Ho pensieri contrastanti su Candreva: vorrei che restasse perché quando è in vena è uno stantuffo instancabile sulla fascia; per vederlo con un allenatore che lo prende a pizze quando fa il coatto (non premia le sovrapposizioni, tira da posizioni assurde, evira e gambizza i terzini avversari invece di alzare la testa e mettere i palloni come lui sa fare quando gli va); perché il giocatore raccattato a marcire in panchina a Cesena, con giovanili simpatie tottiche , lo abbiamo massacrato (io tra i primi) e poi ci ha conquistato. Una delle più belle immagini di Lazio di questi ultimi anni è una foto di Candreva che dopo un gol corre a braccia larghe, verso la curva, sotto la pioggia, la testa reclinata indietro e gli occhi chiusi.
Eppure vorrei che se ne andasse, perché pare che la Lazio gli vada stretta e con i suoi atteggiamenti sembra non perdere occasione per ricordarlo a tutti; sono anche consapevole che la sua cessione è quella che, più di tutte, potrebbe garantire una liquidità tale da consentirci un mercato adeguato (punta e centrale difensivo).
Se se ne va, devo essere onesto, mi dispiace anche se mi fa sempre incazzare come una biscia; un po' come quei figli con grandi qualità che a scuola vivacchiano e cazzeggiano invece di studiare seriamente.
Ad Antonio ho imparato a volere bene (e poi sono un tifoso1.0 mi affeziono...) ma forse è meglio per tutti se ci salutiamo.
Mi scuso per la sintassi: se devo scrivere più di 2 righe vado in crisi