mah, fatta eccezione per una crisi oggettiva che l'articolo non prova minimamente a spiegarsi se non con due battute del catzo, mi sembra una sagra di banalità.
ma vanno di moda quelle banalità che criticano chi generalmente critica.
Nell'era dei "percorsi introspettivi" fa molto fico.
Ah, a proposito, io ho visto Manu Chao due giorni fa.
Una bomba. Per un'artista di 52 anni sta na favola, tenendo conto che gli anni passano per tutti.
Due ore abbondanti di energia pura e rivisitazione dei pezzi storici, tanto dei Mano Negra che suoi.
Se semo tajati e non abbiamo ascoltato che laura non c'è, è andata via, né di 7mila caffé o simili.
Per l'estensore dell'articolo sarà poco, per me invece mica tanto...
de gustibus...
Chissá chi ha ragione , se l'articolista simpatico o Fat Danny, sullo show di Manu Chao.
Sarei stato curioso di esserci per giudicare.
Vorrei dire un paio di cose su Manu Chao.
Se parliamo dei bassotti, tanto rispetto e simpatia, più che altro per lo spirito.
I modena city ramblers sono sempre stati un gruppo imbarazzante, per me, stavolta anche nello spirito.
Ma Manu Chao, non scherziamo, quest'uomo ha inventato un linguaggio.
È vero: la sua carriera è in declino giá da diversi anni, ma quello che ha fatto in gioventù
gli vale un posto di rilievo.
Giá coi Mano Negra la fusione dei mille generi frullati rappresentava una novitá, sebbene ancora ancorata a degli stilemi, ma con quei 3 album la fusione ha creato qualcosa di veramente nuovo ed eccitante.
Casa Babylon, che sebbene accreditato ai MN è stato realizzato praticamente da lui solo è un'anfetamina di fuochi artificiali latinoamericani risintetizzati in chiave europea.
Clandestino e Proxima estacion esperanza sono due dischi fatti di frammenti, dettagli, citazioni, campionamenti, suoni elettronici cheap che mettono insieme reggae e cultura rave, salsa e folk, musica araba e pop, esprimendo un linguaggio, appunto, unico nel suo genere.
E forse, l'essere diventato un simbolo dell'altermondialismo impegnato e in un certo senso moralista gli ha nuociuto più che giovato.
Siberie é un disco di canzoni in francese, abbastanza prescindibile.
La radiolina, che è il suo ultimo album in studio ( 2007 ) nonostante non sia un brutto disco
è un pò una copia sbiadita delle intuizioni del passato.
Ma ripeto: il valore resta eccome.