Parlando di sfumature, ce ne stanno molte che si possono evidenziare. C'è il ladro che ruba ad attività commerciali,tipo negozi o supermercati, che dovrebbe avere un certo peso. Più grave è se il ladro va per appartamenti quando gli abitanti sono di norma assenti, perchè può rovinare la vita delle persone (la persona impressionabile, l'anziano con i ricordi di una vita, etc.). Di tutto altro piano però è secondo me il ladro che ti entra di notte, perchè è ovvio che mette in conto la possibilità di una colluttazione anche fatale. Ora, io ho detto come la penso, vivo da solo, e mi sa che mi conviene fare pippa e chiamare la polizia appena se ne vanno. Però, mi dovete dire, siamo nella realtà, se ti entrano in casa, non stanno scappando, o almeno non lo capisci, come fai a calcolare se sono armati o no? Se hai una famiglia da proteggere, come si fa a parlare di calcoli, se hai l'istante giusto per dargli una tortorata in testa?
PS: per leggittima difesa si intende quando c'è l'effettivo rischio di un impellente attacco: un'ombra di un adulto che ti viene incontro in soggiorno di notte. Dire che sparare ad ladro in fuga per le scale è leggittima difesa ne dilata i confini all'assurdo, rendendo inutile ed ideologica ogni posizione. Invece la posizione sulla leggittima difesa (quella vera, quando ce ne sono gli estremi) non dovrebbe avere uno schieramento politico a priori, essendo un caso limite: ad esempio non ho letto un singolo intervento, in questa discussione, che condannasse la posizione di un padre pronto a fare di tutto per difendere la propria famiglia da una intrusione violenta in casa