quanto ho detto su Aron) mostra piuttosto chiaramente chi tra noi due ha un atteggiamento da verità in tasca e chi curiosità dubitativa.
Passo sempre per saccente per la mia prosa polemica, ma non so in quanti oltre me vanno ad approfondire gli spunti teorici apportati dalle altre voci in queste discussioni.
Io non ti ho mai insultato né riterrei un insulto se tu mi dicessi che di diritto so poco. Sarebbe semplicemente vero avendo io fatto solo pochi esami di diritto (pubblico, internazionale, costituzionale) e non avendo mai affrontato montagne quali diritto privato.

Il punto, e non vale solo per te, è invece proprio quando su un qualche argomento vi si fa notare che quel che ritenete un giudizio ponderato negli anni è in realtà estremamente limitato perché condizionato da quel poco che in materia avete letto (perché magari interessati da altro, mica è un delitto né lo è continuare a non farlo).
Quindi tacciate come arroganti - addirittura qui si è arrivati a definire sto posto dittatura e branco - quando in realtà forse l'arroganza sta nell'opinione che pretende di avere le stesse credenziali a prescindere da quanto approfondita sia (e sottolineo, parlo di approfondimento, non di legittimità, tutte le opinioni democratiche sono qui dentro legittime).

Guarda che sull'atteggiamento (mio) sbagli. Io sono convinto di essere attraversato dai dubbi almeno quanto te. Ad esempio, se avessi tempo avrei la curiosità di approfondire il tema delle ragioni del declino delle tesi di Marx nell'ambito degli studi economici: mi pare poco convincente l'argomento "tanto non capiva una mazza e si è visto". Ieri mi sono letto "La scomparsa del marxismo nella didattica e nella ricerca scientifica in economia politica in Italia" di Guglielmo Forges Davanzati (Università del Salento) su https://www.academia.edu/30587792/_Materialismo_Storico_1-2_2016_I_Questioni_e_metodo_del_materialismo_storico?email_work_card=view-paper e l'ho trovato molto interessante. Si potrebbe mettere sull'altro topic, quello sui temi economici.

Sulla difficoltà a gestire conversazioni asimmetriche, quando le posizioni riflettono competenze sottostanti non omogenee, hai tutte le ragioni del mondo, mi pare ovvio.

Ma detto ciò, tu hai tre limiti, a mio avviso e se permetti: 1) ti scordi il luogo dove stiamo scrivendo; 2) hai una componente narcisistica molto forte; 3) dai non di rado l'impressione che l'approccio alle posizioni altrui nasca essenzialmente dalla finalità di contrastarle per riaffermare la supremazia del tuo  punto di vista. Credo che sia sopratutto questo aspetto che attira le critiche o addirittura l'antipatia nei tuoi confronti.

Offline FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #666 il: 20 Lug 2020, 15:00 »
Riconosco i miei limiti, anche se so bene dove mi trovo, non pretendo infatti che quello che interessa me interessi tutti né che la mia visione prevalga (anche perché, anche fosse, che me ne viene?), è un riflesso ormai incallito del metodo socratico a me parecchio caro fin da quando iniziai a leggere di filosofia, ma capisco che l'impressione possa essere quella (non a caso Socrate stava sul cazzo a tutti).
Spiccata polemica e pensiero dispotico non coincidono.

Tornando in topic, perché l'autore del post (Zerocalcare) fa un riferimento evidente al tema:

