Ecco un po' di tipi umani che nella mia storia di frequentazione di tribune ho incontrato ripetutamente. Li riconoscete? Ne avete altri da segnalare?
La sirena umana: è una donna non nel senso di "fascinosa", ma nel senso di allarme, tipo quello della fabbrica che annuncia il turno. Ha una voce lancinante, allarma con panico ad ogni azione anche minimamente pericolosa; se la Lazio sta perdendo è la fine: spacca i timpani a tutto il settore.
La famigliola di vecchietti: almeno cinque vecchietti dalle relazioni familiari intrecciate. Di lunga frequentazione dello stadio sono appena abbonati nel nuovo posto e socializzano con tutti, offrendo cibarie autoprodotte. Dopo la prima giornata non vengono più, facendo pensare al peggio...
Il ragazzino poltergeist: la voce strozzata dell'ossesso, impreca e biastima peggio di un adulto sboccato. Non si ferma un secondo con il padre accanto impietrito e rassegnato.
La coppia di padre in figlio: figlio giovanotto e padre attempato, rigorosamente #liberalalazio silenziosi tutto il tempo tranne quando partono il LPDM che rilanciano ligi al dovere della contestazione.
L'opignonista: parla per 90 minuti fitto dispensando fatti, storie, opinioni di calcio che manco un Carlo Nesti. Tipicamente trova un interlocutore da educare (e tormentare) alle meraviglie del giuoco del calcio.
Il curvarolo disperso: qualcuno gli ha dato il biglietto di tribuna ma lui è sempre e solo andato in curva. E' un tesoro di tifoso: sa tutti i cori, anche i più improbabili, e li canta tutti. La tribuna lo guarda con sospetto.