Accettiamo al contrario la provocazione del "e allora i curdi"
Dove arriviamo se facciamo il minestrone?
A) Approccio colonialista. Cosí fan tutti. Nella storia ci sono i forti e gli sfigati.
B) Approccio Critico. La forma stato su base etnico-culturale-linguistica porta alla distruzione. Se dobbiamo trovare il minimo comune denominatore é proprio questo. LA forma statale su base nazionale é proprio ontologicamente fondata sull´eliminazione dell´"altro".
Nel conflitto israelo-palestinese emerge piú che in altri contesti, semplicemente perché in quel territorio non é assolutamente possibile arrivare ad una egemonia etnico-culturale se non attraverso forme di repressione.
Sicuramente é uno schema che ritrova nella storia della formazione degli stati nazionali europei come anche nei conflitti africani attuali o del recente passato, dove ricordiamo molte unitá etniche-culturali-territoriali sono state letteralmente separate con la squadra e il righello.
In Palestina peró é piú facile vederlo, perché in questo posto dimenticato da qualsiasi dio (toh! altro che terra santa) l´unitá etnico-culturale-territoriale é stata completamente inventata e costruita artificialmente. Curdi, armeni, utu, etc. sono sempre stati tendenzialmente su determinati territori. In Palestina no, la stanno ricreando per poter anche loro essere come gli altri e sostenere di avere una nazione/nazionalitá come seconda Natura. Alla fin fine storicamente ci sono riusciti e stanno completando l´opera sterminando chi non si lascia assimilare da quella unitá biopolitica di etnia-cultura-territorio.
Pertanto stare dalla parte dei palestinesi, significa anche stare dalla parte dei curdi, degli armeni, e di tutte le popolazioni schiacciati dai processi di assimiliazione/repressione/sterminio di formazione delle nazioni.
Gli ebrei erano assolutamente interessanti perché sfuggivano al nazionalismo. Gli idealisti (in primis i tedeschi) erano tutti antisemiti. Non sopportavano "l´anarchia" dell´ebreo. Non erano inquadrabili in una filosofia della storia. Proprio per questo difendere l´ebreo era critica dello stato nazionale e di tutte le politiche di esclusione/distruzioni delle popolazioni.
Alla fine gli europei/occidentali anziché rivedere criticamente i propri modelli hanno trasformato l´ebreo in un cittadino nazionale, gli hanno dato una nazione (ovviamente lontano da loro) proprio per non ritrovarsi con il problema del non assimilabile.
Ad oggi non si puó neanché ricacciare gli ebrei. Gli ebrei hanno "diritto" a vivere in palestina cosí come i palestinesi. Bisognarebbe ridefinire il quadro istituzionale.
Ovviamente in un contesto militarizzato, non c´é campo per questo tipo di discorsi, c´é solo l´annientamento della parte meno forte. Quel che ci resta é una misera e umana solidarietá con gli oppressi.
Chi stermina va condannato senza se e senza ma. Non c´é alcun diritto di difesa, di rivalsa che tenga. Si puó scegliere di non rispondere alla violenza con l´iperviolenza.
Che mondo di merda