manca Gasperini.
Giusto, grazie, sono addirittura sei.
Al netto delle tue considerazioni di puro buon senso, vale la pena per l'ultima volta di leggere ancora qualcosa.
Ho letto con attenzione, ma purtroppo posso soltanto continuare a muovermi sul piano del buon senso, perché non ho mai studiato diritto ed è una materia che non mi permetto di toccare. Da un lato c'è un presidente con il brutto vizio di recitare il ruolo del padre-padrone, infischiandosene troppo spesso di regole non sempre condivisibili, ma che comunque esistono; dall'altra un calciatore strapagato, che ha giocato splendidamente le prime dieci partire della sua prima stagione, più un derby e due partite di Coppa Italia in appendice alla stessa, per poi barcamenarsi tra pochi e relativi alti e molti e disastrosi bassi, per arrivare all'impiego saltuario delle ultime tre stagioni. Quale che sia la verità sui piagnistei di Ruzzi, sulle dermatiti, sui viaggi alle Maldive, sul mancato trasferimento alla Dinamo Kiev, non posso pensare che un professionista pagato cinque milioni di euro lordi l'anno possa giovarsi di tutti i diritti dei veri lavoratori dipendenti, soprattutto dopo avere messo in mostra comportamenti assai discutibili. Gli altri casi, in particolare quello di Barreto, sono molto diversi, e il suo acquisto a cifre astronomiche, totalmente inadeguate a un ragazzino che spiccava, ma neanche troppo, tra i suoi coetanei, spero che non vada a inserirsi in quella serie di operazioni molto dubbie che altri club hanno fatto in Sud America, Argentina e Uruguay in primis. Ribadisco che non sono affatto lotitiano a prescindere, ma mi piacerebbe che le sentenze sui casi come quelo di Zarate restituissero un minimo di potere alle società, quando si trovano tra le mani un calciatore il cui comportamento (non parlo di rendimento in campo, ma di comportamento: Zarate si è presentato sovrappeso in ritiro estivo, ha permesso al suo entourage di rilasciare dichiarazioni dissennate, ha rifiutato una convocazione, e chi sa quanti episodi sto tralasciando) è decisamente poco professionale.