C'ho pensato un sacco e ho trovato almeno tre motivi per cui pure quest'anno vale la pena fare l'esercizio di memoria solito del 20 luglio:
Il primo motivo è che questo giorno di 19 anni fa è stato così dirimente nella vita di un sacco di noi che ancora oggi l’insieme di quelle giornate lo chiamiamo solo col nome della città: Tu ci stavi a Genova? Co chi stavi a Genova? Do dormivi a Genova?
Tipo nel 1800 che la gente -immagino, boh?- se chiedeva  “ma te ce stavi a Waterloo?”.
E ci metto sempre un po’ a realizzare che ci sono persone che oggi sono adulte, che possono votare scopare e comprare un’arma, che non erano letteralmente nate nel 2001, e che giustamente rispondono “ma a genova per cosa? Quando?”
E se penso a Carlo Giuliani, che a me sembra assolutamente un pischello di oggi, contemporaneo, che ha guardato gli stessi cartoni animati miei, che se vestiva come me… mi chiedo se invece ai ragazzini di oggi gli fa quell’effetto vintage, come facevano a me i morti ammazzati negli anni 70 e 80, e mi arrovello il cervello per capire come si fa a trasmettere una memoria viva, senza feticci e santini.
Perché la memoria non è neutra, la memoria è un terreno di scontro e pure se un sacco di gente lo scopre oggi indignata quando vede qualcuno che butta giù una statua, noi sono diciannove anni che ogni 20 luglio dobbiamo ingoiare le vostre stronzate, gli insulti e le biliose ricostruzioni di chi non conosce nemmeno il peso delle parole che usa.
Il secondo motivo è che pure se sono passati tutti questi anni, pure se ci sono adulti di oggi che non erano neanche nati mentre noi correvamo col fiato rotto nei vicoli di genova, pure se i vertici della polizia hanno fatto tutti carriera, tra di noi ci sta ancora chi sta in galera e chi scappa inseguito da mandati di cattura e richieste di estradizione, per placare la sete di vendetta infinita dello stato italiano.
Il terzo motivo è sempre il solito: che a noi sta cosa non ce passerà mai.
Sarà colpa della merda che ci stava in quei cazzo di lacrimogeni che ci siamo respirati, boh.


Re:Statue e Public History
« Risposta #667 il: 20 Lug 2020, 15:37 »
Re:Statue e Public History
« Risposta #668 il: 20 Lug 2020, 16:31 »
L'espresso è per la sinistra in italia quello che diaconale è per la SS Lazio

Il portavoce a titolo gratuito? :pp :pp :pp
Re:Statue e Public History
« Risposta #669 il: 20 Lug 2020, 16:39 »
Genova fu un disastro per tutti e una sconfitta per le persone per bene.
Da normale utente intellettualmente non alla vostra altezza, ricordo il fastidio che provai nel vedere una città devastata da bande di teppisti.
E ricordo pure che c’è sempre un aggressore ed un aggredito (me lo avete insegnato voi) e che nel caso di Giuliani, lui non era l’aggredito.
Detto questo, e tornando al tema linguistico , la lingua inglese ha il neutro e non declina i titoli professionali al maschile femminile, però mi pare di ricordare che quando si parla di figli (anche avendo un maschio ed una femmina) si dice sons: giusto?
Re:Statue e Public History
« Risposta #670 il: 20 Lug 2020, 16:46 »
Il portavoce a titolo gratuito? :pp :pp :pp

No: la senilità del pensiero.

Offline FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #671 il: 20 Lug 2020, 17:11 »
E ricordo pure che c’è sempre un aggressore ed un aggredito (me lo avete insegnato voi) e che nel caso di Giuliani, lui non era l’aggredito.

vedi come la memoria condizionata dal potere arriva a rovesciare la realtà nella memoria.
Ora ti offro un'altra prospettiva su quegli eventi tramite questa mappa che ricostruisce schematicamente quella giornata:



