Guerra in Medio Oriente

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Offline Slasher89

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1520 il: 18 Ott 2023, 12:48 »
La democrazia israeliana sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili dalla sua nascita. L'attuale Governo non ha una maggioranza e Netanyau è malvisto da moltissimi, soprattutto dai giovani di Tel Aviv e di Haifa. Fino all'attacco di Hamas, era in atto in Israele una forte contestazione ed una grande spinta verso una "normalizzazione" dei rapporti. In molti cominciavano anche a parlare di smantellamento dei muri, soprattutto quelli di Gerusalemme e di Gerico.

E' in questo contesto che devi vedere l'azione terroristica di Hamas: volevano proprio la reazione di Israele, che non poteva non esserci e che in questo particolare momento della democrazia israeliana non poteva che essere scomposta. Hamas (che ricordo non è un'organizzazione palestinese e che non ha niente a che vedere con i movimenti dell'Intifada e neanche con le organizzazioni terroristiche anni '70 tipo settembre nero) ha pianificato il timing dell'azione e le modalità disumane proprio perché voleva la reazione di Israele, sperando nel genocidio di massa dei poveri civili palestinesi della striscia che sono le uniche vittime, assieme ai ragazzi del rave party ed ai civili israeliani uccisi barbaramente.

Tu non immagini neanche che impatto devastante abbia avuto sull'opinione pubblica israeliana (e anche su quella arabo-palestinese fuori da Gaza) l'assalto al rave party o l'assassinio a sangue freddo di civili: ha riportato il processo di integrazione indietro di almeno 40 anni. Non focalizzatevi solo su Gaza: immaginate come vive ora un palestinese di Betlemme che lavora a Gerusalemme (ce ne sono tantissimi che ogni mattina attraversano i varchi) e che fino a qualche settimana fa sperava (al pari di molti Israeliani) di non dover passare ogni giorno il check point per andare a lavorare.

Sarà molto difficile ricostruire quel clima di integrazione che in molte parti del paese si stava vivendo e questo è proprio quello che voleva Hamas.

Credo però che neanche Netanyahu volesse quel clima di integrazione di cui parli tu.

Offline vaz

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1521 il: 18 Ott 2023, 12:49 »
Pure Netanhyau voleva questo clima, altrimenti non avrebbe finanziato Hamas

Offline Lativm88

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1522 il: 18 Ott 2023, 12:51 »
La democrazia israeliana sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili dalla sua nascita. L'attuale Governo non ha una maggioranza e Netanyau è malvisto da moltissimi, soprattutto dai giovani di Tel Aviv e di Haifa. Fino all'attacco di Hamas, era in atto in Israele una forte contestazione ed una grande spinta verso una "normalizzazione" dei rapporti. In molti cominciavano anche a parlare di smantellamento dei muri, soprattutto quelli di Gerusalemme e di Gerico.

E' in questo contesto che devi vedere l'azione terroristica di Hamas: volevano proprio la reazione di Israele, che non poteva non esserci e che in questo particolare momento della democrazia israeliana non poteva che essere scomposta. Hamas (che ricordo non è un'organizzazione palestinese e che non ha niente a che vedere con i movimenti dell'Intifada e neanche con le organizzazioni terroristiche anni '70 tipo settembre nero) ha pianificato il timing dell'azione e le modalità disumane proprio perché voleva la reazione di Israele, sperando nel genocidio di massa dei poveri civili palestinesi della striscia che sono le uniche vittime, assieme ai ragazzi del rave party ed ai civili israeliani uccisi barbaramente.

Tu non immagini neanche che impatto devastante abbia avuto sull'opinione pubblica israeliana (e anche su quella arabo-palestinese fuori da Gaza) l'assalto al rave party o l'assassinio a sangue freddo di civili: ha riportato il processo di integrazione indietro di almeno 40 anni. Non focalizzatevi solo su Gaza: immaginate come vive ora un palestinese di Betlemme che lavora a Gerusalemme (ce ne sono tantissimi che ogni mattina attraversano i varchi) e che fino a qualche settimana fa sperava (al pari di molti Israeliani) di non dover passare ogni giorno il check point per andare a lavorare.

