Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni

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Offline Tarallo

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #20 il: 10 Feb 2016, 15:51 »
Solo il fatto che si e' utilizzato il tempo di due professionisti per queste pupazzate andrebbe fatto pagare con il carcere.
Da li' in poi condanne su condanne per circonvenzione di incapace e truffa aggravata, una dietro l'altra.

Offline FatDanny

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #21 il: 10 Feb 2016, 16:05 »
scusa Danny, ma ti riferisci a me quando parli dei senza Dio? Io sono un senza dio ma i sentimenti ce li ho anzi, ti dico che probabilmente te ne servono molti per vivere senza dio ma immagino questo tu lo sappia bene. Io non me la prendo col santo di turno, reputo San Francesco una bellissima figura anche se non credo alla sua santita' e non irrido la religione e i religiosi tout court. Ma padre Pio non l'ho mai sopportato proprio per il business di cui parli anche tu. E forse, da mezzo pugliese quale sono, sono ancor piu' rosicante. Ma questo e' affar mio  ;)

ma no buckley, non ce l'avevo affatto con te.
Cercavo solo di affermare che non serviva condurre il topic a botte di insulti reciproci, utili solo a farlo chiudere.

Posto un altro articolo su un altro evento opaco della sua vita:

Da L'Avanti (1961)

Un oscuro episodio nella vita del frate di Pietrelcina
Nel massacro di S. G. Rotondo Padre Pio fu con gli arditi neri


Il 14 ottobre del 1920, durante il biennio rosso, undici lavoratori caddero vittime della reazione seguita alla vittoria socialista nelle elezioni amministrative del piccolo comune del Gargano.


