Questa visione di Salvini, però, è forzata.
Salvini IMHO ha proprio tutto l’interesse a spingere di Maio verso il PD, per fare opposizione da pop corn, fare invecchiare ancora un po’ il papi e poi correre all’incasso elettorale, mentre i Casaleggio boys dovranno inondare la rete di ancora più grosse panzane per spiegare come sono passati dalla campagna anti-Renzi ai voti determinanti dei Renziani per la loro “rivoluzione”.
È salvini che sta giocando il gioco migliore, e non lo dico da oggi.
Non sono d'accordo o meglio, non lo sono in parte.
E ' vero, come dici tu che Salvini ha bisogno di tempo e che sarebbe stato penalizzato
da un ipotetico governo col m5s, ma è anche vero che al momento è quello che sta facendo la figura
peggiore.
Berlusconi lo sta umiliando pubblicamente, e questo non è una buona pubblicità.
Di Maio lo ha invitato a un governo comune ( bluffando ) ma la sua narrazione è vincente:
lega e m5s non solo sono i partiti che hanno avuto la migliore performance elettorale, ma sono anche percepiti come le due "nuove" realtà, dal momento che hanno fatto opposizione dura fino a ieri (al contrario di forza italia).
Sul secondo punto: il m5s ha il 32%: è il primo partito, DEVE governare.
Quando vai al governo, lo so è paradossale, quelli che ti hanno votato si aspettano un atteggiamento diverso rispetto a quando facevi opposizione.
Come diceva Fat in altro contesto la politica è anche e sopratutto riuscire a gestire il potere
insieme ad altri, e in questo caso gli unici altri rimasti sono il pd.
In realtà, lo vado dicendo da mesi, sono SEMPRE stati gli unici soggetti con cui sarebbe stata possibile un'alleanza, ma a livello di narrazione Di Maio doveva raccontare la favoletta dell'equidistanza, il contratto di governo, etc. etc.
A fronte di un governo m5s-pd Salvini non avrà alcuna credibilità nell'accusare i cinque stelle di inciucio o di aver rinnegato i propri prìncipi, e dall'altra parte invece il m5s acquisirà la credibilità che è data da chi ricopre incarichi istituzionali e di governo.
Il potere logora sempre chi non ce l'ha (cit.)