Sarà molto difficile ricostruire quel clima di integrazione che in molte parti del paese si stava vivendo e questo è proprio quello che voleva Hamas.

Però per Hamas già abbiamo l'etichetta terroristi che li definisce in modo adeguato.

Lo stato democratico di Israele, in risposta ai terroristi, fa delle scelte.

La risposta dello stato democratico di Israele non è un temporale che dici "vabbè è nuvolo, si sa che piove" la sua reazione è una scelta. E non si sa proprio nulla. Ed è quella scelta che va chiamata col suo nome: massacro, terrorismo. Così come si definisce barbarie l'attacco di Hamas.

Ora, chi ha il potere di annientare chi?

Offline vaz

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1523 il: 18 Ott 2023, 12:53 »

Offline alex73

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1524 il: 18 Ott 2023, 12:54 »
Quanti di voi sono stati in Israele? Io ci sono stato nel 2019 per quasi un mese e l'ho girata tutta, inclusa Gaza, Gerico e Gerusalemme Est.

Se ci foste stati, capireste che la situazione è molto più complessa e che bisognerebbe evitare i giudizi semplicistici che leggo in molti post.

La società israeliana è molto complessa, ci sono grosse spaccature interne tra la società costiera, laica e liberal, e quella di Gerusalemme e di molti Kibbutz, certamente più integralista. A Tel Aviv ed Haifa non vedrete mai nessun ebreo vestito con gli abiti tradizionali e quasi nessuno fa lo shabat tradizionale ebreo. Molto sono addirittura dichiaratamente atei. Nazareth è a maggioranza araba (molti sono di origine giordana) così come le cittadine intorno al lago di Tiberiade e in quelle zone la convivenza tra arabi ed ebrei è molto tranquilla; molti arabi lì sono cittadini israeliani e ci sono anche molte attività e addirittura famiglie miste.
Totalmente diversa è la situazione di Gerusalemme (che è un mondo a parte) e di molti dei Kibbutz sparsi in Cisgiordania o ai confini col Libano e con la striscia di Gaza, dove invece l'identità religiosa è molto più sentita.

Anche nella comunità araba ci sono forti differenze. Gerusalemme Est e Gerico sono totalmente diverse da Gaza.  Ad esempio, a Gerusalemme Est quasi la metà dei residenti lavora in territorio israeliano e lì, seppure a fatica, l'integrazione sta lentamente avanzando. Poi ci sono gli arabo-israeliani, che sono ca. il 20% della popolazione israeliana. Sono perlopiù palestinesi con cittadinanza israeliana, che vivono e lavorano in Israele, hanno passaporto israeliano ed odiano i palestinesi estremisti, soprattutto quelli della striscia di Gaza, che vengono considerati estremisti anche dai palestinesi di Gerico e Gerusalemme Est. Non mi dimenticherò mai di quando a Betlemme a chiacchieravo con un palestinese conosciuto per caso; quando gli dissi che sarei andato a Gaza mi guardò come se fossi matto dicendomi di lasciar perdere perché lì avrei trovato solo fanatici che volevano il male dei palestinesi e che volevano distruggere tutto quello che a fatica loro avevano costruito negli anni.

Gaza è un mondo a parte e non è un caso che Hamas (che è un'organizzazione terroristica al pari dell'ISIS e che ha come fine ultimo la creazione del caos e non già quella di uno stato palestinese) sia riuscita (spesso con le cattive) a prenderne il controllo.

Tenete presente che l'unica cosa che accomuna tutti gli israeliani, anche quelli di Tel Aviv che sono in assoluto i più moderati e pacifisti, è che ognuno vive fin dalla nascita in un luogo dove ogni giorno c'è il rischio di un attentato, dove qualsiasi arabo potrebbe essere un kamikaze; qualsiasi israeliano quando si sente sotto attacco si compatta con il governo e con l'esercito e sarebbe disposto a morire pur di difendere la sua terra.