“San Giovanni Rotondo, paesello del forte e dimenticato Gargano è noto in Italia per i voluti miracoli di Padre pio, miracoli che hanno formato la fortuna di parecchi speculatori”.
Le parole che abbiamo riferito non sono state scritte in questi giorni dai corrispondenti scesi a S. Giovanni Rotondo a descrivere la mesta e solitaria Pasqua del padre di Pietrelcina, estromesso, per intervento del Vaticano, dalle funzioni della Settimana Santa, dopo che la sua attività di mistico taumaturgo ha suscitato sospetti e diffidenze persino nelle gerarchie ecclesiastiche. Queste parole sono l’inizio di una corrispondenza apparsa sull’Avanti! quarantuno anni fa, esattamente il 20 ottobre 1920, per un’occasione che non ha nulla a che vedere con le inchieste di oggi sugli episodi di fanatismo religioso e sulle losche speculazioni che superstizione e ingenuità hanno alimentato.
Il titolo della corrispondenza era infatti: “Il massacro di San Giovanni Rotondo”. Il massacro era avvenuto sei giorni prima, il 6 ottobre, e fu uno dei tanti che insanguinarono l’Italia nel periodo che va sotto il nome di biennio rosso, allonché più violenta si scatenò l’aggresssione degli squadristi di ogni risma, fratelli della polizia e della guardia regia contro i lavoratori e le loro organizzazioni. Il legame tra Padre Pio e il sanguinoso episodio non si limita alla circostanza che il fatto avvenne nello stesso luogo dove già allora egli si era acquistato fama di artefiche di miracoli più o meno “voluti”. A quell’epoca Padre Pio non era il mistico contemplativo, spargitore di grazie, che conosciamo oggi. Era anche questo, ma sebbene provato, riferiscono intempestivi agiografi - dalle notturne lotte col demonio “da cui riportava i segni visibili sul corpo”, il trentaquattrenne cappuccino conservava forza bastante per dedicarsi ad altro genere di lotte.
E le lotte di quel tempo si combattevano nel modo che tutti sanno, ma Padre Pio non era uomo da tirarsi indietro. Egli aveva dato dimostrazione della sua energia fin dal primo momento che mise piede a San Giovanni Rotondo. Le cose nel paesello non andavano troppo bene. Le chiese erano poco frequentate, le osterie, invece, rigurgitavano, a quanto pare, di avvinazzati bestemmiatori. L’arivo del frate bastò a modificare la situazione: le osterie si fecero deserte, le chiese si ripopolarono. Afferma una biografia che “sparì la bestemmia, risanarono le famiglie, si placarono gli odi e cessarono le contese”. L’effetto di tutto ciò, racconta sempre la biografia dello stigmatizzato di San Giovanni, fu che “gli avvocati non avevano più nulla da fare”. Ma la quiete non fu di lunga durata se di lì a qualche anno, cioè nel 1920, il frate di Pietrelcina si trovò a fronteggiare una situazione esetremamente grave, dalla quale il 14 ottobre di quell’anno scaturì il massacro di cui parlava il nostro giornale, un eccidio in cui si ebbero 11 morti e ottanta feriti.
Quale fu la parte di Padre Pio e dei suoi frati in quell’episodio e negli eventi che lo precedettero? I fatti si possono ricostruire dalla cronaca che ne dette L’Avanti nel suo numero del 20 ottobre 1920, e dagli atti parlamentari relativi alla discussione che si svolse alla Camera il 5 dicembre dello stesso anno sul tragico episodio.
Nel 1920 si stava procedendo in tutta Italia alle elezioni amministrative che segnavano un notevole successo dei socialisti. Si doveva votare anche a San Giovanni Rotondo che era retto da un commissario prefettizio, un certo Carmelo Romano, un individuo su cui pendeva anche un processo per violenza carnale. Per il timore di una vittoria socialista, si tentò di rinviare le elezioni, si verificarono diversi episodi di violenza e di intimidazione, ma infine la popolazione di San Giovanni Rotondo andò alle urne. Il blocco conservatore agrario che si esprimeva nei cosiddetti libero-popolari fu sconfitto: i socialisti ebbero la maggioranza col 1069 dei voti contro 850. Per il rinvio delle elezioni si era mosso quello che il deputato socialista Mucci nella discussione alla Camera, chiamò blocco o fascio d’ordine, che, precisò, “andava dai combattenti patriottici a Padre Pio e agli arditi neri”. In questo modo il nome del taumaturgo fu direttamente legato se non all’episodio del massacro ai suoi antefatti, alle cause che lo determinarono e ai gruppi che lo provocarono. Il clero del luogo si era dato un gran daffare per favorire nella campagna elettorale il blocco conservatore e nazionalista ma il suo intervento non era valso a mutare l’esito della consultazione. Essendosi mossi “preti e frati che in quel paese abbondano” - come si legge nel vecchio numero del nostro giornale - è difficile credere che Padre Pio non se ne era stato con le mani in mano. I socialisti, a suo giudizio, dovevano minacciare il prezioso lavoro di bonifica delle osterie che, a quanto affermano i suoi biografi, egli aveva felicemente compiuto. E’ certo comunque, perché l’affermazione di Mucci non viene contestata dal sottosegretario agli Interni Corradini, che Padre Pio era un personaggio di rilievo nel “fascio d’ordine” che tentò dapprima di opporsi alle elezioni e che poi cercò di impedire ai socialisti di prendere possesso del Comune. Nel blocco o fascio d’ordine denunciato da Mucci si collocava un gruppo del tutto nuovo che si intitolava “Arditi di Cristo” e aveva per emblema un gagliardetto nero con lo stemma pontificio. Era dunque in buona compagnia Padre Pio, anche ammettendo che non fosse tra gli ispiratori di questi squallidi provocatori. Da essi venne infatti la provocazione che dette il via alla sparatoria. Il 14 ottobre un corteo popolare percorse lle vie di San Giovanni Rotondo per accompagnare gli amministratori socialisti che si insediavano nel comune. Ma davanti alle porte del municipio il corteo fu fermato dai carabinieri. Il commissario Pevere che ridigeva il servizio d’ordine si opponeva che i socialisti nel prendere possesso del municipio esponessero la bandiera rossa dal balcone dell’edificio, perché, diceva, sarebbe stata un’offesa alla patria e alla bandiera nazionale. Gli “arditi” erano decisi anch’essi a impedire l’esposizione della bandiera rossa. Da essi partirono oltraggi e insulti ai dimostranti. Cominciarono così i tafferugli: simultaneamente dal balcone del municipio, i carabinieri aprirono il fuoco sulla folla. Si parlò anche del alncio di una bomba che però venne attribuito non alla forza pubblica ma agli “arditi”.
Qualcuno pensa, non senza una certa verosimiglianza, che l’oblio in cui cadde Padre Pio fino al 1933 andasse spiegato col fatto che il suo nome era stato mescolato a un episodio così tragico del periodo di violenze che precedette l’avvento del fascismo. Ora Padre Pio sta rientrando nell’ombra una seconda volta, per ragioni diverse: i fatti di oggi, la vicenda che abbiamo rievocato confermano che la sua attività, la sua fama, quello che si è chiamato il suo mito, hanno poco da vedere con la semplice fede di devoti, che spesso, attraverso la persona del taumaturgo, ha finito per dare alimento a quella situazione su cui il Vaticano ha deciso di intervenire.

