Moltiplicare i soldi non vuol dire moltiplicare i beni.
Detto altrimenti, i soldi non si mangiano.
È vero che se un fatto irreale come quello che prospetti si verificasse le disuguaglianze tra i meno ricchi sarebbero praticamente azzerate, ma questo vorrebbe solo dire che i prezzi dei beni schizzerebbero alle stelle, e si tornerebbe allo stadio precedente.
Esattamente per questo non basta ragionare di redistribuzione.
Quanto dici risponde a James quando chiede "ma perché dobbiamo per forza passare dalla riforma della proprietà? perché non basta la redistribuzione?"
esattamente per questo motivo: se non cambi il modello produttivo, se non vai oltre la logica del profitto, succede esattamente quanto dici. Perchè all'esplosione della domanda non si risponderebbe sulla base dei bisogni sociali ma, ancora una volta, secondo logica di profitto.
Restituendo tutte le distorsioni del caso.
FatDanny, però se le parole mantengono un significato la concentrazione che denunci può essere considerata un indicatore di OLIGOPOLIO, come hai scritto giustamente nel punto precedente, che però non è MONOPOLIO , come spiegavo nella risposta precedenza, la differenza è notevole anche e soprattutto per i consumatori.
Oligopolio e Monopolio non sono termini antitetici e nemmeno di natura differente.
Il Monopolio rappresenta solo lo stato estremo dell'oligopolio.
La differenza è notevole per i consumatori? Sempre in merito al settore auto torniamo al caso emissioni che ha scosso l'Europa: come se ne è usciti?
A favore dei consumatori che hanno pagato costi aggiuntivi (e costi indiretti in salute) o a favore delle case produttrici?
A me pare che alla fine si sia cambiato un parametro e via. Come se nulla fosse accaduto. In barba a chi ha cambiato auto perché con le sue emissioni non poteva entrare in centro.
La macchina nuova ha le stesse emissioni, ma ora può entrare. Ha comprato, ha pagato. Può.
Altro caso: abolizione del roaming europeo.
Leggi un qualsiasi articolo dei media mainstream "indipendenti": prendere tariffe vantaggiose fuori dal proprio paese di origine è considerata una truffa. Il raggiro dei furbetti, che fingono di vivere in spagna o grecia per pagare meno.
Quindi se un'azienda delocalizza per pagare meno è il mercato, se io faccio una tariffa telefonica greca per svincolarmi dall'oligopolio dei servizi telefonici sono un furbetto?
Hai presente che quanto acclamato come miracolo della privatizzazione è in realtà il suo opposto?
Che noi paghiamo i servizi telefonici molto più del loro reale costo proprio perché in presenza di un oligopolio?
Hai presente che i suddetti fornitori si incontrano tra loro (e in presenza anche di esponenti governativi) per vere e proprie riunioni di cartello istituzionalizzate? E questo mica lo fanno grazie allo Stato eh, ma proprio perché il capitalismo FUNZIONA così.
Fuori dai libri di teoria neoclassica FUNZIONA così.
I tuoi grafici sono interessanti, corretti e veritieri, quello che dimentichi è che certe acquisizioni e partecipazioni avvengono in periodi economici e produttivi ben precisi, e che spesso questi garantiscono la continuazione e l'efficienza della produzione, detta brutalmente, senza i soldi delle grandi corporation cattive, non ci sono i mezzi economici per sostenere la produzione, il che significa che tutti i lavoratori tornano a casa.
A quel punto i soldi di toyota o di ford o di vattelapesca ti faranno sicuramente meno schifo.
Ma io concordo con questo, come dal video che ti ho postato qualche giorno fa, io non sono libero dal momento che non posso decidere l'allocazione TOTALE E VOLONTARIA dei miei averi, in conclusione per me il problema è che non c'è ABBASTANZA liberismo, quindi pur concordando con te sull'assunto principale (il gioco è truccato) differisco sulle motivazioni conclusive.
Supponiamo sia un assunto accettabile, ma la differenza tra lasciare la pianificazione economica ad un grigio burocrate politico pagato con soldi pubblici e lasciarla al legittimo proprietario che vi ha investito milioni e gradirebbe farli fruttare è già di per se abissale proprio concettualmente, sia nell'amministrazione/gestione della cosa che nella continuazione dell'attività.
Ma io non contesto che servano quei soldi (almeno in parte). Non dico mica di redistribuire tutto ed azzerare gli investimenti.
mi soffermo su questa tua affermazione: legittimo proprietario. Cosa gli garantisce questa legittimità?
Non il loro lavoro, perché non stiamo parlando dell'imprenditore che tira su la fabrichetta con il suo sudore. Non sono allora più proprietari di quella ricchezza quelli che l'hanno prodotta (capi e dipendenti)? Tu mi rispondi: senza quel proprietario quel capitale non sarebbe stato investito.
Ma anche questo è' un meccanismo che si autoavvera.
E' chiaro che se tu vincoli quella ricchezza a un proprietario serve lui.
Ma non vedo sul piano logico nessuna ragione per cui queste ricchezze, tolti i proprietari, dovrebbero restare ferme. Al contrario, i diretti interessati divenuti anche proprietari avrebbero ancor più interesse a portarle avanti ed investire.
Piuttosto quella ricchezza sarebbe esistita a prescindere dalla cooperazione che si esprime nel lavoro? No.
la ricchezza è generata dalla cooperazione umana.
Senza la quale non si fanno macchine, non si fanno case, non si fa niente.
Il "legittimo proprietario" ha investito soldi altrui, soldi generati grazie alla cooperazione umana.
Per altro c'è riuscito solo perché ha trovato manodopera disponibile ad essere assunta e l'ha trovata perchè questa manodopera è stata socialmente prodotta tramite espropriazione.
VVL oltre alla teoria economica guardiamo alla storia: come è nato il lavoro salariato?
Non è stato incontro tra parti libere attraverso un contratto, come vorrebbero farci credere i manuali, ma in primo luogo la spoliazione di una parte, la rapina dei suoi mezzi di produzione. Quindi, portata alla fame, la costrizione al contratto.
Lo sai si VVL che senza accumulazione originaria, senza le enclosures, senza le terre strappate ai contadini e le botteghe agli artigiani non ci sarebbe stato alcun capitalismo nemmeno in inghilterra?
Quindi la storiella raccontata nei manuali di economia è una favoletta, la realtà è fatta invece di una progressiva costrizione al lavoro subordinato.
Io non sono contro il profitto privato per principio, ma lo vincolo al lavoro privato.
E' unicamente tuo tutto quel che riesci a produrre in totale solitudine.
E' di una proprietà collettiva tutto quel che non riesci a produrre se non cooperando.
il criterio è semplice, ben più comprensibile del tuo e non c'è ragione per cui dovrebbe bloccare produzione o investimenti.
Chi produce meglio avrà più richieste e otterrà maggiori benefici, chi produce peggio sarà costretto a migliorare o chiudere/convertire.
Se si chiede aiuto economico alla collettività si accetta di subirne le scelte produttive.
Questo è pubblico, non l'affermazione del grande Leviatano.
Di un enorme Stato più vicino a Hegel che a Marx.