Hamas (che come tutti sanno non c'entra nulla con le ragioni palestinesi ed ha radici fuori da Gaza) sapeva perfettamente che l'attacco, la strage e il rapimento degli ostaggi avrebbe causato una reazione spropositata di Israele ed era proprio quello che volevano.

In conclusione, okkio a generalizzare e a dare colpe. Chi vive da quelle parti è più o meno vittima e carnefice, a prescindere da quale parte del muro esso viva.
descrizione a mio avviso perfetta

Offline Warp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1525 il: 18 Ott 2023, 12:57 »
La democrazia israeliana sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili dalla sua nascita. L'attuale Governo non ha una maggioranza e Netanyau è malvisto da moltissimi, soprattutto dai giovani di Tel Aviv e di Haifa. Fino all'attacco di Hamas, era in atto in Israele una forte contestazione ed una grande spinta verso una "normalizzazione" dei rapporti. In molti cominciavano anche a parlare di smantellamento dei muri, soprattutto quelli di Gerusalemme e di Gerico.

Io di questa fantomatica sinistra israeliana sento parlare sui media europei, ogni tanto fa qualche apparizione con cartelli e candele, ma poi nel concreto dove sta? quanti sono? Perchè poi alle elezioni la sinistra propriamente detta prende pochissimi voti, i partiti arabo-israeliani raccolgono briciole.
La politica delle colonie mi pare non si sia mai fermata del tutto neanche quando governava Peres.
Forse dovrebbero fare un po di autocritica e capire come opporsi efficacemente al regime macellaio del loro paese. Magari attuando qualcosa di più "energico".
Perchè è facile dire ci sono tanti oppositori in israele, chi lo mette in dubbio, ma ce ne sono tanti anche in russia, in iran, dappertutto ci sono oppositori. Ce n'erano anche nell'italia mussoliniana e nella germania di hitler. Trovassero forme di lotta più incisive, altrimenti sono circoletti di 4 gatti buoni solo a fare da foglia di fico al regime assassino di israele per far vedere quanto sono democratici.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1526 il: 18 Ott 2023, 13:09 »
la turchia che si schiera contro la nato? e gli stati della penisola araba?
Col brevissimo termine di biden (sempre se non stira le zampe da solo prima di novembre 2024) mi pare una prospettiva troppo ampia. Credo che sia tutta scena. Fare la faccia cattiva per evitare che altri possano scoprire che in realtà stai in mutande. Visto che gli arsenali sono vuoti.

l'obiettivo di tutta questa mobilitazione per me e' la siria, non hamas ma nemmeno tutto il m-o. in questa ottica le forze che stanno mettendo in campo non mi sembrano "tutta scena". pero' ovviamente non lo so, non sono un esperto. poi io non so che fara' la turchia, ma se gli usa dovessero attaccare la siria la turchia entrerebbe in guerra per forza. come, non lo so. dipende da tanti fattori.

Offline Aquila1979

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1527 il: 18 Ott 2023, 13:12 »
Ah, ieri Hamas ha dichiarato che se i nazisti smettono di bombardare liberano gli ostaggi in 1 ora.

A beh. Allora se liberano gli ostaggi va bene.
Eroi.

Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1528 il: 18 Ott 2023, 13:13 »
La democrazia israeliana sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili dalla sua nascita. L'attuale Governo non ha una maggioranza e Netanyau è malvisto da moltissimi, soprattutto dai giovani di Tel Aviv e di Haifa. Fino all'attacco di Hamas, era in atto in Israele una forte contestazione ed una grande spinta verso una "normalizzazione" dei rapporti. In molti cominciavano anche a parlare di smantellamento dei muri, soprattutto quelli di Gerusalemme e di Gerico.