Giancarlo Smidile (L’Avanti!, 2 aprile 1961).

Offline Tarallo

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #22 il: 10 Feb 2016, 16:10 »
Vabbe' su Fat, ma perche' sti topic vanno tutti in cohjonella, in gran parte per colpa mia (provero' a restarne fuori)?

Non puoi opporre i fatti e la ragione al dogma.

La Chiesa e' una macchina da soldi e non si ferma davanti a nulla, che i pollastri siano consapevoli o no.

I fatti, poi, contano poco. La venerazione di figure tipo questa nel contesto della devozione religiosa e' o il risultato di una ottusa stupidita' (quindi perdi tempo) o di una scelta per cosi' dire filosofica, dettata da bisogni contingenti dello spirito, e quindi perdi tempo.

Cosa vuoi che un fedele ti dica? Ohibo', non lo sapevo? Tutto fango ateocomunista? Dai, su, ma quale discussione...

Online Rorschach

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #23 il: 10 Feb 2016, 16:10 »
OT

Nel corso degli anni ho appreso che tra ragione e fede non ci può essere dialogo costruttivo.

EOT
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #24 il: 10 Feb 2016, 16:15 »
Vabbe' su Fat, ma perche' sti topic vanno tutti in cohjonella, in gran parte per colpa mia (provero' a restarne fuori)?

Non puoi opporre i fatti e la ragione al dogma.

La Chiesa e' una macchina da soldi e non si ferma davanti a nulla, che i pollastri siano consapevoli o no.

I fatti, poi, contano poco. La venerazione di figure tipo questa nel contesto della devozione religiosa e' o il risultato di una ottusa stupidita' (quindi perdi tempo) o di una scelta per cosi' dire filosofica, dettata da bisogni contingenti dello spirito, e quindi perdi tempo.

Cosa vuoi che un fedele ti dica? Ohibo', non lo sapevo? Tutto fango ateocomunista? Dai, su, ma quale discussione...

Tu me passi dal commando a un post così.
Io ti stimo infinitamente fratello.

Offline FatDanny

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #25 il: 10 Feb 2016, 16:26 »
Vabbe' su Fat, ma perche' sti topic vanno tutti in cohjonella, in gran parte per colpa mia (provero' a restarne fuori)?

Non puoi opporre i fatti e la ragione al dogma.

La Chiesa e' una macchina da soldi e non si ferma davanti a nulla, che i pollastri siano consapevoli o no.

I fatti, poi, contano poco. La venerazione di figure tipo questa nel contesto della devozione religiosa e' o il risultato di una ottusa stupidita' (quindi perdi tempo) o di una scelta per cosi' dire filosofica, dettata da bisogni contingenti dello spirito, e quindi perdi tempo.

Cosa vuoi che un fedele ti dica? Ohibo', non lo sapevo? Tutto fango ateocomunista? Dai, su, ma quale discussione...

spero tu non voglia restarne fuori invece.
Tuttavia io credo che non vadano confuse religione e istituzione religiosa.
La Chiesa è un'istituzione, nata per specifiche motivazioni storiche di integrazione tra cristianesimo e impero romano e che si è sviluppata nel tempo al pari di altre istituzioni, modificando il suo contesto e venendone modificata.

