Tanto è vero che, curiosamente, proprio chi si professa alfiere della libertà (e quale libertà più grande di "essere" ciò che si vuole e non ciò che la natura ci ha dato!) è ferocemente antagonista di questa trasformazione socio-culturale.
Eh???? Ma di chi parli???
Per altro i link che hai mandato li hai letti? Ti sembrano prescrittivi? Sono indicazioni generali, linee guida, suggerimenti. Prescrittivo è la proibizione del "lei" e l'uso del "voi" durante il fascismo.
dopesmokah non servono tre lauree per capire la questione, la questione si capisce anche solo leggendo o sentendo quel che dice chi avanza queste rivendicazioni, cosa che mi sembra il minimo fare per capire. L'approfondimento di linguistica è inessenziale, ma dimostra ulteriormente che quanto affermano non è privo di ragioni.
Il punto è però come con gli scioperi dei mezzi: quando avvengono tutti si lamentano ma ce ne fosse UNO che si prende 5 minuti per andare a vedere perché si sta scioperando. Uguale uguale.
Non serve la laurea né in un caso né nell'altro, serve un'attenzione minima.
OT
PS
Mi bastano le mie letture superificiali per capire da che parte devo stare, quindi su questo territorio non hai accesso. Del resto,nessuno è perfetto: non mi pare che tu abbia dedicato alla lettura di Max Weber lo stesso tempo che hai impiegato per Marxc e non hai mai letto una riga di Raymond Aron.
Quando a Proudhon, al di là delle etichette dei testi divulgativi - da chi lo riporta nel "socialismo utopistico", a chi lo ciroscrive nel "socialismo anarchico", a chi gli assegna il ruolo di precursore del "socialismo liberale" di Carlo Rosselli - mi pare che definirlo "anarchico" sia una forzatura; e mi sembrava che tu ti riferissi proprio alle critiche del rabbino di Treviri svolte nella Miseria della filosofia. Non avendo passato la vita a studiarne i testi, scritti in un tedesco orribile e tradotti anche peggio in italiano, merito almeno l'onore delle armi.
Ma figurati, c'è chi decide da che parte stare senza aver letto assolutamente nulla quindi la tua prima osservazione è poco pertinente. Il grado di consapevolezza lo decidi tu, io che ho letto ciò di cui parli ti posso solo confermare che sia basso.
Io
etica protestante e spirito del capitalismo l'ho letto, come ho letto Tocqueville, Hobbes, Locke, Kant, Hume o anche i più recenti Croce o Rawls.
Seguendo l'esempio del buon Karl, che per anni si chiuse a studiare nel British Museum, per criticare qualcosa tocca conoscerla bene.
Aron infatti spese decenni sui testi di Marx. Decenni. E se tu lo conoscessi davvero sapresti che la sua critica più che al marxismo va al marxismo-leninismo e alla sua interpretazione di Marx.
E, guarda che ti dico, diversi suoi appunti li trovo estremamente corretti, non differiscono molto dai miei (eccetto sul
Capitale, probabilmente per una cattiva interpretazione del suo metodo, spiegato in una celebre
Introduzione del 1857). Ci sono varie ragioni da considerare: la pubblicazione dei testi di marx avviene in epoche diverse, alcuni testi vedranno la luce solo nel 1932, altri, quali i
grundrisse, addirittura solo negli anni cinquanta. Quindi sono testi che i partiti comunisti di inizio secolo nemmeno hanno potuto leggere, a differenza di Aron (e mia). Che hanno prodotto una sovrastima degli scritti giovanili o una mancata critica del materialismo storico.
Potrei farti molti esempi specifici ma andrei ampiamente fuori tema.
Quanto a Proudhon: si dichiarava lui stesso anarchico (nessun testo divulgativo quindi), soprattutto perché era contrario allo Stato e pensava che la rivoluzione si conseguisse essenzialmente attraverso la costruzione di un'economia alternativa (mutuale e cooperativa) tra i lavoratori.
La polemica di Marx in
miseria della filosofia è di carattere esattamente opposto a quella da me citata, che invece si rivolge a quella parte di socialisti convinta di fare la rivoluzione prendendo il potere politico dello Stato. Mentre per Marx società e stato rappresentano due poteri distinti con cui fare i conti entrambi, che la rivoluzione è sociale (quindi avviene nei
traffici sociali) ma che al contempo nel suo dispiegarsi dovrà fare i conti con il potere statale.
Il che dimostra che la tua scarsa conoscenza non si limita a marx, ma al pensiero socialista in generale.
Non c'è niente di male, liberissimo, io non so nulla di ingegneria, ippica, architettura, genetica e tante altre cose.
certo ergerti a crociato anticomunista dimostrando questa scarsa conoscenza fa sembrare il tutto un partito preso pregiudizialmente più che un giudizio consapevole, che versi in questa sezione pur mancando i tuoi antagonisti preferiti.
E torniamo così al paragone che hai fatto e da cui è partito questo scambio.
EOT