E' in questo contesto che devi vedere l'azione terroristica di Hamas: volevano proprio la reazione di Israele, che non poteva non esserci e che in questo particolare momento della democrazia israeliana non poteva che essere scomposta. Hamas (che ricordo non è un'organizzazione palestinese e che non ha niente a che vedere con i movimenti dell'Intifada e neanche con le organizzazioni terroristiche anni '70 tipo settembre nero) ha pianificato il timing dell'azione e le modalità disumane proprio perché voleva la reazione di Israele, sperando nel genocidio di massa dei poveri civili palestinesi della striscia che sono le uniche vittime, assieme ai ragazzi del rave party ed ai civili israeliani uccisi barbaramente.

Tu non immagini neanche che impatto devastante abbia avuto sull'opinione pubblica israeliana (e anche su quella arabo-palestinese fuori da Gaza) l'assalto al rave party o l'assassinio a sangue freddo di civili: ha riportato il processo di integrazione indietro di almeno 40 anni. Non focalizzatevi solo su Gaza: immaginate come vive ora un palestinese di Betlemme che lavora a Gerusalemme (ce ne sono tantissimi che ogni mattina attraversano i varchi) e che fino a qualche settimana fa sperava (al pari di molti Israeliani) di non dover passare ogni giorno il check point per andare a lavorare.

Sarà molto difficile ricostruire quel clima di integrazione che in molte parti del paese si stava vivendo e questo è proprio quello che voleva Hamas.

Tu racconti una bella favoletta.
Le organizzazioni per i diritti umani israeliane raccontano un'altra realtà in cisgiordania: terrorismo sistematico dei coloni con la complicità dell'Idf, espropriazione lenta ma continua di case, villaggi territori.
Integrazione stocazzo.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1529 il: 18 Ott 2023, 13:16 »
Pure Netanhyau voleva questo clima, altrimenti non avrebbe finanziato Hamas

Che è infatti l'accusa che internamente ad Israele muovevano e, oggi ancora di più, stanno muovendo a Netanhyau.

Ma tutto questo è ora in secondo piano: oggi gli israeliani sono tutti schierati con il Governo. Non dimenticatevi che per un israeliano quella di Hamas è un'azione di guerra e che in mano ad Hamas ci sono degli ostaggi e non dimenticatevi che i terroristi hanno fatto mattanza di tantissimi ragazzi, quasi tutti appartenenti a quella fascia che più spingeva verso l'integrazione, l'abbattimento dei muri e la normalizzazione.

Offline Pomata

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1530 il: 18 Ott 2023, 13:18 »
Io di questa fantomatica sinistra israeliana sento parlare sui media europei, ogni tanto fa qualche apparizione con cartelli e candele, ma poi nel concreto dove sta? quanti sono? Perchè poi alle elezioni la sinistra propriamente detta prende pochissimi voti, i partiti arabo-israeliani raccolgono briciole.
La politica delle colonie mi pare non si sia mai fermata del tutto neanche quando governava Peres.
Forse dovrebbero fare un po di autocritica e capire come opporsi efficacemente al regime macellaio del loro paese. Magari attuando qualcosa di più "energico".
Perchè è facile dire ci sono tanti oppositori in israele, chi lo mette in dubbio, ma ce ne sono tanti anche in russia, in iran, dappertutto ci sono oppositori. Ce n'erano anche nell'italia mussoliniana e nella germania di hitler. Trovassero forme di lotta più incisive, altrimenti sono circoletti di 4 gatti buoni solo a fare da foglia di fico al regime assassino di israele per far vedere quanto sono democratici.

si pero' un po' di autocritica dovrebbero farla anche i palestinesi. Non ci sono stati nemmeno dei tentativi di democrazia a Gaza dopo il ritiro degli israeliani

Offline vaz

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1531 il: 18 Ott 2023, 13:24 »
A beh. Allora se liberano gli ostaggi va bene.
Eroi.

