Abominevoli sono altre cose, non la gestazione per altri. Sarebbe anche ora di smettere di decidere noi cosa può fare una donna con il suo corpo e lasciarlo fare appunto alla donna in questione.
Nessuno, in paesi come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Svezia, Danimarca, Olanda mette pistole
alla tempia delle donne che offrono il loro corpo per mettere al mondo un bambino più sudato, più amato
e più voluto di tanti bambini che nascono nel mondo.
E' un servizio di aiuto, si lo è, fornito da donne eccezionali, che essendo madri di famiglia a loro volta (è una regola per l'ammissione alla maternità surrogata nei paesi di cui sopra) scelgono consapevolmente di fare questo favore ad una coppia che non può avere figli per vie tradizionali. Sarò io ad avere una morale tutta mia, ma non solo non la trovo una cosa ripugnante ma la
trovo addirittura una cosa bella, un bellissimo esempio di amore per il prossimo. Non è la mia opzione preferita per diventare padre ma non avrei alcuna remora, in caso tra un 10 anni avessi un compagno stabile anche lui desideroso di avere figli, ad utilizzarla. Ovviamente andrei in uno dei paesi di cui sopra e non in India, Ucraina o Russia dove la regolamentazione è notevolmente più blanda.
La stepchild adoption del DDL Cirinnà comunque non serve tanto alle coppie gay di uomini, che sono relativamente poche (ma in aumento) ad intraprendere questo percorso difficile e costoso, ma piuttosto alle coppie lesbiche che costituiscono l'80% delle famiglie arcobaleno (poichè l'inseminazione artificiale è un processo più semplice ed economico).
Bravo Carib.
Applausi.
Il dibattito in questione è solo un altro odioso modo per mettere bocca su quello che le donne devono o non devono fare con il proprio corpo.
Aggiungo che infatti il 100% dei personaggi pubblici che oggi si spende su questa faccenda (l'utero in affitto, che scandalo!) non muovono un passo quando poi si tratta di tutelare donne che si vedono costrette a vendere il proprio corpo in condizioni lavorative degradanti, terribili.
Vi scandalizzate che si venda il corpo e perché invece una donna che lavora in nero o sottopagata grazie alle recenti leggi sul lavoro per una ditta di pulizie che le spezzerà la schiena cosa fa?
Li non vende il corpo, vende "le sue prestazioni".
Si ridefiniscono concetti uguali semplicemente cambiando le parole per puro tornaconto politico.
Quando parliamo di aziende di pulizie lì il "meglio che niente" vale sempre. Non è vero? Lì il rapporto mercantile che distrugge te stessa è moralmente accettabile.
Lì non è eticamente scandaloso. Lì la donna e il suo corpo magicamente scompaiono.
Resta solo un lavoratore X a cui dire "
meglio questo che niente".
Tra un utero in affitto e il lavoro salariato classico io dico che non c'è alcuna differenza.
Anzi è spesso conveniente per una donna affittare l'utero che piegarsi alle condizioni attuali del lavoro salariato.
E infatti molte donne liberamente scelgono questo. E ci sono uomini che ancora una volta vogliono dire cosa è giusto o ingiusto fare di se stesse (accompagnati da donne che evidentemente vivono una condizione materiale che le esenta da questo miserevole dubbio).