Il nostro corteo partì dal punto 8, ossia dallo stadio Carlini.
E sarebbe dovuto arrivare al punto 14, quello era il percorso autorizzato.
Vedi dove le direttrici rossa e blu si intersecano? Ecco lì è via Tolemaide, incrocio con corso Torino, dove i carabinieri ci attaccarono lateralmente con una violenza inaudita senza alcun motivo.
o meglio, al solo scopo di non farci raggiungere i margini della zona rossa, fin dove il corteo era autorizzato.
Tanto che la stessa accusa - i PM - definirono gli scontri lì scoppiati come legittima resistenza.
Puoi trovare la documentazione dove vuoi, i procuratori erano Canepa e Canciani.
Fermiamoci: il contesto in cui è morto Carlo Giuliani, ossia i disordini scoppiati all'incrocio tra via tolemaide e corso Torino, proprio dietro Piazza Alimonda (punto 19), erano LEGITTIMI. La stessa accusa ha ammesso che di fronte a quelle cariche indiscriminate, immotivate, violentissime, difendersi con la violenza era legittimo.
Non lo diciamo - solo - noi, arrivano a doverlo ammettere persino i PM.
E se guardate le immagini di via tolemaide vedrete che per "resistenza legittima" i pm non intendono una resistenza passiva, assolutamente impossibile in quel contesto di piazza.
Io aggiungo: non solo era legittimo, era l'unica cosa da fare, ci caricavano con camionette, cs e manganelli provando ad ammazzarci. Investendoci, tirando ad altezza uomo e, infine, pure sparando.

Piazza Alimonda (19) avviene esattamente in questo contesto, come potete vedere è a pochi metri dal punto interessato.
Uno dei mezzi utilizzati in queste cariche indiscriminate si incaglia a piazza alimonda, Carlo Giuliani è a 4 METRI da esso e GIUSTAMENTE usa l'unica cosa che si è trovato sotto mano, un estintore, per esercitare la suddetta resistenza legittima.
Viene sparato in pieno volto, quindi calpestato due volte dallo stesso mezzo.
Un funzionario lì presente inizia a vaneggiare di un sasso volante che deviò il proiettile e che la colpa fosse nostra.

Ma la realtà è semplice, nella sua atrocità: Carlo, come tanti altri di noi, si stava difendendo. Non era l'aggredito, era uno degli aggrediti. Noi. Che ci difendevamo dagli aggressori. Loro, i carabinieri.
Quindi Adler caro è esattamente il contrario di quel che supponi.

Questa storia, in questi termini, non è passata in nessun TG e in nessun media mainstream.
Pero su sta "cancel culture" non si scandalizza nessuno.
Lì per giorni si sentì a spron battuto delle bande di teppisti che avevano devastato genova.
E quella si è affermata come verità, nessuno tra "le persone per bene" si è mai chiesto il perché di quei fuochi e di quel fumo nero che si alzava da decine di vie e viette in città.
E' uscita poco a poco nel meticoloso lavoro dei genitori di carlo, dei comitati verità e giustizia, dei compagni e delle compagne lì presenti.

Io non vi auguro mai di trovarvi in una situazione del genere e di dover decidere se vale più la vostra vita o gli oggetti che possono salvarvela finendo distrutti.
Io la mia scelta l'ho fatta e non ho mai avuto mezzo dubbio a riguardo. Esattamente come nessun dubbio ho avuto sulla legittimità di quella resistenza. Troppo poco facemmo. Troppo poco mentre venivamo letteralmente trucidati per strada e nelle caserme.

Re:Statue e Public History
« Risposta #672 il: 20 Lug 2020, 17:37 »
Come confermerà al Comitato d’indagine il questore di Genova Francesco Colucci, i vertici romani della polizia di Stato e i Disobbedienti si erano accordati per una “sceneggiata” in favore di telecamera, nella quale ci sarebbe stato un fronteggiamento simbolico ma nessuno si sarebbe fatto male.

Il piano salta perché un contingente di carabinieri del Battaglione Lombardia, diretto a Marassi per contrastare i black bloc, non obbedisce agli ordini e, giunto in via Tolemaide, attacca a freddo il corteo composto da circa 15 mila persone, in un punto praticamente privo di vie di fuga. Il contingente è comandato dal capitano Antonio Bruno, che ordina la carica senza neppure consultarsi con il dirigente di polizia Mario Mondelli, nonostante la legge prescriva che nelle decisioni di ordine pubblico siano sempre i funzionari della questura a prendere le decisioni.
Dalla centrale operativa arrivano ordini concitati di far passare il corteo e di farlo arrivare al limite della zona rossa, ma viene disatteso. E’ in quel momento preciso, alle 14,53, che il G8 di Genova prende una piega drammatica. La carica scatena una guerriglia urbana che culmina, alle 17,27, con la morte di Carlo Giuliani nella vicina piazza Alimonda, ucciso da un colpo di pistola sparato da un Defender dei carabinieri rimasto isolato e attaccato da alcuni manifestanti. Il colpo sarebbe partito dal carabiniere ausiliario Mario Placanica, poi prosciolto in istruttoria per legittima difesa, che però nel corso degli anni dichiarerà a più riprese di non essere certo di aver soarato il colpo mortale.