Non ho scritto eroi da nessuna parte. Evidentemente ad Israele degli ostaggi non frega granchè (testimoniato pure dal fatto che ne abbiano seccati alcuni nei raid)

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1532 il: 18 Ott 2023, 13:24 »
La democrazia israeliana sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili dalla sua nascita. L'attuale Governo non ha una maggioranza e Netanyau è malvisto da moltissimi, soprattutto dai giovani di Tel Aviv e di Haifa. Fino all'attacco di Hamas, era in atto in Israele una forte contestazione ed una grande spinta verso una "normalizzazione" dei rapporti. In molti cominciavano anche a parlare di smantellamento dei muri, soprattutto quelli di Gerusalemme e di Gerico.

E' in questo contesto che devi vedere l'azione terroristica di Hamas: volevano proprio la reazione di Israele, che non poteva non esserci e che in questo particolare momento della democrazia israeliana non poteva che essere scomposta. Hamas (che ricordo non è un'organizzazione palestinese e che non ha niente a che vedere con i movimenti dell'Intifada e neanche con le organizzazioni terroristiche anni '70 tipo settembre nero) ha pianificato il timing dell'azione e le modalità disumane proprio perché voleva la reazione di Israele, sperando nel genocidio di massa dei poveri civili palestinesi della striscia che sono le uniche vittime, assieme ai ragazzi del rave party ed ai civili israeliani uccisi barbaramente.

Tu non immagini neanche che impatto devastante abbia avuto sull'opinione pubblica israeliana (e anche su quella arabo-palestinese fuori da Gaza) l'assalto al rave party o l'assassinio a sangue freddo di civili: ha riportato il processo di integrazione indietro di almeno 40 anni. Non focalizzatevi solo su Gaza: immaginate come vive ora un palestinese di Betlemme che lavora a Gerusalemme (ce ne sono tantissimi che ogni mattina attraversano i varchi) e che fino a qualche settimana fa sperava (al pari di molti Israeliani) di non dover passare ogni giorno il check point per andare a lavorare.

Sarà molto difficile ricostruire quel clima di integrazione che in molte parti del paese si stava vivendo e questo è proprio quello che voleva Hamas.

ma quando parli di clima di integrazione ti  riferisci a quanto accaduto alla moschea di Al Aqsa ad inizio aprile o all'irruzione armata al funerale della giornalista che scriveva sul Guardian?
Giusto per capire.

Questa idea che i rapporti si stavano normalizzando ed Hamas è intervenuta a romperli, un classico pattern che viene ripetuto da Rabin in avanti, è francamente inaccettabile.

al contrario, Israele stava sempre più confessionalizzandosi, le speranze palestinesi erano ridotte al lumicino (altro che integrazione), Israele stava si normalizzando, ma i rapporti con gli stati vicini e non certo con la popolazione palestinese.
E proprio questa normalizzazione ha provato a far saltare Hamas.
ma attenzione, questa normalizzazione si fondava sull'oppressione palestinese, assolutamente non sull'integrazione.
A meno che per integrazione non si intenda una subordinazione a cui ci si rassegna.

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1533 il: 18 Ott 2023, 13:26 »
si pero' un po' di autocritica dovrebbero farla anche i palestinesi. Non ci sono stati nemmeno dei tentativi di democrazia a Gaza dopo il ritiro degli israeliani

in effetti è così facile istituire un regime democratico nella più grande prigione a cielo aperto del mondo.
Come hanno fatto a non riuscirci, facessero autocritica.

ma prima di dire ste cose Pomà, avete presente come funziona la spartizione dei territori e gli ambiti di autogoverno  consentito da parte di Israele?
Non  è una provocazione,  te lo sto chiedendo veramente.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1534 il: 18 Ott 2023, 13:29 »
Tu racconti una bella favoletta.
Le organizzazioni per i diritti umani israeliane raccontano un'altra realtà in cisgiordania: terrorismo sistematico dei coloni con la complicità dell'Idf, espropriazione lenta ma continua di case, villaggi territori.
Integrazione stocazzo.

