Malissimo.
Non a caso viene respinto non solo da Hamas ma anche da quel poco che resta dell'autorita palestinese.
Un accordo scritto sulla pelle di un popolo mentre si completa il disegno della Grande Israele alla faccia di chi negli ultimi anni sosteneva che questa volesse una pace, resa impossibile dal comportamento dei palestinesi.
Una delle più grandi falsificazioni storiche dell'età contemporanea
Israele vive di un difficile equilibrio interno che si tiene solo nel perseguimento del suo progetto egemonico. Non può permettersi la pace e non certo per i razzi qassam da Gaza.
Gli insediamenti progressivi servono a smorzare le tensioni interne, a convogliare forza lavoro e a compattare l'identità nazionale.
D'altronde la soluzione dei due stati è impensabile da almeno una decina di anni, dal momento in cui lo sviluppo concreto degli insediamenti ha circondato gran parte dei centri palestinesi e quindi per realizzare due stati effettivi toccherebbe deportare migliaia di israeliani, che resisterebbero anche con la violenza.
Non mi pare uno scenario augurabile.
La cosa assurda è che Israele non vuole uno stato palestinese ma nemmeno dare cittadinanza ai palestinesi in un proprio stato.
Come molti eminenti palestinesi credo che oggi la battaglia più efficace non sia nella rivendicazione di uno stato nazione, ma porre la questione dei diritti di cittadinanza.
Il fatto che Israele nega ai palestinesi il diritto all'acqua, alle proprie attività produttive, ai servizi, ai diritti politici.
Volete il vostro stato? Prendetevelo, ma allora mi dai i diritti umani dovuti ad ogni cittadino.
Ma questo sovvertirebbe gli equilibri politici in Israele, ragion per cui negli ultimi 15 anni la costituzione israeliana ha avuto uno scivolamento confessionale sempre più marcato.
Scusate se sono stato lungo ma era solo per spiegare che l'unico scenario plausibile per Israele è proprio quello dell'instabilità.
Qualsiasi soluzione stabile non potrebbe andarle bene e questa non è un'opinione, ma un'analisi geopolitica basata su fatti difficilmente contestabili.
L'unica soluzione stabile che Israele potrebbe accettare è la grande Israele combinata alla cacciata dei palestinesi negli Stati limitrofi. Ma questo obiettivo, in atto da qualche decennio, non è dichiarabile perché sul piano internazionale perderebbe il consenso ipocrita che oggi è invece garantito.
Quindi viene realizzato senza dirlo, a cose fatte si prenderà atto della realtà.