Clamorose le conclusioni dei giudici al processo per i disordini di piazza, che pure si concluderà con numerose condanne ai danni di manifestanti. “Si è trattato di un’aggressione ingiusta portata da un numero considerevole di pubblici ufficiali ai danni di una collettività organizzata”, si legge nelle motivazioni di primo grado. “Costruendo e portando avanti le barricate su Via D’Invrea e Via Casaregis, resistendo agli attacchi dei militari a piedi e poi dei blindati, inseguendo questi fino allo slargo di Corso Torino, i manifestanti hanno inteso non solo raggiungere i compagni del corteo, ma anche e soprattutto ‘riconquistare’ il diritto a manifestare liberamente, diritto del quale erano stati privati arbitrariamente”. In altre parole, i Disobbedienti di Casarini stavano dalla parte della legge, i carabinieri l’hanno violata.

Offline Tarallo

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Re:Statue e Public History
« Risposta #673 il: 20 Lug 2020, 17:44 »
No.
Re:Statue e Public History
« Risposta #674 il: 20 Lug 2020, 17:54 »
È ovvio che la “mia verità “ sia quella da spettatore da tg e non da persona lí presente.
Non posso che crederti.
Le immagini non mi dicevano questo.Non so neppure se gli  atti di teppismo dei black block partano la mattina e da quel momento si inneschi una spirale di violenza senza quartiere.
Immagino come debbano essersi sentiti i cittadini a cui sono andate a fuoco le auto e infrante le vetrine.
Immagino il dolore atroce dei genitori che perdono un figlio: che in ogni caso con un estintore in mano e a volto coperto stava colpendo una jeep della polizia.
Immagino lo scempio perpetrato da chi ha caricato i ragazzi che dormivano alla Diaz.
Non ho giudizi né pregiudizi. Mi piacerebbe molto vedere quanto successo ascoltando entrambe le parti per capire dove e perché si è arrivati a tanto.
Re:Statue e Public History
« Risposta #675 il: 20 Lug 2020, 17:58 »

Offline Tarallo

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Re:Statue e Public History
« Risposta #676 il: 20 Lug 2020, 18:02 »
Chiedo scusa. Sto in aree di campo quasi inesistente, il No era per Adler che chiedeva se un figlio maschio e uno femmina si dice sons. No, si dice children. Sons sono due o più figli tutti maschi. Sul resto lascio parlare voi, ma grandissimo Zerocalcare, non so come faccia ogni volta a trovare parole non banali per dire cose che dovrebbero essere ovvie.
Re:Statue e Public History
« Risposta #677 il: 20 Lug 2020, 18:06 »
Chiedo scusa. Sto in aree di campo quasi inesistente, il No era per Adler che chiedeva se un figlio maschio e uno femmina si dice sons. No, si dice children. Sons sono due o più figli tutti maschi. Sul resto lascio parlare voi, ma grandissimo Zerocalcare, non so come faccia ogni volta a trovare parole non banali per dire cose che dovrebbero essere ovvie.

Cmq ultimamente fai questa cosa anche molto elegante di non quotare, che funziona moto quando rispondi subito sotto, meno quando si frappongono altri post.

