Certo, ma non capisco perché vuoi sentirti dire l'ovvio, che io do invece per scontato.
Ma ti dico di più: solo con la fine dell’occupazione di 56 anni della Cisgiordania, il ritiro progressivo, la nascita di uno stato palestinese riconosciuto e in rapporti di buon vicinato con Israele e la spartizione negoziata con quello Stato della terra compresa fra il Giordano e il Mediterraneo potranno assicurare IN FUTURO l’esistenza di Israele come stato democratico a maggioranza ebraica. Non c'è altra via. Ecco perché Israele, indipendentemente da quello che ne pensano gli squali di destra, avrà tutto l'interesse a sedersi e parlare con la Palestina.
Ma lo puoi chiedere solo se diventi credibile, fai fuori -senza se e senza ma- al tuo interno le frange estreme che tengono in ostaggio la popolazione civile, e accetti la discussione su un piano diplomatico.
Cosa c'è di sbagliato in tutto ciò?
ma invece è proprio quello che tu dai per ovvio che non lo è.
Israele non può in alcun modo fare quel che per te è ovvio. La nascita dello stato palestinese è impossibile Siculatium, io proprio qui volevo arrivare.
Concretamente è impossibile per Israele concedere uno stato palestinese, anche se i palestinesi divenissero tutti dei novelli Gandhi. Non può farlo. Perché significherebbe che deporti migliaia e migliaia di isrealiani dagli insediamenti (da soli se ne andrebbero col cazzo).
Qui la situazione nel dettaglio:
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3b/West_Bank_Access_Restrictions_June_2020.pdfQui sommariamente:
Dovresti quindi prendere tutti i pallini blu e farli sparire.
Israele, anche se i palestinesi si trasformassero nel popolo più pacifico e serafico del mondo,
può farlo?
No Siculatium. La risposta, semplice e brutale per quanto non ti piaccia sentirla, è no.
Ecco cosa stavo dicendo. La realtà dell'oppressione che il discorso "super partes" finisce per cancellare dietro un percorso bello quanto astratto è questa.
E cioè che Israele, QUALSIASI cosa facciano i palestinesi, politicamente non potrebbe MAI demolire tutti quegli insediamenti perché non reggerebbe a livello politico nazionale una scelta di questo tipo.
E questo perché? Perché l'oppressione è ormai connaturata nella realtà israeliana, si sovrappone ad essa, che quindi si innerva col torto subito dai palestinesi. Non è un qualcosa di scindibile, purtroppo.
Israele è uno stato costituivamente oppressivo nella realtà odierna, non può essere altrimenti.
Come le colonie USA con gli indiani trecento anni fa (e l'esito sarà purtroppo lo stesso).
Noi cancelliamo questa realtà. Facciamo finta che i pallini blu siano semplici segni rimuovibili con "gli accordi di pace" e non intere comunità ormai radicate in quei territori, fatte di migliaia di migliaia di persone che piuttosto di andarsene si farebbero ammazzare.
E così facendo facciamo finta che un giorno, se i palestinesi divenissero tutti buoni, si potrebbe raggiungere un accordo per l'esistenza di due stati.
Ecco qui come si sposta il problema da chi lo genera a chi lo subisce.