Io racconto quello che ho visto con i miei occhi e che ho sentito dire da molti israeliani, arabo-israeliani e palestinesi. L'espropriazione è in realtà la vendita da parte dei palestinesi agli israeliani di pezzi di deserto, che poi vengono nel giro di qualche anno trasformati in terra coltivabile.

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1535 il: 18 Ott 2023, 13:29 »
no vabbè, veramente non si possono leggere certe cose.
Menzogne palesi.
Volerevolare ti posso assicurare che non è così, chiunque te l'abbia detto.
Non è così. Chiaro che in  israele si pensi questo, ma perché sono imbevuti di propaganda quelli che per noi sono l'unica democrazia dell'occidente.

EDIT
questo è ciò che avviene sistematicamente in WB.
Altro che territori acquistati e convertiti. I terreni e  le case vengono requisite con  la forza, le abitazioni abbattute, le persone cacciate. Vengono costruiti veri e propri fortini di coloni, enclavi armate fino ai denti.
Va bene tutto, ma qui siamo oltre ogni limite di menzogna a dire che gli israeliani acquistano  i  terreni  nella cisgiordania OCCUPATA

https://twitter.com/YehudaShaul/status/1713917250703360436


Offline mr_steed

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1536 il: 18 Ott 2023, 13:32 »
Non parlo di nessuno  di quelli KS.
Quelli sono  solo timidi, pavidi, opportunisti.

Vai a  leggere i Mieli, i Cerasa, i Cazzullo, i Calabresi, vai a leggere la stampa centrista, i giornalisti di corriere e repubblica, i renziani/calendiani. Fanatici pro-israele. Fanatici proprio.

gente pericolosa che andrebbe trattata alla  pari degli affiliati di Hamas. Non un grammo sotto questi.
Criminali, pezzi di merda, luridi [...], quanto vorrei averli qui davanti.
Ma questi che citi Fat sono sgamati da parecchio...

Rispetto a loro ieri sera in tv sia Giuliano Amato che Nardella sembravano estremisti di sinistra...

Questi che citi li metto sullo stesso piano di Bocchino e Mulè, che ieri da Floris si stavano accapigliando con Di Battista...
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1537 il: 18 Ott 2023, 13:44 »
ma quando parli di clima di integrazione ti  riferisci a quanto accaduto alla moschea di Al Aqsa ad inizio aprile o all'irruzione armata al funerale della giornalista che scriveva sul Guardian?
Giusto per capire.

Questa idea che i rapporti si stavano normalizzando ed Hamas è intervenuta a romperli, un classico pattern che viene ripetuto da Rabin in avanti, è francamente inaccettabile.

al contrario, Israele stava sempre più confessionalizzandosi, le speranze palestinesi erano ridotte al lumicino (altro che integrazione), Israele stava si normalizzando, ma i rapporti con gli stati vicini e non certo con la popolazione palestinese.
E proprio questa normalizzazione ha provato a far saltare Hamas.
ma attenzione, questa normalizzazione si fondava sull'oppressione palestinese, assolutamente non sull'integrazione.
A meno che per integrazione non si intenda una subordinazione a cui ci si rassegna.

Caro Fat, io non voglio convincere nessuno ma racconto solamente quello che ho visto e sentito. E ti posso assicurare che nel 2019 in tanti posti di Israele che ho visto il processo di integrazione era veramente in atto. E non credo si possa parlare di subordinazione palestinese, quanto semmai di reciproca convenienza da ambo i lati. Ripeto: è una situazione veramente molto complessa ed è difficile prendere le parti dell'uno o dell'altro. L'unica certezza che mi sono fatto stando lì è che due stati difficilmente potranno coesistere, proprio per una questione di dislocazione territoriale. L'unica soluzione potrebbe essere un unico stato israelo-palestinese ma questo sarebbe un processo molto lungo e tortuoso che dovrebbe passare attraverso un lungo periodo di pace e di prosperità che porterebbe anche a smussare le spinte suprematiste, che ci sono da ambo i lati.
Quello che è certo è che l'assalto di Hamas e le atrocità che ne sono conseguite hanno riportato indietro le lancette del tempo di tanti anni, per la felicità di tutti quelli che non desideravano altro, da ambo i lati.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1538 il: 18 Ott 2023, 14:04 »
no vabbè, veramente non si possono leggere certe cose.
Menzogne palesi.
Volerevolare ti posso assicurare che non è così, chiunque te l'abbia detto.
Non è così. Chiaro che in  israele si pensi questo, ma perché sono imbevuti di propaganda quelli che per noi sono l'unica democrazia dell'occidente.

