Calcio: Busnengo (Oar), su Flaminio sovrapposizione vincoli, situazione complicata
''Il progetto di Lotito per lo stadio FLAMINIO presenta una situazione più complessa. Intanto va detto che l'impianto progettato da Nervi è un monumento dell'architettura contemporanea; quindi, non ci ritroviamo di fronte a un lotto libero come a Pietralata, ma ad un'architettura monumentale tutelata, giustamente vincolata ai sensi dell'articolo 10 del codice dei beni culturali, e con una sovrapposizione di tutele dovute anche ad un vincolo paesaggistico di tutto il quadrante FLAMINIO e uno archeologico, perché intorno allo stadio è stata ritrovata una necropoli; quindi, in questo caso, si ha una possibilità di trasformazione e di progettazione giustamente molto più limitata, non è nemmeno immaginabile una sostituzione edilizia". Così L'architetto Lorenzo Busnengo, dell'Oar (Ordine Architetti di Roma) esperto in progettazione urbanistica ed architettonica al microfono di Radio Roma Sound.
"Anche il solo intervento di realizzazione di un altro anello sovrapposto, lo vedo, molto complesso, perché in qualche modo deve essere garantita l'unitarietà progettuale originaria di Nervi -aggiunge Busnengo-. Questo lo dico veramente a livello culturale, a prescindere dal sistema vincolistico, perché poi i decreti di istituzione del vincolo si possono modificare e delle flessibilità si possono trovare. In questo caso bisogna fare un progetto di rifunzionalizzazione, se non lo vogliamo chiamare di restauro, ma bisogna vedere come si può arrivare al giusto compromesso per fare un intervento di qualità senza snaturare, anzi valorizzando, un gioiello dell'architettura romana riconosciuto in tutto il mondo''.
''Il progetto di Lotito lo conosciamo veramente poco, in quanto si è visto solo qualche rendering, ricordiamoci però che i rendering oramai li fanno anche con l'intelligenza artificiale, e non sono un progetto. Quindi in attesa del progetto non possiamo che ribadire che le preoccupazioni ci sono tutte. Ne dico una: si vorrebbe un altro anello sopra quello esistente per preservare in qualche modo l'attuale stadio, ma la copertura della tribuna principale che fine fa? La devo demolire sennò poi dal nuovo anello non vedo la partita, ma l'attuale copertura è uno degli elementi di maggior pregio dell'unitarietà dello stadio stesso. Quindi la vedo molto molto complicata, Poi c'è anche il rischio idraulico, perché il quartiere era soggetto al rischio di esondazioni; quindi, è un ulteriore tema di difficoltà, soprattutto se si lavora ai piani terra e ai piani interrati. Il progetto di Roma Nuoto che e' stato respinto dal Comune, era sicuramente un intervento dal punto di vista architettonico piu' compatibile con la tutela e ai gradi di vincolo che oggi ci sono sullo stadio Flaminio" conclude Busnengo.