Offline FatDanny

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Re:Statue e Public History
« Risposta #678 il: 20 Lug 2020, 18:07 »
È ovvio che la “mia verità “ sia quella da spettatore da tg e non da persona lí presente.
Non posso che crederti.
Le immagini non mi dicevano questo.Non so neppure se gli  atti di teppismo dei black block partano la mattina e da quel momento si inneschi una spirale di violenza senza quartiere.
Immagino come debbano essersi sentiti i cittadini a cui sono andate a fuoco le auto e infrante le vetrine.
Immagino il dolore atroce dei genitori che perdono un figlio: che in ogni caso con un estintore in mano e a volto coperto stava colpendo una jeep della polizia.
Immagino lo scempio perpetrato da chi ha caricato i ragazzi che dormivano alla Diaz.
Non ho giudizi né pregiudizi. Mi piacerebbe molto vedere quanto successo ascoltando entrambe le parti per capire dove e perché si è arrivati a tanto.

gli atti dei "black bloc" non si sono avuti contro macchine, ma contro luoghi simbolo non oggetto della propaganda mediatica successiva. Ad esempio la carica dei carabinieri di cui ti ho raccontato venne motivata che dovevano intervenire al carcere Marassi dove era appunto in corso un'azione del blocco nero (punto 18).
Renditi conto di quanto ridicola fu la posizione delle FFOO: in una città militarizzata in ogni quartiere da qualsiasi corpo o arma di stato per fronteggiare un gruppo a 18 doveva intervenire un plotone a 15.
Ti sembra minimamente credibile?

E NO, ancora una volta, Carlo Giuliani non stava colpendo alcuna jeep della polizia, era a QUATTRO METRI da un defender dei carabinieri che aveva partecipato ad un assalto indiscriminato, illegittimo e violento.
Io avrei fatto esattamente la stessa cosa e da vivo miracolosamente incolume ritengo pazzesco che si possa vedere a Carlo Giuliani come aggressore, se non per via di ricostruzioni totalmente false.
Certo che la risposta di piazza fu violenta, mica lo nascondo, lo RIVENDICO.
Che cazzo avremmo dovuto fare? Nello stesso momento stavano massacrando pure la rete lillput (Cazzo la rete lilliput!!!) a mani alzate pitturate di bianco.
Io a quelli che dicono "se fossi stato il carabiniere" dico "e che avreste fatto invece al posto nostro?"
Furono i carabinieri, compreso quel defender, ad attaccare, non noi!
Noi non eravamo armati se non di scudi, protezioni per il corpo e caschi. Davvero vogliamo fare il paragone? Tanto è vero che negli anni successivi Casarini e le tute bianche vennero accusati da altre aree (es i livornesi) di essere RESPONSABILI dell'omicidio giuliani perché non avevano permesso di portare al corteo armi offensive (mazze e bastoni, non parliamo di pistole).
L'accusa fu atroce e ingiusta, ma arrivare a dire "eh ma giuliani stava colpendo" può derivare solo dalla mancata conoscenza di tutta la cornice di quelle ore.

Le auto e le vetrine sono accadute DOPO e il giorno dopo, nel caos generalizzato che si sviluppò perché sai, tra una macchina e la mia vita tendenzialmente scelgo la macchina con tanto rammarico (reale) per il suo proprietario.
Mentre delle donne di settant'anni vogliono buttarsi a mare in preda al panico (true story) se una barricata fatta di auto le aiuta io la faccio. Francamente, me dispiace che la macchina è tua ma sti cazzi, prenditela coi criminali che mi hanno costretto a ribaltartela.
Non voglio mica fare l'angioletto eh, noi volevamo violare la zona rossa. Quindi certo che avremmo fatto gli scontri per entrare. Ma operando una spinta con gli scudi, a questo ci servivano le protezioni, non avevamo alcun armamento per una guerriglia diffusa con barricate e altro.
A quel punto scattò semplicemente l'istinto di sopravvivenza. Che travolse auto, negozi e proprietà.

Così è, se vi pare.
Ma capisco che 20 anni di propaganda sono duri da scalfire.

Offline Tarallo

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Re:Statue e Public History
« Risposta #679 il: 20 Lug 2020, 18:15 »
Scusa ks, da LazioNetscape non si quota. Diciamo che è la versione hacker di LazioNet, quella in cui non si paga. Un giorno te la faccio vedere. Quando mi vedi quotare è perché sono da PC.
 

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