EDIT
questo è ciò che avviene sistematicamente in WB.
Altro che territori acquistati e convertiti. I terreni e  le case vengono requisite con  la forza, le abitazioni abbattute, le persone cacciate. Vengono costruiti veri e propri fortini di coloni, enclavi armate fino ai denti.
Va bene tutto, ma qui siamo oltre ogni limite di menzogna a dire che gli israeliani acquistano  i  terreni  nella cisgiordania OCCUPATA

https://twitter.com/YehudaShaul/status/1713917250703360436

Queste cose me l'hanno dette sia israeliani che anche palestinesi (in particolare a Gerico). Erano alcune delle domande che facevo spesso alle persone che conoscevo occasionalmente, magari  fermandomi a bere un tè in qualche bar e chiacchierando con qualche vicino.
Sono entrato in diversi kibbutz in cisgiordania fermandomi a pranzo. Ti assicuro che nessuno ai varchi d'ingresso mi ha mai detto nulla (anzi, quando sentivano che ero italiano iniziavano anche a chiacchierare, alcune volte di calcio). Spesso i varchi non erano neanche presidiati. Io ho girato tutta Israele con un'auto presa a noleggio a Tel Aviv. Per entrare nei territori palestinesi devi lasciare l'auto fuori; ci sono dei parcheggi di scambio gestiti da palestinesi dove lasci la macchina e prendi un taxi palestinese per entrare. A Gerusalemme Est c'erano però dei bus pubblici che facevano la spola tra gerusalemme est e il resto della città che portavano i lavoratori palestinesi che lavoravano in territorio israeliano. Un giorno ho voluto provare ed ho preso anche io quell'autobus: al check point israeliano mi hanno controllato il passaporto e non mi hanno detto nulla; in quello palestinese non mi hanno neanche controllato.
Nel 2019 la situazione in Cisgiordania era abbastanza tranquilla e non sembravano neanche territori occupati. Molto diversa la situazione a Gaza e nei dintorni israeliani; quella si che sembrava una zona di quasi guerra.
Anche i civili dentro Gaza era molto diversa da quella di Gerusalemme Est o di Gerico. Sembrava di entrare in un altro mondo, così come sono due mondi diversi Tel Aviv (o Haifa) rispetto a Gerusalemme . Nazareth invece era una città sostanzialmente araba (sembrava quasi marocchina), a partire dai dolci (buonissimi).
Sono convinto che molto faccia anche il turismo, certamente più presente a Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa e in generale lungo il lago di Tiberiade ed il Mar Morto rispetto ad altri posti più sperduti.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #1539 il: 18 Ott 2023, 14:19 »
Totalmente diversa è la situazione di Gerusalemme (che è un mondo a parte) e di molti dei Kibbutz sparsi in Cisgiordania o ai confini col Libano e con la striscia di Gaza, dove invece l'identità religiosa è molto più sentita.

 non dimenticatevi che i terroristi hanno fatto mattanza di tantissimi ragazzi, quasi tutti appartenenti a quella fascia che più spingeva verso l'integrazione, l'abbattimento dei muri e la normalizzazione.

Scusa, forse mi sfugge qualcosa ma i territori colpiti dall'attacco di Hamas sono confinanti con la striscia di Gaza e dunque ospitano una popolazione generalmente più integralista e ortodossa o viceversa più progressista e aperta verso la popolazione palestinese?
Lo chiedo solo per provare a capire meglio.




 

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