ma invece è proprio quello che tu dai per ovvio che non lo è.
Israele non può in alcun modo fare quel che per te è ovvio. La nascita dello stato palestinese è impossibile Siculatium, io proprio qui volevo arrivare.
Concretamente è impossibile per Israele concedere uno stato palestinese, anche se i palestinesi divenissero tutti dei novelli Gandhi. Non può farlo. Perché significherebbe che deporti migliaia e migliaia di isrealiani dagli insediamenti (da soli se ne andrebbero col cazzo).
Qui la situazione nel dettaglio:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3b/West_Bank_Access_Restrictions_June_2020.pdf
Qui sommariamente:
Dovresti quindi prendere tutti i pallini blu e farli sparire.
Israele, anche se i palestinesi si trasformassero nel popolo più pacifico e serafico del mondo, può farlo?
No Siculatium. La risposta, semplice e brutale per quanto non ti piaccia sentirla, è no.
Ecco cosa stavo dicendo. La realtà dell'oppressione che il discorso "super partes" finisce per cancellare dietro un percorso bello quanto astratto è questa.
E cioè che Israele, QUALSIASI cosa facciano i palestinesi, politicamente non potrebbe MAI demolire tutti quegli insediamenti perché non reggerebbe a livello politico nazionale una scelta di questo tipo.
E questo perché? Perché l'oppressione è ormai connaturata nella realtà israeliana, si sovrappone ad essa, che quindi si innerva col torto subito dai palestinesi. Non è un qualcosa di scindibile, purtroppo.
Israele è uno stato costituivamente oppressivo nella realtà odierna, non può essere altrimenti.
Come le colonie USA con gli indiani trecento anni fa (e l'esito sarà purtroppo lo stesso).
Noi cancelliamo questa realtà. Facciamo finta che i pallini blu siano semplici segni rimuovibili con "gli accordi di pace" e non intere comunità ormai radicate in quei territori, fatte di migliaia di migliaia di persone che piuttosto di andarsene si farebbero ammazzare.
E così facendo facciamo finta che un giorno, se i palestinesi divenissero tutti buoni, si potrebbe raggiungere un accordo per l'esistenza di due stati.
Ecco qui come si sposta il problema da chi lo genera a chi lo subisce.
A Gaza però gli israeliani lo hanno fatto, di prelevare e trasferire forzatamente tutti.
Ergo se lo si vuole Israele può farlo.
In merito ai palestinesi, essi non saranno mai pacifici perché, come ho spesso detto in più post, occorre creare un nemico su cui convogliare qualsiasi cosa per garantirsi il potere.
Lo fa Netanyahu, come lo fa Putin, Kim, Raisi in Iran e come lo fa la Jihād nel mondo arabo musulmano.
Anche se faranno 2 Stati ci sarà sempre un presidente israeliano che si fa forte sul suo popolo contro i terroristi, come ci sarà sempre una fazione palestinese che aizzerà contro Israele.
A Gaza, non mi chiedete come, ci sono stato.
Si alzano la mattina e inveiscono contro Israele. Proseguono la giornata inveendo e basta.
Qualsiasi cosa è colpa di Israele, mai di sè stessi che non fanno un cazzo dalla mattina alla sera.
Eppure aiuti arrivano (arrivavano, ormai...) ma sono serviti ad alimentare odio e non a creare un minimo di benessere.
Ora stanno gridando che Israele taglia la fornitura d'acqua, cosa deprecabile, ma fino a ieri per caso ringraziavano Israele per la fornitura? Coi fondi umanitari gli è mai passato per la mente di creare una struttura per la fornitura di acqua potabile per staccarti definitivamente dal tuo odiatissimo nemico?
L'idea che mi sono fatto in quei posti è di due
popoli che si credono superiori a tutti e che hanno diritti divini inalienabili.
Perlomeno fino a ieri i giovani israeliani erano stanchi della retorica storica e simpatizzavano per i palestinesi, ma ai giovani palestinesi bastava privarli di tutto e dargli una mela e dirgli "vedi?quelli non te fanno mangia ma noi di Hamas si!" come a dire distruggiamo Israele e avremo 100 mele ciascuno, quando non sanno neanche dove prenderle le mele.
Mi sono abbastanza rotto le scatole sia di ebrei, che sono razzisti all'inverosimile, sia di musulmani nel M.O.
Vorrei ancora capire perché nelle chiese cristiane si prega, si chiede carità, si chiede di proteggere i cari, nelle sinagoghe qualcosa di simile ma nelle moschee si professa l'odio.
A Gerusalemme sono stato al santo sepolcro e ho trovato tanta commozione, al muro del pianto tanta devozione, ma alla moschea odio palpabile a pelle.
Si da troppo potere alle parole del muezzin che interpreta il corano a suo modo perché tante strofe dello stesso si lasciano aperte a più interpretazioni.