La reazione diciamo istintiva degli israeliani e degli ebrei di tutto il mondo ad associare ogni critica, anche la meno maliziosa, a quanto avvenuto nei secoli e culminato con l'Olocausto io la comprendo e devo dire che al loro posto farei lo stesso, in perfetta buona fede come la quasi totalità di loro.
Questo però non deve far perdere di vista a chi ha le leve del potere quello che sta accadendo e che il mondo percepisce accada: Una brutale ma pianificata repressione di un popolo distruggendone non solo le infrastrutture fisiche ma anche quelle umane, eliminando ogni persona di alta specializzazione (medici, giornalisti, poeti, si anche poeti) e le loro famiglie come non credo accadesse dal tempo di Tamerlano.
E che accade non solo a Gaza, governata da quella Hamas brutta e cattiva con la quale per interposta persona il governo di Israele sta trattando ma anche nella West Bank dove Abu Mazen vien percepito come nulla più di un Quisling inutile e nel Libano.
Le conseguenze di quanto sta accadendo in questi giorni saranno pagate dall'umanità, inclusi gli israeliani e gli ebrei (Specifico per chi vuole vedere malizia nelle mie parole, con ebrei intendo quelli che non sono cittadini israeliani ma vivono in diversi posti del pianeta), per decenni. I testimoni dell'Olocausto sono sempre meno e saranno prima o poi dimenticati, i testimoni di quello che sta accadendo in Palestina (e in tutto il Medio oriente) oggi, del doppio standard dei governi occidentali, del rispetto a corrente alternata per le risoluzioni e le istituzioni ONU e per la sovranità territoriale, quelli saranno vivi almeno altri 70 anni, ci vorranno generazioni di pace, (che purtroppo non vedo all'orizzonte), per dimenticare quanto sta accadendo oggi