E sì, qui c'è tutto il cortocircuito tra le correnti del CSM.
Il ratto quotidiano si abbevera al rito davighiano e allora impallina il dottor Malagò, amichetto di Palamara.
Certo, i Padellaro boy's potevano svegliarsi un po' prima, magari quando, nell'ambito del merdaio del merdodromo, la posizione del dottor Malagò è stata improvvisamente stralciata (lette le intercettazioni di Perugia, possiamo farci pure un'idea del come e del perchè) e poi archiviata in istruttoria.
Cannonata in rete del Nostro Giorgione.
Da anni si sapeva del trio Lotti, Palamara, Malagò, ora si svegliano solo per giochi di correnti.
3 romanisti, 3 traffichini.
Non sorprende il potere preso da Malagò, uno che aveva come curriculum figlio di venditore di auto di lusso, amico di Montezemolo, presidente di un circolo sportivo pieno di grand commis di stato e parastato, magistrati, giornalisti, tutti amisci sciuoi, come ama sottolineare quando si parla di chicchessia, anche i suoi nemici sono grandi amici sciuoi.
Amicizie, favori, clientele, biglietti gratis elargiti ad altri potenti accattoni, che le file per i biglietti con i soldi in bocca le fa il popolo. Mondiali 2009 di nuoto non proprio irreprensibili, esami comprati, altri piccoli inciampi come nella vicenda Stadio daa roma, ne esce sempre bene e più potente di prima, evidentemente il suo angelo custode caffeinomane è stato molto abile e tempestivo.
E guai ai nemici, verso i quali la tenaglia politico giudiziaria dei suoi amisci era pronta a stringersi tra un dossier e una pastetta politica ben viscosa.
Sul lato dei valori sportivi, basterebbe la fuga del 2013 per classificarlo come pezzente, ma l'apice lo trovismo nella lettera inviata al Cio a un suo grande amico, con cui chiedeva squalifiche allo Sport italiano se non si fosse levata di torno Sport e Salute.