La Chiesa in quanto istituzione è potere (oltre ad aver cambiato non poco lo stesso credo cristiano).
La religione è invece un insieme di credenze che costituisce una visione del mondo.
Questo di per sé non è né dogmatico, né ottuso, né stupido.

Qui parliamo di un essere umano che l'istituzione religiosa ha reso santo. E la cosa può essere dogmatica, ottusa e stupida, senza che questo implichi mettere all'indice la religione in quanto tale.

L'allegoria religiosa in fin dei conti è solo un modo diverso per dare una descrizione del mondo o per entrare in dialettica con altre.
Se andiamo a vedere le espressioni e le persecuzioni religiose durante il Medioevo e l'Età Moderna (ma pure oggi a dirla tutta) e ne traduciamo le rispettive allegorie ci ritroviamo dinanzi ad un dibattito politico ricco che non parla di angeli, formaggi e vermi (cit.), ma di organizzazione sociale, equilibrio tra poteri, libertà, diritti e doveri.

Oggi, è vero, hanno un ruolo quasi esclusivamente conservatore, ma attenzione anche qui a non essere troppo netti considerando esclusivamente le istituzioni religiose. Perchè non esistono solo quelle e perchè, per citarne una, oggi le istituzioni religiose sono tra i pochi produttori di discorso che si pone, ad esempio, a tutela dei migranti, con un discorso ben più progressista di quello di tanti partiti socialisti in Europa.

Ma soprattutto ricorda: non c'è rivoluzione che non abbia la sua mistica
 ;)

Offline Tarallo

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111509
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #26 il: 10 Feb 2016, 16:36 »

La Chiesa in quanto istituzione è potere (oltre ad aver cambiato non poco lo stesso credo cristiano).
La religione è invece un insieme di credenze che costituisce una visione del mondo.
Questo di per sé non è né dogmatico, né ottuso, né stupido.

Qui parliamo di un essere umano che l'istituzione religiosa ha reso santo. E la cosa può essere dogmatica, ottusa e stupida, senza che questo implichi mettere all'indice la religione in quanto tale.

Ah ma a me questo va benissimo.
Spero di vedere il contributo di netters religiosi (in senso lato, profondamente spirituali e convinti dell'esistenza di un mondo metafisico) ma non collegati alla Chiesa Cattolica.

Good luck.
perche' questo topic parla di Chiesa, dei suoi furti, del suo business, delle sue palle ciclopiche, non di religione. ;)
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #27 il: 10 Feb 2016, 16:41 »
Queta e' di Diego Abatantuono , e rispecchia esattamente cosa penso dell'argomento .

" Mio nonno era milanista ed io divantai milanista grazie a lui . Portava sempre nel portafoglio due foto . Una di Rivera ed una di padre Pio . Quando ero piccolo gli chiesi chi erano . Mi disse che uno faceva miracoli , l'altro era un piccolo frate . " 

OT

Nel corso degli anni ho appreso che tra ragione e fede non ci può essere dialogo costruttivo.

EOT

Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #28 il: 10 Feb 2016, 17:02 »
Sono cattolico e non mi offendo facilmente, dato che contrariamente all'atteggiamento della maggioranza dei miei correligionari, il mio è anti-proselitista. Anzi, somiglia più a quello ebraico (e laziale) del "meno semo, mejjo stamo". Su Padre Pio mantengo una posizione di quasi neutralità: la sua austerità mi sconcerta, non mi piacciono le manifestazioni religiose di massa (di ogni tipo o confessione, includendo quelle politiche), la mia fede non si basa sulla necessità o sul culto dei miracoli né sul sensazionalismo.

