Allora devi deciderti.
Vuoi eliminare il capitalismo e quindi anche tu avere una decrescita felice oppure vuoi una crescita impossibile senza il capitalismo?
Dando per scontato che tu vuoi un'economia senza capitalismo. Cosa che mi pare sia chiara a tutti.
Io non penso che la decrescita sia un obiettivo perché sposta la questione dalle contraddizioni strutturali del sistema ai comportamenti individuali (come infatti si vede nei tuoi discorsi).
È un modo per scaricare il sistema dei suoi problemi specifici.
Io punto ad un'economia che abbia al centro i bisogni sociali e non il profitto e che risponda quindi realmente alla domanda (non è affatto vero che il mercato lo fa automaticamente, il mercato se non c'è profitto non risponde proprio ad un cazzo).
Questa rottura, come sottolineano molti ecosocialisti, comporterebbe necessariamente una decrescita, nel senso che il sistema economico passerebbe dal valorizzare la crescita di dimensione al valorizzare le necessità.
Tipo smettere di costruire auto inutili e invendute e usare quelle risorse per sistemi di welfare che puliscano il culo e curino il crescente numero di vecchi.
In un sistema orientato al profitto questo passaggio di risorse da una offerta insensata a una domanda sensata e drammaticamente alta ma inevasa non ha senso economico. È impossibile perché antieconomico su un piano di redditività. Ma l'economia non è un assoluto, come tutte le materie sociali/umane. Se cambi il criterio di funzionamento, cambi il funzionamento.
Un passaggio del genere (è un esempio banale, ma posso farne di più puntuali se volete) genera una decrescita sul piano della mera dimensione economica. Ma chi direbbe che sul piano sociale sarebbe un tornare indietro o un volgere all'età primitiva?
Io credo nessuno, mentre la decrescita felice quello sembra fare.
Oggi siamo alle porte di una nuova crisi economica:
https://www.repubblica.it/economia/rubriche/policy/2019/10/16/news/una_nuova_crisi_finanziaria_e_all_orizzonte_i_sei_campanelli_del_fondo_monetario-238721428/Se volete possiamo analizzare punto per punto le criticità evidenziate dal FMI, ma posso anticiparvi che tutte parlano direttamente o indirettamente della stupidità ideologica dell'idea per cui domanda e offerta si incontrano e che quindi il mercato autoregolandosi è in grado di rispondere alle necessità di benessere.
È un'enorme cazzata.
Non perché non vale in assoluto, ma perché vale solo per qualcuno, non per tutti.
Il grande successo ideologico del capitalismo è essere riuscito ad intortare il discorso e a convincere che quel qualcuno rappresentasse simbolicamente tutti.