Uno striscione del genere, roba da galera, firmato e rivendicato, può voler dire solo una cosa: c'è di nuovo distacco con la società.
Probabilmente l'ingaggio dell'ex questore è stato visto come un atto di guerra.
In questi casi loro rispondono in codesta maniera, come fu durante la prima feroce contestazione a Cragnotti.
Riguardo l'ignobile campagna mediatica, come ben dice Tarallo, il fascismo, il razzismo, o qualsiasi altra piaga sociale, non si combattono così.
Ma si usano così.
Non c'è nessuna intenzione di risolvere alcun problema, come neanche di provare ad innalzare il livello culturale degli italiani, la loro capacità di discernere, di approfondire.
È tutto a posto così, questa Italia così come è ora, è stata concepita e realizzata dai quei massimi sistemi economici cui la politica e i media rispondono.
Davvero, tutte le tessere del puzzle sono perfettamente a posto.
La Lazio, semplicemente, è stata scelta come capro espiatorio, e quei 20 tossici da idiotina servono per questo.
Non c'è nulla di casuale in questo.
Io sono assolutamente convinto che gli italiani, quel che resta di uno splendido popolo che primeggiava nelle arti e nelle invenzioni, che fu di ispirazione per tutto il mondo, che ha lasciato testimonianze di inestimabile valore, siano le prime vittime sacrificali.
Non me la prendo con gli italiani.
Non penso il problema sia la signora Gina e nemmeno quei 20 per cui avrei in mente un programma di riconversione.
E il problema, lo scrissi tante volte al tempo, non fu berlusconi come adesso non è salvini, queste sono solo le conseguenze di un problema.
È che non c'è più niente, davvero, ci hanno svuotato di tutto.
Siamo dead walking su un palcoscenico di cartone.