Da un punto di vista canonico, la Chiesa non obbliga i fedeli a credere in rivelazioni private né a prestare un culto a nessun santo: il culto di dà solo a Dio, il cristiano è tenuto a credere nella natura divina e nella resurrezione di Cristo e a metterne in pratica gli insegnamenti, il resto fa parte delle sue scelte religiose personali; in questo contesto, la Chiesa vede nei santi solo degli intermediari a cui non è obbligatorio ricorrere né è obbligatorio venerarli, semmai rispettarli così com'è d'obbligo rispettare e amare il prossimo (cosa difficilissima).

Conosco persone che si rivolgono a Padre Pio chiedendone l'intercessione, in modo umile, senza imporre la loro pratica religiosa agli altri, senza sfoggiarla e senza deridere le fedi (o mancanze di fede) diverse dalla loro. Una di esse è quell'ignorantone di mio padre, che insieme a mia moglie è forse l'unica persona per cui mi farei sciogliere nell'acido, io che pur essendo cristiano sono anche - contraddittoriamente - individualista e anche un po' menefreghista, lo confesso senza problemi e in tutta onestà, con sincera autocritica.

Detto questo, mi sembra utile tanto alla crescita intellettuale e morale di ognuno di noi in genere (credenti e non) e alla stessa Chiesa investigare sulla figura di Padre Pio senza risparmiargli nulla: la verità è un valore sacro anche per un cristiano.

Non so però quanto questo topic contribuisca all'approfondimento e alla discussione, non per colpa di chi lo ha aperto, che voleva intavolare un dibattito serio, ne sono convinto, ma per le ironie fuori luogo di molti di quelli che hanno replicato. Parliamo di tutto, ma con rispetto, per favore. Anche con durezza, laddove uno ne veda la necessità, ma non in modo insultante. (Volevo commentare tra l'altro che Odifreddi non mi sembra un personaggio imparziale, ma è comunque persona intelligente.) Mi chiedo poi quanti nanosecondi questo topic sarebbe rimasto aperto se avesse preso di mira una figura importante di qualsiasi altra religione (perdonate la perplessità polemica).

Mi scuso anticipatamente per gli errori nel testo del mio post, ma scrivo dal cellulare, il mio correttore automatico mi odia e non ho il tempo di rileggere il tutto. Grazie.

Offline FatDanny

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37455
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #29 il: 10 Feb 2016, 17:11 »
Questo topic è utile se sta al merito del tema che prova a trattare.
Se non ci riesce si chiude, ho già scritto che sarò il primo a chiederlo.

Rispetto a Oddifreddi è vero che non si tratta di un personaggio imparziale (ma quale personaggio lo è in questioni del genere?), tuttavia mi sembra che nell'articolo si limiti ad elencare una serie di eventi legandoli tra loro.
Certo, tale elenco non è oggettivo, ma è una selezione "ragionata", volta ad affermare un discorso.

A me interessava capire se a questa ricostruzione si può controbattere con altre di senso diverso.
Chiaramente parliamo sempre di ricostruzioni storiche e non basate su convinzioni di fede.
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #30 il: 10 Feb 2016, 17:20 »
lo spunto di Danny è molto molto interessante, se si restasse sul civile sarebbe un bel topic ;)

Offline Tarallo

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111509
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #31 il: 10 Feb 2016, 17:21 »
OK OK, l'ho già detto che ne resto fuori! :DD

Offline Zanzalf

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11963
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #32 il: 10 Feb 2016, 17:27 »
Non so però quanto questo topic contribuisca all'approfondimento e alla discussione, non per colpa di chi lo ha aperto, che voleva intavolare un dibattito serio, ne sono convinto, ma per le ironie fuori luogo di molti di quelli che hanno replicato.

Marcantonio 100%

Offline Tarallo

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #33 il: 10 Feb 2016, 17:33 »
(Poi me ne vado: per ogni Marcantonio - respect - ci sono mille boccaloni che vanno a 180 all'ora perché li protegge Padre Pio. Saluti).
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #34 il: 10 Feb 2016, 17:46 »
Il culto di Padre Pio é, secondo me, uno degli aspetti più degradanti della religione cattolica, e se vogliamo, oggi, una delle tante storture derivate da un papato, quello di GPII, probabilmente tra i più nefasti per la chiesa cattolica, intesa come istituzione.

