a me è piaciuto.
Non è un capolavoro ma è un gran bel film: merce rara nel panorama italiano.
Un film barocco, sotto certi aspetti ma d'un barocchismo funzionale. Un film pensato per un mercato (USA), certo, è che male c'è? Ma fatto in modo palese, onesto.
Insomma non è che per raccontare Roma si debba andare solo e necessariamente a Primavalle e farlo in modo formalmente "sporco".
Non sprecherei richiami, che tuttavia si ravvisano in La Dolce Vita o 81/2 o, a parer mio, a qualcosa del Caro Diario morettiano.
Si, ci sono, si avvertono, ma sono, a parer mio, richiami iconografici, al limite citazioni che omaggiano il "cinema"
e che riaffermano una continuità stilistica. E mi sembra giusto. A me.
Dice: personaggi tagliati con l'accetta. E perchè cosa siamo noi? Non siamo tagliati con l'accetta. Guardatevi attorno. Tizie radical-chic ce ne sono a josa (ve ne potrei presentare 10 come la tizia maltrattata spettacolarmente da un magistrale Servillo...) e feste come quelle in apertura sono vere, reali, non c'è nulla di lezioso nella loro messa in scena.
Belli e ricchi i movimenti di macchina, grande colonna sonora e ottimo cast.
Un film che è anche piacere per gli occhi, e non è poco. Un film che è una riflessione, forse non molto profonda e forse non molto particolare, sul tempo.
Su come cambia noi e conseguentemente tutto attorno a noi.
Si, si può ritrovare la Grazia. Forse. Ma la faccia di Gambardella resta sempre ambigua.
A parer mio due cose potevano esser svolte meglio in fase di sceneggiatura: il personaggio del Cardinale (si, preferisce la cucina allo spirito, ma risulta "troppo") e la risoluzione frettolosa del personaggio Ferilli.
in sintesi