vedi IB, altro che zona grigia, qui avemo fatto proprio tutto un megafagotto
DLM, guarda, il modo per discolparsi non c'entra davvero niente, io continuo a guardare ai freddi numeri.
Al contrario dovresti interrogarti sul senso di colpa e da cosa deriva.
Certo che nel sud del mondo vengono prodotti disastri ancora maggiori ma pensi che sei tu a beneficiarne? Pensi che chi spende 5000 euro al mese è in grado di farlo grazie a cosa, solo a quello che succhia dal limitato ambito nazionale?
Il punto è che il mondo è sicuramente una roba complessa, se ci metti davanti pure il fumo è facilissimo disorientare e attribuire sensi di colpa a chi potrebbe ribellartisi contro. Non è un caso che in tedesco "debito" e "colpa" siano lo stesso termine.
Provo a dissipare la nebbia:
- è vero che nel sud del mondo i poveri sono ancora più poveri.
Ma non per colpa dei poveri occidentali. Non è colpa nostra DLM. Non lo dico per pulirmi la coscienza ma perché, anche qui, toccherebbe guardare ai freddi dati.
I tassi di sfruttamento del sud del mondo hanno due effetti:
1) gonfiano i profitti (sempre di quelli che spendono 5000 euro in un giorno)
2) permettono di vendere ai poveri occidentali prodotti a basso costo, quindi di tenere bassi i salari.
ATTENZIONE: poter comprare un lettore CD a 30 euro non è un vantaggio per te, ma per chi ti paga.
Se ci pensi a te non cambierebbe niente pagarlo 100 euro ed essere pagaro 2500 euro al mese.
Quindi il vantaggio non è tuo, non è nostro, è sempre e comunque "loro".
Il lettore CD costa 30 euro non perché tu sfrutti i cinesi, ma perché il capitale internazionale grazie a questo scambio sfrutta ambedue, riesce a mantenere salari bassi SIA nei paesi dove produce che in quelli dove vende.
E per questo tocca da esse internazionalisti. Non perché siamo buoni, ma perché ci conviene, perché è conseguente a come il mondo è organizzato.
Il problema è che una volta questo semplice concetto macroeconomico era patrimonio comune di quelli che "avevano qualcosa e protestavano". Anche di quelli meno istruiti. Gli appariva chiaro che non era loro la colpa, ma de quelli che stavano sopra, tanto di loro che degli operai all'estero.
E quindi veniva facile incazzarsi contro quelli giusti invece di giustificarli.
Oggi invece grazie a questa enorme confusione dei termini si finisce per generare il senso di colpa collettivo, non si protesta e si ritiene che la redistribuzione della ricchezza non dovrebbe coinvolgere solo chi ha la villetta a torvajanica, nono, anche chi ha meno!
Perché siamo tutti coinvolti, senza differenze, in barba ai freddi numeri.
Fatti sta domanda: ma il senso di colpa che senti a chi conviene? A te? Al cinese? O a quello che prende 5000 euro?
No perché sai, a te cambia davvero poco (quel lettore cd se non lo vende ai vari te se lo da in faccia) perché quella merce potresti averla comunque ad un prezzo e a un salario più alti.
Al cinese non conviene perché è il primo a subire la messa in competizione dei lavoratori sul piano internazionale.
Continua a convenire solo ad un soggetto: quello che grazie a sta giostra continua a spendere 5k al giorno.
Io credo che in questo discorso ci sia tanto che spiega perché oggi quelli che prima protestavano oggi non lo fanno più.