Online Rorschach

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12872
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #35 il: 10 Feb 2016, 17:47 »
Il culto di Padre Pio é, secondo me, uno degli aspetti più degradanti della religione cattolica, e se vogliamo, oggi, una delle tante storture derivate da un papato, quello di GPII, probabilmente tra i più nefasti per la chiesa cattolica, intesa come istituzione.

Domanda seria: tu il successo o il fallimento di un papato sulla base di cosa lo misuri?
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #36 il: 10 Feb 2016, 17:57 »
Domanda seria: tu il successo o il fallimento di un papato sulla base di cosa lo misuri?

Discorso complesso, io credo che il papato di Woitila abbia dato frutti molto consistenti nella trasformazione della Santa Sede in una multinazionale influente nel mondo vendendo, pero', l'anima al diavolo e allontanandosi in maniera netta dalla propria missione episcopale.
Fenomenale operazione di marketing che ha, pero', devastato la credibilità, e se vogliamo, anche la "fedina penale" dell'istituzione. Con effetti che, a mio avviso, a lungo termini rischieranno di minare la struttura. Non é un caso che si sono sbrigati a eleggere un papa con un'immagine diversa, più vicina, almeno in apparenza, alla teoria della liberazione.
 

Offline carib

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #37 il: 10 Feb 2016, 18:17 »
Discorso complesso, io credo che il papato di Woitila abbia dato frutti molto consistenti nella trasformazione della Santa Sede in una multinazionale influente nel mondo vendendo, pero', l'anima al diavolo e allontanandosi in maniera netta dalla propria missione episcopale.
Fenomenale operazione di marketing che ha, pero', devastato la credibilità, e se vogliamo, anche la "fedina penale" dell'istituzione. Con effetti che, a mio avviso, a lungo termini rischieranno di minare la struttura. Non é un caso che si sono sbrigati a eleggere un papa con un'immagine diversa, più vicina, almeno in apparenza, alla teoria della liberazione.
D'accordo su tutto tranne che sul fatto che un gesuita per di più del calibro di Bergoglio sia in qualche modo accostabile alla teologia della Liberazione. La storia di JMB da superiore dei gesuiti argentini, l'inesorabile declino che lo ha colpito alla fine della dittatura, e la folgorante ascesa in seno alla Chiesa Argentina a partire dall'avvento di Menem, parlano chiaro. Cmq con il papato di Francesco siamo a un livello di marketing e propaganda mediatica mai visto nella storia della Chiesa. Altro che Wojtyla. E, credetemi, ancora non abbiamo visto quasi nulla. La vera e unica riforma all'interno del Vat su cui Bergoglio sta lavorando concretamente è quella della comunicazione vaticana. Ma sono incredibilmente OT quindi mi taccio.
Ho poco da dire su quel fascista misogino di pio da pietrelcina - l'articolo che apre il topic è condivisibile -, un po' di più sul business che ruota intorno ai santi, ai santuari e soprattutto alle reliquie. Per carità è un modo come un altro di creare ricchezza, il più delle volte legittimo. La credulità popolare non è reato, e così come è legale scommettere su un evento sportivo non vedo perché debba essere considerato illegale acquistare un santino o un'indulgenza. Ma non mi si venga a dire che in questo come in tutte le cose terrene la politica della Chiesa, quindi l'istituzione ecclesiastica è scissa dalla cultura cui si ispira.
Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #38 il: 10 Feb 2016, 18:38 »
D'accordo su tutto tranne che sul fatto che un gesuita per di più del calibro di Bergoglio sia in qualche modo accostabile alla teologia della Liberazione.

Infatti ho scritto "almeno in apparenza".

Offline cartesio

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Re:Su Padre Pio, la Storia e le sue mistificazioni
« Risposta #39 il: 10 Feb 2016, 18:39 »
La religione è invece un insieme di credenze che costituisce una visione del mondo.
Questo di per sé non è né dogmatico, né ottuso, né stupido.

Affermazione molto forte.

Difficile condividerla.
 

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