La mia idea è che una buona parte dei problemi che notiamo abbiano origine in un assortimento non ottimale del centrocampo.
Individualmente, sono tutti ottimi giocatori, dotati di buona tecnica e discreto senso tattico.
Tra tutti, però, manca il giocatore esplosivo (sia in copertura che in impostazione) capace di cambiare il passo a tutto il reparto e di rendere veramente aggressiva e propositiva una manovra che spesso risulta compassata e passiva. Sia in fase di non possesso che di possesso palla.
Non lo è Milinkovic, perché per quanto potente e muscolare, non ha il fisico per strappare.
Non lo è Parolo, perché, pur correndo tanto e bene, è piuttosto un diesel.
E non lo è Biglia, che proprio nel fisico ha il suo tallone d'achille.
Anche tra le riserve non abbiamo nessuno che risponda all'identikit.
Forse l'unico che può sopperire è Lulic, che però è troppo laterale per poter garantire un apporto continuo.
E questo ci costringe nella sindrome della coperta corta.
Credo pure che questa assenza di esplosività del centrocampo sia (almeno in parte) la ragione di quella assenza di aggressività che spesso noi imputiamo alla squadra quando si confronta con avversari fisici e dinamici.
Il problema è che, pur volendo, molte volte non ci arriviamo proprio. Certo, questo anche per colpa di movimenti di squadra non sempre sincronizzati bene e per la rinuncia a priori di qualcuno a partecipare all'aggressione.
Se dovessi scegliere un solo acquisto (di valore) per il prossimo anno, cercherei un giocatore di centrocampo completamente diverso da quelli che abbiamo e che possa consentirci di cambiare il modo di proporci e di giocare.
Non faccio il nome del selvaggio indonesiano, ma dovremmo cercare qualcuno di quel genere che, ovviamente, non sia ancora esploso.
Non facile, ma questo, a mio avviso, dovrebbe essere l'obiettivo. E non l'ennesima mezzala/trequartista dai piedi vellutati e dalla discreta accelerazione, che finirebbe per aggiungere solo qualche passaggio al nostro giropalla.